Anacapri: Villa San Michele, al via 2^ ediz. “Il Salotto della Sfinge”
Al via venerdì 28 agosto fino a domenica 30, la seconda edizione della rassegna Il Salotto della Sfinge di Villa San Michele ad Anacapri, incontri di cinema, letteratura e arte sul tema della bellezza. Un festival che mette in evidenza la parola, attraverso appuntamenti informali con i suoi protagonisti, dialoghi che creino un confronto più immediato, e dunque una partecipazione più attiva, con il pubblico.
Come un happening tra amici, in una delle stanze della propria casa, scrittori, registi, attori, raccontano il loro lavoro, svelano i dietro le quinte, esaudiscono le curiosità della platea.
Organizzata dalla Fondazione Axel Munthe, diretta dalla soprintendente Kristina Kappelin, con il patrocinio del Consolato di Svezia, della Città di Capri, del Comune di Anacapri e in collaborazione con Capri Palace Jumeirah, e Staiano Tour Capri.
Si inaugura venerdì 28 agosto alle ore 19,00 con la mostra “L’arte serica di San Leucio” raccontata attraverso i tessuti di Annamaria Alois. Incontri tra culture diverse, un viaggio tra passato e presente introdotto da Pasquale Salzano, Presidente di SIMEST e Chief International Affairs Officer di Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
Annamaria Alois San Leucio è uno degli ultimi laboratori rimasti per la progettazione e la produzione di tessuti d’arte. Nasce nel 1985 dal genio creativo di una figlia d’arte da cui prende il nome, erede dell’azienda di famiglia fondata esattamente un secolo prima dal capostipite Raffaele Alois e ha sede negli stessi locali storici di Via Quercione nella frazione Briano, a ridosso dei giardini della Reggia di Caserta e a pochi passi dal borgo storico di San Leucio.
Qui, nella seconda metà del diciottesimo secolo, Ferdinando IV di Borbone diede vita ad un esperimento unico al mondo: una cittadella della seta dove gli abitanti si dedicavano all’intero ciclo di produzione di preziosi tessuti, divenuti famosi in tutto il mondo. Dalla coltivazione dei gelsi e l’allevamento dei bachi, alla tessitura di damaschi, broccati, ermisini e lampassi, unici per qualità, stile, colori.
Oggi come allora dalle abili mani degli ultimi artigiani, riproducendo storici disegni dell’archivio borbonico o dando forma a nuove idee che diventano prima disegno e poi manufatto, nascono i prodotti di Annamaria Alois San Leucio, tessuti unici, preziose passamanerie e complementi d’arredo rivolti agli estimatori del bello, dell’eleganza, della raffinatezza.
Sulla scelta del luogo e il tema della mostra Annamaria Alois dice: “Ho pensato subito che questo fosse il luogo ideale per esporre i miei tessuti, molte le coincidenze e le affinità con questo luogo: Axel Munthe arriva a Capri nel 1885, anno di fondazione della Raffaele Alois da cui è partito il “progetto Serico” che poi è diventato il mio. Lui ama la natura, il sole, la luce, i colori che a Capri, in questo posto magico, hanno un’espressione e una valenza diversa che altrove, creano e danno emozioni. Questi sono elementi fondamentali anche per me che cerco di imitare, di riprodurre nei miei tessuti. Un cerchio che si chiude, una sorta di gemellaggio tra culture che si incontrano, per poi ripartire insieme. Attraverso l’internazionalizzazione con cui l’ambasciatore e presidente di Simest, Pasquale Salzano – che introdurrà la mia azienda all’apertura della mostra – sta profondendo il suo impegno, le sue energie e quelle del suo staff, espressione del nostro Governo, andremo avanti, insieme con il console Kristina Kappelin, per continuare a far vivere, per alimentare, per portare la cultura, la storia, la bellezza, le tradizioni nel mondo”.
