Mario Trematore, pompiere che salvò la Sindone “Ufficiale della Repubblica Italiana” per meriti umanitari non per aver salvato Sacro Lino!

Mario Trematore, pompiere che salvò la Sindone “Ufficiale della Repubblica Italiana” per meriti umanitari non per aver salvato Sacro Lino!

Rita Occidente Lupo

A Mario Trematore, il Vigile del Fuoco del Comando di Torino, che salvò da distruzione la “Sacra Sindone” dall’incendio nel Duomo di Torino, nella Cappella del Guarino Guarini nel 1997, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito nel febbraio 2020 il titolo di “Ufficiale della Repubblica Italiana” per meriti sociali e umanitari, per le numerose attività di volontariato svolte in aeree colpite da calamità naturali. Non per il salvataggio del Sacro Telo!

Nel 1993, per restaurare la Cappella della Sindone, il Lino fu spostato dalla sua custodia abituale in una teca blindata. Ma nella notte fra l’11 e il 12 aprile 1997, quando i lavori erano al termine, nella cappella esplose un gigantesco incendio.

Arrivarono i pompieri: la Sindone, come la stessa cappella, minacciata dalle fiamme!

Trematore ruppe la teca, protetta da vetro antiproiettile, con una mazza salvando la preziosa reliquia. Oggi, a 68 anni, con una pensione piuttosto stringata, ricorda l’episodio, ma accenta come sia l’intera vita, a dover rimandare testimonianza evangelica. ” La Sindone è un percorso della mia vita, ma non è la mia vita”.

Amico di: Papa Francesco, Vladimir Putin, Papa Benedetto XVI, San Giovanni Paolo II, Cardinale Angelo Comastri, Cristina Parodi, Sylvester Stallone e di numerosi architetti del Piemonte e della Lombardia, da piccolo conobbe Padre Pio. L’architetto Dario Zingarelli, foggiano, grande studioso non solo nel ramo della sua professione, coordinatore del team d’architetti che s’è occupato della ricerca storica riguardante il nucleo edilizio originario dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, amico di Trematore, dichiara: “Mario, abilitatosi alla professione d’architetto intende iscriversi a breve all’Ordine degli Architetti di Foggia, città che gli diede i natali. Probabilmente l’incontro con San Pio non casuale: lo Stigmatizzato, che aveva anche il carisma della preveggenza, aveva già visto che Trematore avrebbe salvato la Sindone .”

Nato a Foggia nel febbraio 1953, presso l’antico Ospedale di via Arpi, Trematore vive a Torino da tempo e si sposta nel Molise, in una località amena vicino Campobasso, in cerca di silenzio per pregare. Non si sottrae a riferire sinteticamente la sua vita. “Mia madre di Torremaggiore, vicino Foggia, ebbe problemi di gestazione, per cui le fu consigliato l’aborto, per non compromettere la sua vita e la mia. Si rifiutò e portò a termine la gravidanza: col parto cesareo scampammo entrambi alla morte. La mia famiglia, molto povera: otto figli, più i genitori ed i nonni in una sola camera e con un pagliericcio per letto. Mio padre, bracciante agricolo, lavorava stagionalmente, per cui l’inverno era duro senza paga. Con mia madre ed altri parrocchiani, ero bambino, alle scuole elementari, andai da Padre Pio. Il mio istinto, nel vederLo, di afferrarGli il cordone, ma Lui mi distolse:’ Statte fermo guagliò’, mettendomi la mano sul capo. Lo stesso gesto successivamente, la seconda volta che andai da Lui con la mia classe delle Scuole Medie. Tra tanti ch’eravamo, stranamente mi ritrovai accanto a Lui e di nuovo mi mise la mano sulla testa accarezzandola e sorridendomi. Quel Suo sguardo, ancora vivo nella mia mente! Quando sento di Lui burbero, ricordo a quanto invece avvenne con me: un fare bonario, affettuoso, tutt’altro che duro! Meravigliosa la sensazione che provai e che tuttora lastrica le mie giornate. Anche quando è avvenuto l’episodio della Sacra Sindone ho avvertito la Sua assistenza. La mia vita di pompiere, piuttosto movimentata in vari luoghi colpiti da eventi calamitosi. Scelsi tale lavoro per la tragica fine di una mia sorella, mia madre la raccontava sempre, deceduta per un incendio in casa, Aurora Rosa. Nacqui dopo la sua morte e crescendo alimentai il desiderio di voler far qualcosa per salvare chi si fosse trovato in una situazione analoga.

Oggi vivo continuando a seminare solidarietà, perché ho capito che credere, è libertà.

In questi anni ho fondato due piccoli gruppi, uno a Torino e l’altro a Bari, dal nome Il Mandylion (in greco antico significa “telo”: con questo nome la tradizione orientale indica la Sindone). Ci riuniamo una volta al mese, con Adrian Hancu, sacerdote cattolico di rito bizantino, e di Giampietro Casiraghi, missionario della Consolata e docente universitario di Paleografia latina. Tocchiamo molti temi spirituali.” In foto Mario Trematore con architetto Dario Zingarelli