Agropoli: Covid-19, Amatruda “Riapertura Ospedale come Centro eccellenza”
“L’ospedale di Agropoli è pronto ed adesso la Regione acceleri. L’azione di stimolo delle forze politiche, tutte, e della Amministrazione Coppola è stata decisiva. Agropoli riapra, si immagini una strategia per farlo vivere negli anni e non solo nella emergenza e sia, questa, l’occasione per raccontare le verità”. Così Gaetano Amatruda, allora portavoce di Caldoro, oggi impegnato, con altri, nella costruzione di un nuovo progetto di centrodestra. Il giornalista, prima di ogni riflessione sottolinea “noi abbiamo sempre raccontato la verità, mai abbiamo fatto promesse non realizzabili. Per rispetto ad Agropoli ed ai suoi cittadini”.
Per Amatruda ”De Luca ha condotto, negli anni, una battaglia populista e demagogica sull’ospedale. Agropoli fu ridimensionata dal famoso decreto 49, immaginato e costruito, dal suo centrosinistra fra il 2009 e 2010. La Giunta Caldoro ereditò quel piano in una condizione generale disastrosa. Era la sanità del commissariamento, che non pagava gli stipendi, che aveva il blocco del turnover e degli investimenti, un deficit annuo di 800 milioni. In cinque anni, con la Giunta Caldoro, abbiamo rimesso i conti in ordine, superato il blocco delle assunzioni ed avviato gli investimenti. Abbiamo, cioè, creato noi le condizioni per far ripartire Agropoli. Quel lavoro doveva continuare”.
”In una fase difficile avevamo, come centrodestra, comunque immaginato un rilancio della realtà sanitaria compatibile – dice – con i limiti al tempo imposto dalle stringenti norme, oggi non ci sono. Invece De Luca, nei sui cinque anni, non ha riaperto il PO (come promesso) e non è stato capace nemmeno di dargli una nuova dignità. Si sono persi, insomma, anni preziosi; oggi è possibile fare quello che non si poteva fare prima”.
“Allora – rilancia Amatruda – si apra Agropoli e si scelga di accompagnare tutta la fase di scoperta e lancio del vaccino per il Covid19. Sia centro, anche dopo, di eccellenza e monitoraggio, per l’intero Sud ed in collaborazione con il Cotugno”.
“Infine si affronti, da subito, il problema del personale che rischia di essere il principale ostacolo di oggi. Si rinvia l’apertura anche perché mancano medici, soprattutto anestesisti, ed infermieri. In attesa di nuovi concorsi si facciamo scorrere le graduatorie. E serve farlo adesso” conclude Amatruda