Pasquale Salzano è dal dicembre 2019 Presidente di SIMEST, dopo essere stato l’Ambasciatore d’Italia in Qatar. Laureato in giurisprudenza a Napoli, superato l’esame di Avvocato ha successivamente conseguito il Dottorato di Ricerca in diritto internazionale a Siena. Entra in Carriera diplomatica nel 1999 e, dopo i primi incarichi al Ministero degli Affari Esteri a Roma, è inviato nei Balcani, prima a Belgrado e poi in Kosovo, dove apre la prima sede diplomatica italiana a Pristina, oggi Ambasciata d’Italia. Dopo un periodo alla Rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite a New York, rientra a Roma per prestare servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dove, in vista della Presidenza italiana del G8 nel 2009, è nominato Capo dell’Ufficio Sherpa G8/G20. Successivamente, è inviato a Parigi presso il Segretariato OCSE, per assumere l’incarico di Direttore del Processo di Heiligendamm/L’Aquila. Dal 2011 viene distaccato dal Ministero degli Esteri presso Eni come responsabile dei Rapporti Istituzionali Internazionali e capo dell’ufficio Eni negli Stati Uniti. Dal 2014 è nominato Senior Vice President e successivamente entra nel Comitato di Direzione Eni come Executive Vice President. Nel 2011 è stato nominato “Young Global Leader” dal World Economic Forum e membro del board italiano dallo European Council on Foreign Relations. Come “Young Global Leader” del World Economic Forum, nel 2012 è stato selezionato per partecipare ai Leadership programs della Kennedy School of Government dell’Università di Harvard e del Jackson Institute for Global Affairs dell’Università di Yale. È autore di numerose pubblicazioni sui temi dell’energia e della geopolitica ed è Adjunct Professor di geopolitica del gas presso la LUISS Business School a Roma.
“La tradizione serica di San Leucio rappresenta un patrimonio collettivo che ci rende orgogliosi in tutto il mondo, simbolo del nostro amore per il bello e della nostra imprenditoria artigiana tanto apprezzata all’estero”.
“La passione per l’artigianato che si fa arte ha portato i pregiati tessuti di San Leucio al Quirinale, alla Casa Bianca e a Buckingham Palace. Una tradizione nella lavorazione delle sete, dei tessuti, degli arazzi che ha radici antiche e che richiama alla mente la laboriosità e la tradizione artigiana del nostro Sud”.
“Le eccellenze della tradizione artigiana italiana, come l’arte serica di San Leucio, sono le prime ambasciatrici del Made in Italy nel Mondo e contribuiscono a fare della diplomazia culturale uno strumento straordinario a supporto della valorizzazione del Sistema Italia.” “Grazie al Patto per l’Export, fortemente voluto dal Governo, Simest supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane e delle eccellenze del Made in Italy con strumenti fortemente rafforzati e profondamente rinnovati, garantendo un sostegno operativo di facile accesso, immediato e di massima efficacia”.
Seguirà, alle ore 20,00 l’incontro con il regista Pappi Corsicato e l’attrice Bianca Nappi. Reduci dal successo della fiction ambientata a Napoli “Vivi e lascia vivere” i due protagonisti ripercorreranno, insieme al pubblico, i momenti più significativi delle loro carriere. Il regista partenopeo, espressione creativa di un cinema italiano alternativo alle logiche più commerciali, è il cantore più originale di una “napolinità” carnale e popolana, orgogliosamente terrena e periferica. Influenzato dall’estetica pop del Pedro Almodóvar anni ’80, di cui è stato assistente, Corsicato adopera un linguaggio che mescola influenze basse ed erudite, contrassegnato da una visione deformante della realtà e da un umorismo nero che ama sfociare nel grottesco. Tra i suoi lavori Libera!, presentato al Festival di Berlino, I buchi neri, Chimera, Il seme della discordia. Il regista si è dedicato molto alla video arte, realizzando una trentina di documentari sull’arte contemporanea, invitati al Modern Tate Museum di Londra, al Centre Pompidou di Parigi e in altri prestigiosi musei e festival nazionali e internazionali.
Bianca Nappi esordisce nel 2001 in televisione con la miniserie In Love and War con la regia di John Kent Harrison. Nel 2003 partecipa alla serie Distretto di Polizia 3 diretta da Monica Vullo e successivamente nella miniserie Giovanni Paolo II, regia di John Kent Harrison e in R.I.S. 2 – Delitti imperfetti con la regia di Alexis Sweet. Nel 2008 esordisce al cinema nel film Un giorno perfetto, con la regia di Ferzan Özpetek che la sceglie anche nel 2010 per il fortunato Mine vaganti, e successivamente per far parte del cast di Magnifica presenza del 2012. Nel 2017 è tra le protagoniste della serie Sirene nel ruolo di Elvira, moglie di Carmine interpretato da Massimiliano Gallo.
