Cava de’ Tirreni: Uil Fpl su vertenza La Nostra Famiglia, confermata decisione revoca sospensione disdetta CCNI
La scrivente organizzazione sindacale Uil Fpl unitamente alla Rsa , dopo mesi di serrato confronto con i vertici dell’Associazione La Nostra Famiglia nel corso dei quali abbiamo illustrato, in modo esauriente e determinato, i motivi che non giustificano né la scelta di derogare alle clausole della preintesa relativa al CCNL della sanità privata sottoscritta lo scorso 10 giugno e né, tantomeno, quella di disdettarne l’applicazione in favore del CCNL RSA e CdR, nella giornata di ieri, dopo oltre 10 ore di trattativa terminate a mezzanotte, l’Associazione La Nostra Famiglia ha confermato la propria decisione di revocare la sospensione della disdetta del CCNL della sanità privata, a partire dal 18 febbraio u. s.
Ricorderete che la vertenza si era aperta quando il 27 gennaio scorso, al termine di una trattativa avviata da tre anni e che vedeva al tavolo anche un rappresentante dell’Associazione, La Nostra Famiglia dava disdetta al vigente contratto applicato, e lo faceva 13 giorni dopo essere venuta a conoscenza dell’accordo raggiunto sulle tabelle contrattuali.
L’Associazione aveva motivato in prima battuta la scelta di fuoriuscita dal vigente CCNL sulla base della impossibilità a sostenere l’impatto economico/finanziario del suo rinnovo, atteso che, secondo i suoi vertici, i CdR tra i quali La Nostra Famiglia rientra, non erano stati inclusi nel calcolo della copertura di quota parte del rinnovo contrattuale (fino al 50%) del quale il Governo e le Regioni si erano impegnati a farsi carico attraverso l’abrogazione del limite di cui al DL 124/2019 art. 45 c. 1-ter.
Alle strutture regionali
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Campania, Puglia e territoriali – con presenza di strutture dell’Associazione La Nostra Famiglia -–Durante il confronto avvenuto in questi mesi abbiamo innanzitutto dimostrato come i CdR rientrino tra i destinatari dell’azione del Governo e delle Regioni e poi, grazie ad una attenta analisi condotta dalle OO.SS. sui bilanci, abbiamo argomentato, tecnicamente rispetto ai negativi e reiterati risultati di gestione, come questi siano determinati invece da ben altre ragioni di natura gestionale – che implicano una qualche responsabilità manageriale, e come la modifica del Ccnl non porti alcun beneficio alle criticità riscontrate.
A seguito delle osservazioni fatte dalle OO.SS. i vertici de La Nostra Famiglia, nel corso degli ultimi incontri, hanno tentato di argomentare diversamente le ragioni poste alla base del cambio di contratto, spostandole dalla presunta insostenibilità economica e finanziaria – confutata anche dalla proposta avanzata di riconoscere, pur con la loro posizione di cambio del CCNL, un trattamento economico parificabile a quello previsto dal rinnovo di cui alla preintesa – alla presunta incoerenza dell’attività prestata dall’Associazione rispetto a quella prevista dal CCNL della Sanità Privata.
Venendo all’incontro di ieri, durato oltre 10 ore, l’Associazione ha confermato la richiesta di sospendere l’applicazione del comma 2 dell’articolo 1 del testo della preintesa del rinnovo del CCNL, fino al 30 novembre p. v. – nonostante sia stato chiaramente detto non essere nella disponibilità del tavolo della vertenza Nostra Famiglia – per garantirsi lo spazio di completare l’esame e poter procedere eventualmente ad un cambio di contratto senza vincoli. A fronte di questa richiesta ha manifestato la disponibilità ad un riconoscimento economico in linea con quello del rinnovo e un’applicazione graduale delle 38 ore.
Non potendo accettare alcun margine di deroga alle clausole contrattuali, né tantomeno la possibilità di un cambio di contratto alla luce, soprattutto, dell’inesistenza delle motivazioni rappresentate, le OO. SS. hanno invece reiterato la richiesta di non disdettare il CCNL in corso, offrendo la garanzia della prosecuzione di un positivo confronto con i vertici dell’Associazione per individuare i percorsi necessari e concretamente utili al superamento delle criticità riscontrate e un supporto nelle interlocuzioni con le Regioni, laddove necessario.
Nel rifiutare la nostra disponibilità di accompagno al rilancio dell’Associazione e di assistenza e supporto con le Regioni, come anche tutti gli altri numerosi tentativi volti a procrastinare il confronto per riflettere ulteriormente e raggiungere una soluzione che sembrava vicina, i vertici de La Nostra Famiglia hanno ritenuto imprescindibile la decisione di procedere con la disdetta unilaterale del CCNL.
