Lo Stato contro Fritz Bauer
Gennaro Tedesco
Cinema, Storia, Pedagogia : ecco in sintesi estrema cosa è il film “Lo Stato contro Fritz Bauer” del regista tedesco Lars Kraume la cui prima uscita risale all’ottobre del 2015.
Il procuratore generale della Repubblica federale tedesca , Fritz Bauer ,si batte per la cattura e il processo in Germania federale, negli Anni Cinquanta del 1900 , dei criminali di guerra nazisti , tra cui spicca Adolf Eichmann , uno dei maggiori responsabili dell’olocausto ebraico della Seconda Guerra mondiale ,all’epoca dei fatti descritti dal film ancora libero a Buenos Aires, grazie agli appoggi e al sostegno diretto e indiretto degli apparati di sicurezza tedeschi, americani e argentini .
Le notevoli difficoltà incontrate dal Procuratore Generale, che si rivolge anche al Mossad , il Servizio segreto israeliano, rischiando di essere accusato di alto tradimento, pur di sottoporre a giudizio penale in Germania Adolf Eichmann, non lo scoraggiano e portano allo scoperto un intreccio di interessi americani e tedeschi a sostegno dei criminali nazisti, mentre gli stessi israeliani sono bloccati nel proseguimento della cattura di Eichmann perché i tedeschi, per scongiurare la cattura del criminale nazista che porterebbe a galla ambigue relazioni e inconfessabili intrecci del governo federale tedesco e americano con alcuni criminali nazisti, non sarebbero più disponibili a vendere armi necessarie agli stessi Israeliani .
Il film, oltre che dimostrarsi una magnifica e magistrale lezione di cinema, pieno di azioni, intrecci, intrighi, sospensioni, amori e torbide passioni, si rivela anche un capolavoro di Storia e Pedagogia politica e sociale.
In esso efficacemente e sapientemente vengono mostrati al pubblico gli effetti nefasti della Geopolitica delle relazioni internazionali e il peso e la persistenza opprimente e ancora operante dell’influenza storica e politica dei criminali nazisti all’interno della neonata Repubblica federale tedesca.
Insomma un fardello storico , quello nazista in Germania , che sembra essere sottoposto alla ferrea logica dell’eterno ritorno .
Un eterno ritorno del parente strettissimo del nazismo , il fascismo , a cui l’Italia repubblicana non è meno sottoposta .
Il Procuratore Generale non riuscirà a portare in un tribunale tedesco Adolf Eichmann , ma ci riusciranno gli israeliani del Mossad , che lo sottoporranno a processo in Israele .
Il Procuratore sembra uscire sconfitto , ma alla fine comprende che non è così , che la lotta contro il nazismo e il fascismo , contro la tirannia e i suoi eterni ricatti , per una democrazia non della Verità , ma della Lealtà , della Coerenza , della Trasparenza e della Lotta incessante dell’uomo per la sua Libertà , sempre in pericolo , ma costantemente difesa e perseguita dall’uomo , non è mai interamente e completamente conclusa , ma realizzata giorno per giorno , ora per ora .
Il film è quanto mai attuale e ha fatto benissimo la RAI a trasmetterlo .
In questo frangente politico che attraversa l’Italia e l’Europa, la scelta di trasmettere “Lo Stato contro Fritz Bauer” fa ritornare per un attimo fuggente la RAI alle sue radici di Servizio Educativo Nazionale . Il cinema e la televisione rimettono prepotentemente al centro della scena non solo cinematografica e televisiva la Storia e la Pedagogia politica e sociale .
Fritz Bauer nel film sottolinea la necessità di raccontare e rielaborare criticamente la Storia del Nazismo soprattutto per le nuove generazioni .
La Storia del nazismo e del fascismo ieri come oggi pone le proprie radici in un malessere sociale oltre che politico, nel risentimento di una parte notevole della popolazione, impoveritasi nella lunga e disastrosa crisi economica che ancora stiamo subendo e attraversando .
Ma la risposta non può essere peggiore del male . Ed è proprio la riproposizione critica ai giovani attraverso il cinema e la televisione delle conseguenze catastrofiche del nazismo e del fascismo che può in qualche modo aiutare la nostra stessa Scuola a uscire dal letargo educativo e dall’autunno pedagogico.
