Islam e Migranti

Padre Giuliano Di Renzo

Dalla Sicilia con un audace manipolo di cavalieri normanni e di gente cristiana iniziò la rivolta, la Reconquista, che dopo secoli di oppressione da parte degli islamici e di tenace resistenza da parte della nostra eroica gente ferita e umiliata, portò alla liberazione dell’Italia e dell’Europa sino a Malta, Pantelleria, Lampedusa, giungendo a lambire il Nordafrica e i covi dell’organizzata pirateria religiosa islamica.
Che tale è oltre altro l’islamico sacro jihad.
Queste contrade non hanno smesso la secolare loro cattiva abitudine predatoria avallata dal loro libro sacro, il Corano, se non dopo intervenuta la dominazione europea.
L’uso stabilito dal Corano della tassa di protezione da imporre agli infedeli, ai dhimmi, ebrei e cristiani, protezione non chiesta né voluta, fa istintivamente venire in mente il pizzo.
Il laicismo e il rivoluzionario suo braccio armato che è il socialismo marxistico, con la scusa di tolleranza e altre virtù umanitarie, vorrebbero sottometterci di nuovo a Maometto.
I “migranti”? Gente resa povera dalle multinazionali che scorticano con loro rapaci mani pulite, al modo del lupo di Cappuccetto Rosso, e con astuto ipocrita pretesto dicono di aiutarli, non permettono ai nostri fratelli africani di crescere autonomamente ed economicamente e occupando i loro mercati con sleale turpe concorrenza impediscono la nascita di eventuali piccole attività spingendo quella gente farsi “emigrante” e noi a doverli accogliere in nome di diritti umani e principi cristiani.
Ma nessun inviato dell’ONU e dell’UE, delle agenzie dell’informazione racconta di questa implacabile e quasi ignorata oppressione, tranne i nostri missionari e missionarie cattolici.
E poi ripetono il mantra annoso che la Chiesa Cattolica nuoce al progresso e il Vaticano soccombe sotto il peso di chissà quali e quante ricchezze, che altro non sono che le offerte della millenaria generosità di generazioni di suoi fedeli allo scopo di “sovvenire alle ordinarie necessità della Chiesa”, come diceva il catechismo, e al molto ampio spettro delle urgenze della carità per i bisogni umani.
Si guardano le miserie umane di alcuni uomini di chiesa che sono pure essi miserabili peccatori, che anche se sono di chiesa hanno il dovere del pentimento per salvare e salvarsi pure essi l’anima.
E appunto la Chiesa, che è il Papa, il Collegio dei Vescovi del mondo intero e i fedeli, provvede con le “ricchezze mastodontiche” offerte di spessissimo umili e alcuni facoltosi suoi fedeli e fondazioni allo scopo al suo compito istituzionale di evangelizzazione, di istruzione, di aiuto ai malati, ai poveri, agli abbandonati e alle lontane terre di missione.
Era ricco Padre Pio mentre costruiva l’ospedale detto con carità cristiana Casa Sollievo della Sofferenza? Certo, era ricco della sua carità ricompensata dalla generosità riconoscente dei suo devoti. Con quel denaro, che il Padre santo mai ha toccato materialmente ha lasciato ai malati e sofferenti quello scrigno di amore e di speranza che nessun ospedale di nessun filantropo umano può mai lasciare e suggerire all’anima. E Madre Teresa? L’occhio malato vede sempre e dappertutto male e nascoste intenzioni. Solo in se stesso non ne vede mai, non ne vede mai nessuno.
Ma quella vera alienazione che è il laicismo settario degli stati laici, compreso di quello unitario italiano, in nome della libertà e giustizia sociale hanno abitualmente derubata e spogliata la comunità Chiesa Cattolica a favore di un popolo da essi immaginato, che altri non è stata che la squallida schiera di famelici sempre piccoli suoi rilassati funzionari e furbi voltagabbana e di ancor suoi più piccoli borghesi.
Della spoliazione di popoli, nazioni e società in nome del globalismo bancario e societario nessuno la dice giusta e all’occorrenza tutti si astengono dal dire e tacciono in nome di segreti interessi di stati.
Non si è mai studiato o detto come si diventa migrante, perché e chi è davvero migrante.
No. Hanno solo finto di piangere sull’emergenza, che tanto emergenza poi non è, se non per chi viene costretto a ricevere tutti senza essere mai stato avvertito e interpellato.
E’ il grande inganno delle democrazie che sono dittature.
E così in tutto il resto che ronza affliggendo il vivere civile, che civile più non è: le invasive culture omo e gender e nevrotiche ossessioni di libertà distruttrici delle innocenze e di innocenti.
Riguardo ai migranti Il bello è che non si è mai saputo esattamente da dove venisse l’enorme flusso dei migranti: dalla Siria, dal Kurdistan, Afganistan, Bangla Desh, dalla Libia, o dall’ogni dove del mondo. Servendo la generica indistinta parola migranti a dare carattere di normalità, legalità e omologazione agli effetti della ben velata avventura del neocolonialismo multiculturale ed economico del mondialismo.
Come il vento le informazioni si accavallavano cambiando direzione or di qua or di là, or quando e non quando e mai si sa da dove propriamente vengano quegli sventurati di cosiddetti migranti. Mai si è voluta impostare seriamente e in tutta la sua ampiezza e complessità il fenomeno, limitandosi all’unica comoda soluzione, che è non soluzione, mai soluzione, della cosiddetta accoglienza e ipocrita ripartizione tra gli stati.
Con Letta il suo Mare Nostrum sarebbe stata solo per un’emergenza, ma tale è rimasta negli anni.
Oh, non siamo marmotte, anche se a suo tempo siamo stati Piccole Marmotte.
Ma allora eravamo allegri, sereni giovani scout, lupetti i bambini, coccinelle le bambine.