Alla luce di quanto esposto, questa o.s. A esortato ai dipendenti a indire l’ assemblea nella sede della nostra famiglia e a riattivare i presidi fuori la struttura . Le segreterie nazionali
Come Federazione stanno attivando la procedura per la proclamazione dello stato di agitazione e la conseguente proclamazione dello sciopero nazionale di tutte le strutture dell’Associazione Nostra Famiglia.
Ricorderete che la vertenza si era aperta quando il 27 gennaio scorso, al termine di una trattativa avviata da tre anni e che vedeva al tavolo anche un rappresentante dell’Associazione, La Nostra Famiglia dava disdetta al vigente contratto applicato, e lo faceva 13 giorni dopo essere venuta a conoscenza dell’accordo raggiunto sulle tabelle contrattuali.
L’Associazione aveva motivato in prima battuta la scelta di fuoriuscita dal vigente CCNL sulla base della impossibilità a sostenere l’impatto economico/finanziario del suo rinnovo, atteso che, secondo i suoi vertici, i CdR tra i quali La Nostra Famiglia rientra, non erano stati inclusi nel calcolo della copertura di quota parte del rinnovo contrattuale (fino al 50%) del quale il Governo e le Regioni si erano impegnati a farsi carico attraverso l’abrogazione del limite di cui al DL 124/2019 art. 45 c. 1-ter.
Alle strutture regionali
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Campania, Puglia e territoriali – con presenza di strutture dell’Associazione La Nostra Famiglia -–Durante il confronto avvenuto in questi mesi abbiamo innanzitutto dimostrato come i CdR rientrino tra i destinatari dell’azione del Governo e delle Regioni e poi, grazie ad una attenta analisi condotta dalle OO.SS. sui bilanci, abbiamo argomentato, tecnicamente rispetto ai negativi e reiterati risultati di gestione, come questi siano determinati invece da ben altre ragioni di natura gestionale – che implicano una qualche responsabilità manageriale, e come la modifica del Ccnl non porti alcun beneficio alle criticità riscontrate.
A seguito delle osservazioni fatte dalle OO.SS. i vertici de La Nostra Famiglia, nel corso degli ultimi incontri, hanno tentato di argomentare diversamente le ragioni poste alla base del cambio di contratto, spostandole dalla presunta insostenibilità economica e finanziaria – confutata anche dalla proposta avanzata di riconoscere, pur con la loro posizione di cambio del CCNL, un trattamento economico parificabile a quello previsto dal rinnovo di cui alla preintesa – alla presunta incoerenza dell’attività prestata dall’Associazione rispetto a quella prevista dal CCNL della Sanità Privata.
Venendo all’incontro di ieri, durato oltre 10 ore, l’Associazione ha confermato la richiesta di sospendere l’applicazione del comma 2 dell’articolo 1 del testo della preintesa del rinnovo del CCNL, fino al 30 novembre p. v. – nonostante sia stato chiaramente detto non essere nella disponibilità del tavolo della vertenza Nostra Famiglia – per garantirsi lo spazio di completare l’esame e poter procedere eventualmente ad un cambio di contratto senza vincoli. A fronte di questa richiesta ha manifestato la disponibilità ad un riconoscimento economico in linea con quello del rinnovo e un’applicazione graduale delle 38 ore.
Non potendo accettare alcun margine di deroga alle clausole contrattuali, né tantomeno la possibilità di un cambio di contratto alla luce, soprattutto, dell’inesistenza delle motivazioni rappresentate, le OO. SS. hanno invece reiterato la richiesta di non disdettare il CCNL in corso, offrendo la garanzia della prosecuzione di un positivo confronto con i vertici dell’Associazione per individuare i percorsi necessari e concretamente utili al superamento delle criticità riscontrate e un supporto nelle interlocuzioni con le Regioni, laddove necessario.
Nel rifiutare la nostra disponibilità di accompagno al rilancio dell’Associazione e di assistenza e supporto con le Regioni, come anche tutti gli altri numerosi tentativi volti a procrastinare il confronto per riflettere ulteriormente e raggiungere una soluzione che sembrava vicina, i vertici de La Nostra Famiglia hanno ritenuto imprescindibile la decisione di procedere con la disdetta unilaterale del CCNL.
Alla luce di quanto esposto, questa o.s. A esortato ai dipendenti a indire l’ assemblea nella sede della nostra famiglia e a riattivare i presidi fuori la struttura . Le segreterie nazionali
Come Federazione stanno attivando la procedura per la proclamazione dello stato di agitazione e la conseguente proclamazione dello sciopero nazionale di tutte le strutture dell’Associazione Nostra Famiglia.