Proverbi africani: protezione delle persone in tristezza
Padre Oliviero Ferro
La tristezza è un sentimento negativo, di amarezza che accompagna l’esperienza di qualsiasi dolore. Qualcuno lo sa dissimulare. Qualcun altro la manifesta subito ed in ogni modo. L’intensità della tristezza dipende dal carattere dell’evento e dalla personalità di ognuno. La sapienza richiede alla vittima di saper aprirsi agli altri per condividere i momenti di tristezza. Agli altri membri non colpiti, si raccomanda di saper partecipare sinceramente e profondamente alla tristezza di un compagno. In alcuni casi, nascondere le proprie tristezze è un atteggiamento moralmente giusto. Proverbi collegati con: solidarietà, sofferenza, solitudine…Eccoli. “Si porta il bianco sopra il nero” (Tutsi, Burundi) (la tristezza si nasconde spesso sotto qualche sorriso o espressione di allegria. Segnaliamo anche che nella tradizione africana più diffusa, il colore che la gente usa nei momenti di tristezza(specie nei funerali) è il bianco (anche in Giappone). Infatti le prime volte rimasi meravigliato di vedere tutte le persone vestite di bianco, poi ho capito che è il loro modo di esprimere il lutto, questo soprattutto per le donne. Un significato metafisico che possiamo rischiare di dare a tale uso è il seguente.
L’antica sapienza, avendo stabilito di tingersi di bianco nelle occasioni di estrema tristezza come il funerale (da tenere presente che è in due tappe: seppellimento e entrata nel mondo degli antenati, quello che noi chiameremmo anniversario…), avrebbe voluto significare che il comportamento dell’uomo , colpito dal dolore, deve dimostrare che la vita va al di là della sofferenza. La vita è più potente della morte; la gioia sconfiggerà la tristezza. Quindi si porta il bianco sul nero: il nero, in questo caso, è la pelle nera della persona in questione) ( da notare che dopo il funerale, c’è l’abitudine di domandare “come è andato?”. La prima volta rimasi interdetto, perché in Europa non c’è questa abitudine; poi ho capito che voleva dire che si era fatto tutto quello che era previsto per l’occasione). “La tristezza porta lontano” (Hutu, Burundi) (la tristezza conduce l’uomo a cercare consolazione da altre persone). “Mvidi, l’Antico Creatore: l’uomo se lo ricorda nella disgrazia, nella gioia se lo scorda” (Baluba, Congo RDC) (è spesso nei momenti di prova, di tristezza che cresce o nasce la fede; sono momenti in cui l’uomo ricerca l’aiuto di Dio).
“Il sorriso passi sopra la malinconia” (Abbey, Costa d’Avorio) (bisogna saper nascondere le proprie sofferenze. Si usa spesso nei riguardi delle persone più deboli. Per rispetto della loro debolezza e per amore loro, si consiglia questo atteggiamento di giusta ipocrisia). “La tristezza non uccide subito” (Tutsi, Rwanda) (La saggezza africana rileva che la tristezza, dolore psicologico, può causare danni alla salute fisica, morale e sociale della persona. Quindi, si richiede di cercare di eliminare la tristezza quando ci colpisce). Qualche proverbio in lingua swahili. “Kimya kingi kina mshindo mkuu” (un silenzio impressionante è più eloquente di un grande rumore. Dopo il silenzio viene il rumore). “Mche mnyamavu, ana ngoma za midomo” (temi il silenzio, egli ha sulle labbra materia per il discorso). “Hii pweke ni uvundo, kuondokewa si kwema” (questa solitudine disgusta, come il marciume. Essere abbandonato non è una bella cosa). “Kinywa kinanivunda: sina mtu wa kusema naye” (io puzzo dalla bocca, la bocca puzza per me, non ho nessuno con cui parlare). “Nyati mwenda peke” (un bufalo solitario).