Sabato 29 agosto alle ore 19,30 salirà sul palcoscenico Phaim Bhuiyan, vincitore del premio David di Donatello 2020 come miglior regista emergente per il film Bangla.
Phaim Bhuiyan nasce a Roma, ragazzo di seconda generazione originario del Bangladesh, è cresciuto nel quartiere di Torpignattara. Frequenta I.P.S Virginia Woolf dove studia grafica pubblicitaria ma scopre la sua vera passione per il filmmaking. Inizia ad approcciarsi al mondo dell’audiovisivo all’età di 14 anni aprendo un canale su youtube e inizia a lavorare come videomaker a 17 realizzando svariati videoclip per rapper e band punkrock della scena underground di Roma. Dopo la maturità vince una borsa di studio allo IED e inizia un percorso formativo approfondito sul filmmaking incontrando svariati professionisti del settore, durante il suo triennio continua a lavorare e tra le varie opportunità collabora con la Rai per il programma “Nemo – Nessuno Escluso” in cui realizza un servizio che parla dell’amore di seconda generazione tanto che gli porta una buona visibilità ed essere notato da Emanuele Scaringi, che lo introduce nel mondo del cinema proponendogli di realizzare Bangla, la sua opera prima per la Fandango insieme a TimVision. Il lungometraggio, uscito nelle sale nel maggio 2019 è stato premiato con il Globo d’Oro come migliore opera prima e con il Nastro d’argento per la migliore commedia del 2019. Nel 2019 partecipa alle puntate del programma Viva RaiPlay! condotto da Rosario Fiorello. L’8 maggio 2020vince il premio David di Donatello come miglior regista esordiente.
Domenica 30 agosto alle ore 19,30 Paolo Stella, presenterà il suo ultimo libro “Per caso. Tanto il caso non esiste”, edito da Mondadori.
Scrittore e creative director, Paolo Stella ha esordito in tv nel 2002, partecipando ad Amici di Maria De Filippi e poi come attore. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo Meet me alla boa (Mondadori). Il suo nuovo libro è Per caso (tanto il caso non esiste).
Basta un niente per riempire fino all’orlo il cuore di Paolo. Lui è un ragazzino ricoverato al Sant’Orsola di Bologna, reparto malattie genetiche. Il suo pediatra vuole capire come mai si sia fermato al metro e ventuno nonostante i suoi tredici anni. Paolo non conosce invece la ragione per la quale il bambino che ha soprannominato Sottile sia nel letto a fianco a lui. Ma è così che, libero dal gioco dei ruoli definiti, comincia a esplorare i propri sentimenti. La magia, la forza ancestrale del mito e delle fiabe sono facilmente riconoscibili in questo incontro che vive nelle prime pagine di “Per caso”, il secondo romanzo di Paolo Stella, ispirato ancora una volta alla sua vera storia, a quel difetto genetico che, diagnosticato in giovanissima età, gli regalò l’incontro con un bambino davvero speciale e con le prime emozioni che chiamiamo amore. “Per caso” è anche una risposta poetica, potente e magica alle domande sull’amore e sull’identità. E lo sforzo narrativo di trovare un sentiero totalmente nuovo nella giungla delle storie che a questo sentimento hanno chiesto tutto, spesso senza donare nulla. Forse occorre partire dall’amore per capire chi siamo, forse l’identità è il frutto di una scelta d’amore.
”Il Salotto della Sfinge vuole mescolare tradizioni, novità sui più diversi aspetti della società e porsi domande rilevanti sul mondo di oggi. La parola d’ordine è curiosità intellettuale e lo scopo è di attrarre tutti: persone mature e giovani, uomini e donne di ogni tipo per riflettere insieme sui tempi che viviamo e quello che vorremmo per il futuro” dice Kristina Kappelin, sovrintendente di Villa San Michele.
“Il tema del Salotto della Sfinge quest’anno è proprio la bellezza”, continua la direttrice della casa museo. “Mai come nel 2020, durante il lock down, ne abbiamo sentito la mancanza. Nell’incantevole cornice di Villa San Michele, Il Salotto propone una serie di protagonisti che – ognuno a suo modo – fanno della bellezza il proprio mestiere. C’è chi ne segue le tradizioni, chi la reinterpreta, chi ne dà una visione più attuale. Tutti sono testimoni di cultura, antica e moderna, dando spunti di riflessione, di dialogo e interazione, come bisogna fare in un salotto”.