Regione Campania: Covid-19, consigliera Ciarambino “Emergenza usata da De Luca per coprire scelte discutibili”
“Questa emergenza è stata per il presidente della Regione Campania una grande coperta per coprire scelte discutibili. Se avesse trovato tempo per ascoltarci, piuttosto che per andare continuamente in tv, gli avremmo chiesto il perché della spesa di oltre 12 milioni di euro per prefabbricati sprovvisti di personale medico e che non servono già più, soldi che avremmo potuto utilizzare per potenziare strutture pubbliche. Sempre che non si pensi di spostarvi pazienti già ospitati in altri presidi solo per mostrare che non sono vuoti, o peggio ancora di reclutare personale sottraendo medici e infermieri agli altri ospedali già in sofferenza. E gli avremmo chiesto in che modo intende remunerare le strutture private presso le quali direttori sanitari di ospedali pubblici continuano a firmare trasferimenti, sebbene non manchino i posti letto nelle loro strutture. E delle voci su una possibile chiusura del glorioso ospedale Loreto Mare, o della mancata riattivazione in seno alla rete Covid dell’ospedale di Agropoli. Noi non consentiremo che si continui a smantellare la sanità pubblica nella nostra Regione.”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, nel suo intervento nel corso della seduta in videoconferenza del Consiglio regionale.
“De Luca ha detto che la maggioranza dei pazienti contagiati della Campania non sono finiti ospedale, ma sono stati curati a domicilio. Forse intendeva dire che sono stati abbandonati a domicilio, visto che in questa regione la rete di assistenza territoriale è stata smantellata proprio da lui. Riteniamo oggi che l’investimento più importante deve riguardare proprio la sanità territoriale. Ci sono state gravissime disfunzioni nell’ organizzazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione, smembrati da anni di blocco del turn over e troppo spesso affidati alla guida di dirigenti precari. Da essi dipenderà il successo o l’insuccesso del contenimento del contagio e di una possibile seconda ondata epidemica, quando le restrizioni sociali saranno allentate. Dobbiamo lavorare sin da ora per risanare e ripensare la Campania, perché tornare alla normalità non significhi tornare a inquinare i nostri mari e i nostri fiumi che in questi mesi ci stanno regalando immagini di bellezza indimenticabili, così come non deve significare tornare a una sanità pubblica in cui i posti letto messi nero su bianco in un piano ospedaliero sono poi la metà di quelli realmente attivati. Da parte nostra continueremo a inviare proposte in uno spirito di collaborazione, senza però chiudere gli occhi”.