I problemi del nostro tempo: la stabilita’ sociale
Giuseppe Lembo
La stabilità sociale con i suoi sempre più attuali e complessi problemi legati allo sviluppo ed alla crescita economica, è a0528l centro della vita dei popoli del nostro tempo. Non si può assolutamente essere indifferenti e non cooperare con attiva intelligenza per garantire e garantirsi quella stabilità sociale, la cui assenza è causa di ben più gravi rischi sia individuali che di insieme sociale. In sua assenza, come ci insegna la storia e l’attualità del tempo in cui viviamo, un Paese che non gode di stabilità sociale, purtroppo, corre il grave rischio di scivolare verso un regime autoritario di destra o di sinistra, con la conseguente morte della democrazia e dei diritti umani garantiti che trovano la loro casa comune sempre ed unicamente in quella stabilità sociale, un toccasana che permette ai popoli di poter vivere in condizioni di pacifica convivenza nel reciproco rispetto ed in un insieme da protagonista per lo sviluppo umano e sociale e per la più generale e diffusa crescita economica. La stabilità sociale è una vera e propria ricchezza per chi la vive e la possiede; è, tra l’altro, ricca di opportunità per pensare ad organizzare il futuro, garantendo non solo a se stessi ma anche ai propri figli che, con più e forte sicurezza umana e sociale, possono formarsi e cercarsi le opportunità di un lavoro, un bene garantito al cittadino soprattutto nei contesti d’insieme caratterizzati dal clima diffuso della stabilità sociale che è sempre servita, serve e servirà all’uomo che vive sulla Terra per tutte le certezze necessarie all’insieme umano, utili non solo a vivere, ma a vivere soprattutto una vita di qualità e di forte socialità. La stabilità sociale è una condizione – problema centrale del nostro tempo, trattandosi di un tempo umanamente poco stabile, fortemente fluido ed in grave sofferenza per la vita d’insieme, purtroppo in grave e crescente crisi di valori, di umanità e di quella solidale disponibilità umana dell’uno per l’altro, una ricchezza per la stabilità sociale, la cui mancanza fa tanto male e spinge in modo subdolamente silente verso le pericolose avventure dei regimi autoritari, un grave e sempre più attuale pericolo per il diritto e le libertà umane che, in mancanza di stabilità sociale, vengono ovunque ridotti, se non del tutto cancellati. La mancanza di stabilità sociale è una condizione umana piena di insidie soprattutto per gli ultimi degli ultimi; dalla mancanza di stabilità sociale viene la violenza diffusa degli uni contro gli altri; crescono gli uomini contro, fortemente disumani, in quanto accecati dall’avidità e dal forte desiderio di prevalere sugli altri; senza pietà, agiscono ferocemente contro, derubando, sfruttando e calpestando chi gli vive a fianco, riducendolo ai margini delle strade del mondo, ultimo degli ultimi. Purtroppo la mancanza di stabilità sociale rappresenta fortemente il nostro tempo; è una condizione dalle caratteristiche sempre più diffuse. Alla base della mancanza di stabilità sociale ci sono, prima di tutto, gli egoismi umani; c’è l’avidità dell’avere dei pochi sui più che sempre più spesso, per disperazione si ribellano rifiutandosi a chi pensa di avere il diritto di privare gli altri della libertà umana ed allo stesso tempo, del sacro diritto alla vita. Il Terzo Millennio, sin dal suo inizio, si va caratterizzando come il lungo tempo umano dell’avere sull’essere; del possesso dei beni a danno dei valori. Il dio denaro, il mito del potere economico, purtroppo, come già sta avvenendo, si ritorce in modo violento contro l’uomo; il valore del denaro, simbolo ed espressione sempre più centrale del divenire umano, allontanerà in modo devastante l’uomo dall’uomo, compromettendone quella stabilità sociale che rende difficile il presente ed assolutamente negato il futuro. Con questa prospettiva dal malessere infinito, l’uomo perdendo la sua importante saggezza positiva, agirà sempre più contro, ritagliandosi per sé un orizzonte fatto di un sé dalla dimensione assolutistica di io mondo, dove a farla da padrone è la sola amara condizione del cieco egoismo umano. Togliere agli altri, rapinandoli di beni che andrebbero condivisi, oltre a fare crescere gli ultimi degli ultimi, riduce la stabilità sociale, mettendo gli uni contro gli altri. La stabilità sociale serve al futuro; serve soprattutto a costruire il futuro delle nuove generazioni. Il legame che deve unire è quello della solidarietà; l’egoismo umano divide e porta a confliggere in modo permanente, mettendo gli uni contro gli altri in violente lotte fratricida. La stabilità sociale dipende molto dal legame d’insieme, da come si rapportano gli uomini gli uni agli altri arricchendosi vicendevolmente di umanità e trasformando la propria disponibilità in solidarietà, generatrice di quella stabilità sociale, un bene, un vero e proprio dono di cui se ne possono avvantaggiare tutti con una condizione di beatitudine umana che, liberandoci umanamente dalle proprie debolezze, dai propri egoismi, spinge gli uni verso gli altri, aiutandosi e donandosi vicendevolmente. Il mondo di oggi è un mondo sempre più fluido; è un mondo in cammino alla ricerca di quella sicurezza e di quella dignità umana, che viene cancellata da una sempre più crescente e falsa stabilità, con protagonisti privilegiati, il popolo degli invisibili, un popolo silenziosamente fluido che rende fluida anche la tanto necessaria stabilità sociale, mancando la quale c’è l’inevitabilità del conflitto, come soluzione finale per cambiare; per cambiare nel profondo la storia che, quando chiama al protagonismo nessuno, proprio nessuno, può tirarsi indietro. La stabilità sociale rappresenta in sé il buon e funzionante equilibrio dell’insieme sociale. È un importante anzi insostituibile alleato della Pace; della Pace all’interno di un popolo; della Pace tra i popoli; della Pace nel mondo. Se funziona la stabilità sociale l’uomo, partendo da se stesso, vive la sua vita in pace; vive, soprattutto, la sua vita in pace con gli altri. La stabilità sociale deve necessariamente avere come presupposto base, la solidarietà sociale; quando, come per l’Ucraina oggi ed in tante altre parti del mondo, l’egoismo umano di oligarchi e padroni vecchi e nuovi produce corruzione, violenza sui più deboli e fame sugli ultimi degli ultimi, scatta l’orgoglio dell’appartenenza umana, teso ad aprire, costi quel che costi, le porte di un futuro possibile alimentando anche la speranza di cambiare tutto, nel contesto di un futuro del tutto negato per effetto di quei feroci egoismi umani che non permettono la nascita del vivere solidale e quindi creano i soli presupposti per una crisi senza ritorno della stabilità sociale di cambiare la storia che, per un suo normale corso, ha bisogno sempre ed ovunque della stabilità sociale, senza la quale subentrano nuovi soggetti sociali, al fine di rimettere ordine al disordine, ridando un corso normale a situazioni di grave rischio, dal percorso disumanamente deviato.