Racconti Africani: attenzione alle cattive amicizie
Padre Oliviero Ferro
Una giovane sposa, accompagnata dalla sorella minore, era venuta a stare a casa del marito. Quest’uomo, purtroppo, aveva da qualche tempo delle cattive compagnie. Aveva preso gusto alle riunioni degli stregoni del vicinato. Cosi, un notte, la più piccola lo vide uscire da casa e, avendolo seguito, lo vide da lontano discutere intorno a un grande fuoco con degli uomini tutti nudi. Ritornò di corsa per avvertire la sorella che evidentemente non le credette. Una settimana dopo, lo seguì di nuovo più da vicino e ascoltò una parte dei discorsi. Uno di quegli uomini nudi parlava più forte degli altri: “Dato che tu sei nostro amico, tu devi gustare il cibo che noi mangiamo. La carne del giorno è buona, ma t vedrai che quella della notte è migliore. Quale delle due mangeremo per prima: la più anziana o la più giovane?”. Il marito esitava. Poi prese nel fuoco un coltello arrossato. La sorella più piccola non aspettò altri tempo. Corse a casa e si lasciò scivolare nel proprio letto. Quando il marito arrivò, seguito da tutta una folla che parlottava intorno alla casa, si mise a gridare: “Oh, le pulci delle galline mi tormentano!”. Questo grido risvegliò la sorella e i cospiratori non osarono entrare. Ciò durò per diversi giorni. Ogni volta, quando lei li sentiva arrivare, gridava: “Mamma mia, come sono terribili queste pulci” svegliando la sorella. Gli altri allora decisero di arrostirle nella casa, dopo aver sigillato la porta. Per fortuna, la sorella più piccola assisteva da lontano alla loro decisione. Ritornò a cercare la sorella e tutte e due se ne scapparono a gambe levate. Appena in tempo, perché il gruppo stava arrivando, carichi di banane che pensavano di mangiare con la carne fresca. Bloccando la porta con una grossa liana, diedero fuoco alla casa. Non si sentiva nessun rumore. Si dissero: “Dormono. Bene. La carne sarà migliore”. Ma la casa, finalmente era crollata. Quando frugarono tra le ceneri, non trovarono neanche un osso. Allora gli stregoni si gettarono sul marito, dicendo: “Come, ci inviti a mangiare. Noi veniamo con le nostre banane e tu non ci dai niente! Noi non possiamo tornare a casa nostra a stomaco vuoto”. E così lo uccisero sul posto, lo fecero cuocere insieme alle loro banane nelle ceneri calde della casa e non ne lasciarono neanche un pezzettino.
Come dice il proverbio: “Se tu ti comporti male, se hai delle cattive amicizia, finirai con averne delle spiacevoli conseguenze” (Quando il tuo letto diventa gobbo, tu o raddrizzi o tu lo metti da parte per non diventare tu stesso gobbo…Così, se il tuo miglior amico a un modo cattivo di comportarsi, aiutalo a rimettersi sulla giusta strada. Se per caso non ci riesci, diminuisci i contatti con lui, per non cadere sotto la sua cattiva influenza e tu finisca col finire male).