Regione Campania: consigliera Ciarambino “Ospedale del Mare nel caos e dg Asl va a staccare numeri alla Mostra”
“La situazione creatasi a seguito della voragine all’Ospedale del Mare è drammatica. L’8 gennaio c’è stato il crollo e ricordiamo in quell’occasione le dichiarazioni rassicuranti del presidente della Regione e del direttore generale della Asl Napoli 1. A distanza di dieci giorni in quell’ospedale, che è l’unico Dea di II livello di tutta l’Asl Na1, non c’è acqua calda, non c’è riscaldamento, le attività sono ridotte al minimo e ci sono stufette ovunque che mettono a rischio la tenuta del sistema elettrico e la sicurezza dei pazienti. Nel frattempo il direttore generale se ne va alla Mostra d’Oltremare a staccare i numeri per le vaccinazioni. In una situazione così grave mi aspetto che si mettano da parte gli show mediatici e si lavori con serietà per risolvere i problemi. Allo stesso modo trovo assurdo che in un momento come questo la responsabile dell’Ospedale del Mare, invece di ricercare soluzioni, chieda di dimezzare i posti letto disponibili e di non ricoverare se non le urgenze, di mandare i pazienti o a casa o a sovraccaricare altri ospedali come il Cardarelli, già pieno di barelle. Anche l’unità di crisi della Regione Campania invece di intervenire, tace”. Lo ha dichiarato la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle nel corso della trasmissione Mattina 9.
“La soluzione possibile – ha aggiunto Ciarambino – passa per il potenziamento degli altri ospedali dell’Asl Napoli 1. Abbiamo il San Paolo, dove sono stati inspiegabilmente dimezzati i posti letto attivi e che ha due blocchi operatori nuovissimi che stanno funzionando a scartamento ridotto, abbiamo il Loreto Mare che ha un’intera palazzina vuota con due accessi attraverso cui sarebbe possibile distinguere i pazienti Covid e non Covid, abbiamo il San Giovanni Bosco le cui attività sono state fortemente ridotte. Piuttosto che mettere in ferie il personale, che mi sembra assurdo in un momento del genere, prendiamo le stesse unità e mandiamole a potenziare questi presidi. Altrimenti non saremo assolutamente in grado di affrontare una terza ondata”.