Ravello Festival: Ravello, Salisburgo, Lucerna, tour estivo di Cecilia Bartoli
Nel cartellone della 68^ edizione del Ravello Festival ideato da Alessio Vlad, l’appuntamento di martedì 18 agosto (ore 20.30) è uno di quelli che sicuramente resterà nella storia del secondo festival più antico d’Italia. Questo non solo per il debutto nella Città della Musica di Cecilia Bartoli, la più famosa cantante italiana d’oggi, ma anche perché “What passion cannot music raise” il nuovo progetto della Bartoli e de Les Musiciens du Prince-Monaco, prodotto in collaborazione con i festival di Lucerna e di Salisburgo, avrà la sua origine a Ravello, nella sala dell’Auditorium Oscar Niemeyer. L’ensemble diretto da Gianluca Capuano sarà in città dal 15 di agosto per le prove di quello che è di fatto il primo impegno della Bartoli e dell’orchestra dopo il lockdown.
Nel doppio ruolo di interprete e direttrice artistica, Cecilia Bartoli, ha riunito attorno a sé i migliori musicisti internazionali che suonano strumenti antichi per formare un’orchestra che rilanciasse la tradizione della musica di corte delle grandi dinastie principesche, reali e imperiali europee del XVII e XVIII secolo. L’ensemble Les Musiciens du Prince-Monaco è nato nella primavera 2016 all’Opera di Monte-Carlo, grazie anche all’impegno di Jean-Louis Grinda, direttore dell’Opera, anche lui a Ravello per l’occasione.
La visione artistica di Cecilia Bartoli si concentra soprattutto sui più grandi compositori del periodo barocco, come Händel e Vivaldi, ma anche sul repertorio rossiniano. La sua ricerca ha privilegiato partiture inedite o eseguite molto di rado. Questo per suscitare la curiosità del pubblico, affidandosi a un’orchestra che, con duttilità e ricchezza di colori, proponga un universo sonoro molto diverso da quello di un’orchestra moderna.
Anche a Ravello il programma avrà questo leitmotiv spaziando da Händel e Vivaldi appunto, a Nicola Porpora, Johann Adolph Hasse e Georg Philipp Telemann.
Martedì 18 agosto
Auditorium Oscar Niemeyer, ore 20.30
Cecilia Bartoli
Les Musiciens du Prince-Monaco
Direttore Gianluca Capuano
“What passion cannot music raise”
Musiche di Händel e altri
Posto unico € 50
Programma
Georg Friedrich Händel
“Sinfonia”
da Rinaldo (1715)
Nicola Porpora
“Vaghi amori” Aria of Imeneo
da La festa d’Imeneo (1736)
“Lontan dal solo e caro… Lusingato dalla speme” Aria of Aci
da Polifemo (1735)
Georg Friedrich Händel
“Entrée des songes funestes”
da Ariodante (1735)
“Lascia la spina cogli la rosa” Aria of Piacere
da Il Trionfo del Tempo e del Disinganno (1757)
Johann Adolph Hasse
“Sinfonia”
da Marc’Antonio e Cleopatra (1725)
Georg Friedrich Händel
Sinfonia “Il Parnasso”
da act II, sc. 2 of “Giulio Cesare” HWV 17
“V’adoro pupille”
Aria of Cleopatra from Giulio Cesare in Egitto
Georg Philipp Telemann
Concerto per tromba in Re maggiore TWV 51:D7
Adagio (I)
Allegro (IV)
Georg Friedrich Händel
“Mi deride … Desterò dall’empia dite”
da “Amadigi di Gaula”
Antonio Vivaldi
Concerto per Flauto traverso in e minor – RV 432
“Sol da te mio dolce amore”
da Orlando furioso RV 728
Georg Friedrich Händel
“Suite di danze”
da Ariodante
“Augelletti, che cantate” Aria of Almirena
da Rinaldo
“What passion cannot Music raise and quell”
da Ode for St Cecilia’s day, HWV76 (1739)
Biografie
Cecilia Bartoli
Cecilia Bartoli, artista e cantante straordinaria, è diventata un modello per un’intera generazione di giovani musicisti. Non sono unicamente la sua straordinaria tecnica vocale, la sua grande musicalità e la sua carismatica presenza sul palcoscenico a renderla il prototipo di una cantante lirica moderna, ma la sua capacità di combinare arte e pensiero, creatività e ricerca scientifica, passione e professionalità.