La Rieducazione della Comunità italiana ed europea all’antinazismo e all’antifascismo contro l’antisemitismo e il razzismo ormai non è più soltanto un dovere politico e morale del nostro Continente, che ovviamente, in Italia e in Europa, se vuole, può e deve ridiventare vincente, sostenuta con opportune, realistiche e necessarie politiche di contrasto alla povertà. Ma è anche una Emergenza educativa e rieducativa oltre che formativa chiaramente globale, scaturente e derivante dalla crisi economica mondiale e dal processo di globalizzazione ,da ascrivere pienamente e consapevolmente nell’Agenda globale della Geopolitica mondiale delle Relazioni internazionali .
Non è una esagerazione questa geopoliticizzazione globale delle politiche educative, ma una necessità dei tempi e dei luoghi.
Tempi e luoghi economici, finanziari e politici mondiali che necessitano, proprio per la loro intrinseca natura evolutiva, di un quadro di riferimento cosmopolitico entro cui chiamate alle armi naziste , fasciste e razziste non sono più tollerabili non tanto e non solo per esigenze educative e formative o morali, ma per quel minimo di distensione mondiale e di equilibrata crescita economica e sociale mondiale che nazismi e fascismi , per le loro intrinseche caratteristiche distorsive degli equilibri sociali, religiosi ed etnici, metterebbero a rischio con grave danno per l’Umanità.
Il film di Lars Kraume riprende tematiche e problematiche del film precedente di Giulio Ricciarelli , “Il Labirinto del Silenzio”, uscito nelle sale cinematografiche tedesche nel novembre del 2014.
Il film di Ricciarelli, che è un regista italo-tedesco, riporta al centro dell’attenzione tedesca e mondiale la figura emblematica e determinante del Procuratore Generale della Repubblica federale tedesca, Fritz Bauer,
personalità affascinante e decisiva nella lotta implacabile per la cattura e condanna dei criminali nazisti .
Sia il film di Kraume che quello di Ricciarelli sono prodotti della cinematografia tedesca degli ultimissimi anni.
Il gradevole e non inquietante sospetto è che finalmente qualcuno nella classe dirigente tedesca e europea ha finalmente compreso la necessità e la portata geopolitica e strategica e la dimensione educativa e formativa europea e globale della riproposizione storica del nazismo e del fascismo . Riproposizione che mostra, finalmente e inequivocabilmente, con documenti ineccepibili, non solo agli adolescenti e ai giovani smarriti del nostro smemorato tempo, nazismo e fascismo come incubatori non solo di razzismo , ma anche di una divisione storica e politica che ha portato l’Europa e il mondo al collasso e alla fratricida e immane tragedia globale della Seconda Guerra Mondiale.
Troppo tardi ? Siamo di nuovo tornati agli Anni Trenta del 1900 ?
La storia, malgrado le lancette dell’orologio sociale sembrino riportarci indietro agli anni oscuri del periodo tra le due guerre mondiali , non si ripete e le presunte analogie col passato recente non tengono conto della prospettiva globale e globalizzata dei più recenti avvenimenti e degli anticorpi, malgrado l’attuale contesto politico non proprio esaltante e brillante, accumulati, comunque, nei numerosi decenni di esperienza democratica e di tenuta complessiva del tessuto sociale e istituzionale italiano e europeo.
E la Scuola pubblica di Stato italiana, malgrado i suoi limiti, le sue contraddizioni e il suo impoverimento materiale e culturale, continua a svolgere il suo ruolo di primo e ultimo baluardo dell’Educazione democratica, antifascista e antirazzista .
E non a caso si è fatto di tutto e si continua a fare di tutto per ridimensionarne la portata educativa, formativa e strategica nel momento in cui si è definitivamente compreso che per la sua intrinseca dialettica sociale e inclusività culturale e politica essa è divenuta il nemico numero uno di tutti quei movimenti razzisti, sciovinisti e nazionalisti che ,come spettri reazionari e autistici, si aggirano per l’Italia e per l’Europa in cerca di una rivincita impossibile .