Nocera Inferiore: Jazz in Parco, buona la prima con Pietro Condorelli, replica con magia del pianoforte di Franco D’Andrea
Ieri sera, nel chiostro del convento di Sant’Antonio, “Jazz in Parco – I percorsi dell’arte di Nocera Inferiore”, è ufficialmente iniziata la nuova avventura del festival del jazz che quest’anno abbina la scoperta dei luoghi di arte e di storia della città.
Musica, luci e suggestioni hanno creato, grazie alla complicità della chitarra di Pietro Condorelli, una perfetta serata. Con lui sul palco Emiliano De Luca al contrabbasso e Claudio Borrelli alla batteria. Insieme hanno messo in scena una live di brani originali tratti dall’ampia discografia del chitarrista.
Di grande intensità il fuori programma con la direttrice artistica Ondina Sannino, chiamata sul palco da Condorelli per cantare un brano che ha affascinato il pubblico. All’inizio e alla fine del concerto sono stati tributati calorosi e commoventi applausi a Elia Pirollo, scomparso un anno fa. Fu lui nel 1998, insieme a Ondina Sannino, a creare Jazz in Parco. Presenti al concerto la moglie Anna e i figli Alessandro e Chiara.
Questa sera tocca al pianista Franco D’Andrea che sarà accompagnato da Enrico Terragnoli alla chitarra e Mirko Cislino alla tromba. Il trio presenterà l’album “New Things”. Nuova la musica, così come la formazione, un approccio diverso, più comunicativo e ricco di colori. Con oltre 160 dischi incisi in Italia e all’estero e 20 premi Top Jazz vinti nella sua carriera, di cui 11 nella categoria “Musicista italiano dell’anno”, Franco D’Andrea è ormai considerato uno dei migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi 50 anni.
In caso di pioggia i concerti previsti all’aperto nel cortile del Palazzo Fienga, si terranno al teatro Diana. Gli spettatori dovranno essere muniti di una certificazione verde Covid-19 (green pass) che attesti di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle ultime 48 ore oppure di essere guariti da Covid-19 almeno sei mesi prima della data prevista dell’evento.