Nata a Roma, Cecilia è figlia dell’insegnante di canto Silvana Bazzoni. Nel 1987 ha debuttato nella sua città natale come Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini. È stato l’inizio di una spettacolare carriera internazionale: in beve tempo Daniel Barenboim, Herbert von Karajan e Nikolaus Harnoncourt sono stati incantati dalla giovane artista, che subito ha ricevuto inviti da Festival di Salisburgo, Metropolitan Opera di New York, Royal Opera House di Londra, sale da concerto e festival di Europa, Stati Uniti, Asia e Australia. Per trent’anni si è esibita regolarmente al Teatro dell’Opera di Zurigo. Il Concertgebouw di Amsterdam, la Philharmonie di Parigi, il Musikverein di Vienna, l’Elbphilharmonie di Amburgo e la Berlin Philharmonic Hall sono alcune delle tappe regolari delle sue tournée annuali.
Nel 1988 Cecilia ha firmato un contratto discografico esclusivo con Decca. The Vivaldi Album, pubblicato nel 1999, è il risultato di un’affascinante ricerca tra partiture praticamente sconosciute delle opere di Vivaldi, operazione che le è valsa la reputazione di Indiana Jones della storia della musica. The Vivaldi Album è stato il primo di una serie di elaborati concept album, in cui Cecilia ha dato una nuova luce a vari temi del periodo barocco e del belcanto. Fra i titoli di maggior successo si segnalano Opera proibita, Maria, Sacrificium, Mission e St Petersburg. Il 2019 ha visto l’uscita del suo ultimo album di questa serie: Farinelli. Più di 12 milioni di prodotti audio e video venduti, rendono Cecilia Bartoli l’artista classica di maggior successo dei nostri tempi.
Dal 2012 Cecilia è direttrice artistica del Festival di Pentecoste di Salisburgo, con un contratto recentemente prorogato fino al 2026. Salisburgo è diventata lo sbocco creativo perfetto per il suo talento, che coniuga eccellenza artistica e creatività concettuale. Inoltre, si è trasformato in un luogo chiave per il suo lavoro teatrale: il debutto di Cecilia nel ruolo di Norma nel 2013 è stata una pietra miliare nella sua carriera. Nel 2014, ha interpretato il ruolo principale nell’opera Alcina di Handel in una produzione descritta dai critici come una “manna dal cielo per il teatro musicale”.
Da molti anni Cecilia è attivamente concentrata su performance filologiche. Dal 2016 lavora regolarmente con Les Musiciens du Prince – Monaco, orchestra costituita grazie ad una sua iniziativa, alla quale è stato concesso il generoso patrocinio della famiglia regnante monegasca. Sin dalla loro fondazione, Les Musiciens du Prince e la direttrice artistica Cecilia Bartoli sono stati acclamati ed accolti con grande entusiasmo dal pubblico e dalla stampa internazionale.
Nel 2018 la Cecilia Bartoli – Music Foundation ha creato una nuova etichetta discografica, “Mentored by Bartoli”. La prima pubblicazione, intitolata Contrabandista, è stata l’album solistico di debutto del tenore messicano Javier Camarena. L’etichetta mira a portare la musica classica ad un pubblico più vasto e a collaborare con giovani musicisti di talento.
Cecilia Bartoli dal gennaio 2023 sarà direttrice dell’Opera di Montecarlo; prima donna nella storia del Teatro ad assumere questo incarico.
Cinque Premi Grammy, più di una dozzina di Echo e Brit Awards, il Polar Music Prize, il Léonie-Sonning-Music Prize, l’Herbert von Karajan Prize e molti altri riconoscimenti evidenziano l’importante ruolo di Cecilia Bartoli nella storia della musica. In considerazione della sua inesauribile curiosità e creatività, possiamo aspettarci per i prossimi anni molte altre idee brillanti e innovative.
Gianluca Capuano
Nato a Milano, si è diplomato in organo, composizione e direzione d’orchestra presso il Conservatorio della sua città. Ha approfondito gli aspetti relativi all’esecuzione della musica antica presso la Scuola Civica di Milano, dove ha affrontato i problemi inerenti la notazione, lo studio delle fonti e la prassi esecutiva. Agli studi musicali, ha affiancato quelli classici: laureato con lode in filosofia teoretica presso l’Università Statale di Milano, si dedica alla ricerca, occupandosi in particolare di problemi di estetica musicale, pubblicando nel 2002 il saggio “I segni della voce infinita” (Jaca Book). Nel 2014 è stata pubblicata la sua edizione critica del Diluvium universale di Carissimi per l’Istituto Italiano di Storia della Musica. Dalla sua fondazione, è direttore artistico del festival “Musica negli horti”, che si svolge ogni anno a settembre in Val d’Orcia.
