Da Cetara a Viareggio varato catamarano da pesca di Casa Pappalardo
La tradizione cetarese sbarca a Viareggio, con il varo del primo catamarano da pesca più veloce d’Italia, unico a disporre della tecnologia più avanzata riconoscibile, oggi, sul mercato. Costruito nei cantieri navali della Versilia, il peschereccio della famiglia Pappalardo ha il primato di essere costruito totalmente in alluminio e fatto a catamarano. Il settore nautico di Viareggio e, nello specifico, il cantiere Mediterranea Ship Yard vanta, così, questa lode. La nave rossa e bianca, di proprietà dell’armatore Salvatore Pappalardo, solcherà i mari del Mediterraneo nella pesca al tonno e alle alici. Un prestigio per Cetara, borgo della Costiera Amalfitana noto ormai in tutto il mondo proprio per la tradizione della pesca del tonno e delle alici. Fortemente voluto dai nipoti, l’innovativa imbarcazione tonniera che porta il nome di “Giovanna P” – in onore della nonna della famiglia Pappalardo, è stata varata con la consueta musica di Bocelli in sottofondo, la benedizione del parroco ed una bottiglia di bollicine a sfrangersi sullo scafo. L’onore del taglio a Dominique, prima nipote della famiglia. “Siamo stati i primi ad investire sulla salvaguardia e sulla qualità della specie, e non sulla quantità” – afferma Gilles Pappalardo. “Grazie alla tecnologia impiegata, potremo selezionare i pesci prima di tirarli a bordo”. Giovanna P è lunga 32 metri e 10 di larghezza. “A differenza del sonar classico – spiega Ferdinando Russo, titolare della Mediterranea Ship Yard – “che, solitamente, ti indica la macchia della quantità di pesce presente in mare, ma non il dimensionamento, il sonar di cui è equipaggiato questo catamarano riferisce anche la percentuale di lunghezza dei pesci. Per cui, i branchi di ridotte dimensioni vengono lasciati stare in mare. Questa – prosegue Russo- è la decima barca che costruisce l’armatore Pappalardo a Viareggio. Le prime furono tra gli anni 60’ e 70’. Una scommessa durata un anno di duro lavoro”. Alla cerimonia, presente anche il sindaco di Viareggio, Giorgio del Ghingaro: “Quando una nave va in mare” – ha detto il primo cittadino- “E’ un segnale di speranza e di ripartenza, oltre che un grande investimento sul lavoro”. Particolare anche il design studiato da un team di progettisti francesi, sia perché è fatto a multiscafo sia perché è una barca molto leggera che raggiunge velocità impensabili per una nave da pesca. La visione di Salvatore, insieme al prezioso aiuto dei figli Gilles, David e Alfonso, è fatta di amore per la tradizione, che si apre ai nuovi orizzonti in chiave innovativa. E’ questa la sfida di un padre lungimirante che sa come trasformare il suo impegno in occasioni di sviluppo, lasciando il timone ai figli che sapranno raccoglierle per trasformarle in un’ impresa vincente: continuare ad essere protagonisti dell’industria moderna della pesca italiana, attraverso le future generazioni, così come è stato il loro percorso. Un momento che parte da lontano, dal 2009, da quando fu approvato il piano per l’adeguamento della flotta a circuizione autorizzata alla pesca del tonno rosso in Italia, che ha rivoluzionato la pesca stessa del tonno in Italia, con l’obiettivo di razionalizzare la flotta, costruire un settore efficiente, sano, economicamente solido e tecnologicamente avanzato. Con ieri, si è condivisa la gioia di un evento in controtendenza, che segna in modo inequivocabile la voglia di riprendere un discorso che si è interrotto con il lockdown, lo scorso 3 marzo, lanciando un messaggio di ottimismo al Paese, dove è possibile riprendere un percorso di sviluppo e modernizzazione delle attività produttive in Italia.