La voce di don Camillo…
«Musil distingue la “stupidità onesta”, o schietta, e la stupidità sostenuta, o intelligente. […]
Con l’espressione “stupidità onesta” o “schietta” […] si parla di persone […] “dure di comprendonio” […], assolutamente rispettabili, [che] possono avere delle qualità di grande valore come la lealtà, l’affidabilità, la purezza di sentimento, la gentilezza e altre dello stesso genere […]. Quindi con l’uomo semplice ci troviamo in una sfera della stupidità che non è immediatamente malvagia ma che, al contrario, può risultare assai simpatica […].
La stupidità sostenuta […]“è piena di pretese”. Ecco quindi l’elemento della presunzione, della hybris, dell’arroganza spirituale. La stupidità sostenuta, o intelligente, è un disturbo dell’equilibrio dello spirito. Ora l’avversario diventa lo spirito non la mente [Verstand]. Non si tratta di un difetto della mente, come nel caso delle persone semplici, ma di un difetto dello spirito, una rivolta contro lo spirito, che fa dire o fare cose contro lo spirito»
(Eric Voegelin).