Ha svolto un’intensa attività come direttore, organista e continuista in tutta Europa, Stati Uniti, Russia e Giappone. Ha collaborato con artisti quali: Michael Chance, Emma Kirkby, Cecilia Bartoli, Max Emanuel Cencic, Philippe Jaroussky, Diego Fasolis, Lorenzo e Vittorio Ghielmi. Nel 2006 ha fondato il gruppo vocale e strumentale “Il canto di Orfeo”, con il quale si dedica ai capolavori del barocco musicale europeo, in stretta collaborazione con alcuni dei migliori specialisti su strumenti originali. Con l’ensemble vocale ha preso parte anche alle opere Cuore di cane di Raskatov e Die Soldaten di Zimmermann al Teatro alla Scala di Milano.
Nelle passate stagioni ha diretto Artaserse di Vinci con Concerto Köln all’Opera di Colonia, venendo poi reinviato per Leucippo di Hasse. Ha debuttato alla Semperoper a Dresda con l’Orlando di Händel; Orfeo ed Euridice di Gluck ad Hohenems; Orlando Paladino di Haydn con l’Opera di Zurigo e La Scintilla a Winterthur; il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi a Cremona con “Il canto d’Orfeo” per il Festival Monteverdi.
Nell’agosto 2016 si è imposto all’attenzione internazionale dirigendo in emergenza la Norma di Bellini con Cecilia Bartoli per l’apertura del Festival di Edimburgo: l’enorme successo ottenuto l’ha portato poi a dirigere Norma, sempre con Cecilia Bartoli, anche a Parigi (Théâtre des Champs Elysées) e a Baden Baden e ad essere invitato a dirigere il tour europeo di Cenerentola che Cecilia Bartoli ha portato a Montecarlo, Dortmund, Amburgo, Amsterdam, Versailles e Lussemburgo. Altri recenti impegni includono: Catone in Utica di Vivaldi con Concerto Köln all’Opera di Colonia; Così fan tutte (nuova produzione) con OperaLombardia a Como, Brescia e Cremona; Idomeneo al Maggio Musicale Fiorentino; La clemenza di Tito (nuova produzione) a Karlsruhe; L’incoronazione di Poppea (nuova produzione) a Nantes.
Nell’estate 2017 ha fatto il suo debutto al Festival di Salisburgo dirigendo una nuova produzione di Ariodante e de La donna del lago, entrambe con Cecilia Bartoli e Les musiciens du prince. Sono seguite le produzioni di: Cenerentola con Cecilia Bartoli e Les musiciens du prince a Montecarlo e la ripresa de La clemenza di Tito a Karlsruhe; il dittico Pigmalione di Donizetti / Che originali! di Mayr al Festival Donizetti di Bergamo; Le metamorfosi di Pasquale di Spontini alla Fenice di Venezia (prima in tempi moderni); Gli uccellatori di Gassmann a Colonia; la Finta giardiniera a Winterthur, all’Opera di Zurigo e alla Dutch National Opera ad Amsterdam. Altre recenti produzioni, includono: Il matrimonio segreto di Cimarosa e Il Trionfo del Tempo e del Disinganno di Handel a Colonia; Weinachtsoratorium ad Amburgo; Orfeo ed Euridice di Gluck all’Opera di Roma; il suo ritorno a Salisburgo per Alcina di Handel e l’oratorio La morte di Abel di Caldara; Guillaume Tell alla Choregies d’Orange; Il Matrimonio Segreto ad Amsterdam; l barbiere di Siviglia al Teatro Massimo di Palermo; il Requiem di Mozart a Bari; Cenerentola, Iphigénie en Tauride alla Zurich Opernhaus.
Attivo anche in ambito concertistico, ha recentemente diretto concerti sinfonici con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Philharmonische Orchester Kiel, Orchestre national de Montpellier, Concerto Köln. Con “Il Canto d’Orfeo” ha inaugurato il Festival Milano Arte Musica 2017 con musiche a due o più cori del Seicento Italiano.
La sua discografia include: un CD dedicato agli oratori di Giacomo Carissimi (Amadeus); un CD dedicato alle arie di Galuppi con Catherine King (Avie), “Editor’s choice” su “Gramophone” nel gennaio 2007.
I suoi progetti futuri includono: una serie di concerti sinfonici a Milano con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali e al Festival Festival di Salisburgo; Le Comte Ory a Rimini; Cenerentola e L’Elisir d’Amore alla Wiener Staatsoper e Così fan tutte ad Amburgo ed importanti produzioni al Festival di Salisburgo, Montecarlo, Monaco di Baviera.