Napoli: Covid-19, I Municipalità Presidente Federico Manna “No a strumentalizzazioni, ma condanna guerriglia”
In merito agli episodi di violenza verificatisi ieri durante la manifestazione cittadina contro l’annuncio del presidente della Regione Vincenzo De Luca di un imminente lockdown in Campania, l’avvocato Federico Manna, Presidente della commissione Politiche Giovanili, Decentramento e Bilancio della I Municipalità di Napoli, ha reso la seguente dichiarazione: «Quanto accaduto ieri mi rammarica e preoccupa enormemente. Premettendo che i miei genitori mi hanno insegnato a rispettare sempre e comunque le autorità, dalle maestre agli allenatori sportivi, dalle forze dell’ordine alle istituzioni della “Res Publica” nel suo significato più nobile, valori che a mia volta mi impegno a trasmettere ai miei figli, condanno con forza la guerriglia urbana messa in atto ieri da alcuni cittadini, che non sono assolutamente giustificabili né possono essere considerati una forma di manifestazione degna di questo nome, ed esprimo la mia più totale solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine che sono state il bersaglio della cieca violenza di alcuni individui. Sono stato tuttavia sempre molto critico verso l’operato del nostro governatore, Vincenzo De Luca, anche quando era da molti considerato il “salvatore della patria”, e continuo e prenderne le distanze. Tornando agli episodi di ieri, quando diverse persone, tra cui anche alcuni amici, mi hanno contattato per chiedermi di appoggiare la protesta, li ho esortati a non partecipare, ben consapevole che, giocoforza, ciò avrebbe dato adito a delle strumentalizzazioni. La degenerazione in violenza non è da addebitare alla legittima volontà di manifestare pacificamente di commercianti, ristoratori e titolari di partite Iva che si sentono sempre più abbandonati al loro destino e danneggiati da un certo modo di fare politica. Quella venuta fuori ieri sera è l’“anima oscura” della nostra città, e questo ha fatto in modo che l’attenzione si spostasse dall’emergenza sanitaria ed economica all’inciviltà e violenza di Napoli e dei Napoletani».