Salerno: collettivo S.C.P. “Fonderie Pisano prima chiusura poi delocalizzazione “
Il collettivo S.C.P. nel maggio 2021 proponeva alle istituzioni tutte un percorso rapido ed efficace per soluzionare i gravi danni e problemi che l’impianto industriale arreca all’ambiente e alla popolazione. La conferenza di servizio permanente proposta, che avrebbe dovuto realizzare una rapida ed efficace delocalizzazione, esercitando contestualmente un vero monitoraggio ambientale e una vera tutela della salute, non é stata e non sarà istituita. Il tempo scorre e i cittadini danneggiati dall’impianto industriale, soffrono continuamente il peggiorare della loro situazione, senza ricevere risposte adeguate e anzi vengono totalmente ignorati dalle istituzioni. Nel 2003 il Consiglio Comunale per evidenti necessità ambientali e urbanistiche predisponeva la delocalizzazione dell’industria, é raccapricciante che dopo 20 anni il vecchio mostro sia ancora là.
Oggi vista l’inadempienza delle istituzioni tutte, aderiamo all’appello del comitato Salute e Vita per aprire una fase vertenziale che evidenzi il dolo in atto e ridia salubrità al territorio e ai cittadini. Chiudere e delocalizzare é molto più difficile che delocalizzare e bonificare, é pertanto necessario utilizzare forme nuove di sensibilizzazione e protesta. A nostro avviso si deve allargare il raggio d’intervento, anche mettendo a nudo le carenze che questo pezzo di città soffre, la salute l’ambiente i trasporti i servizi. Tutto e tutti con la chiusura delle fonderie deve e devono rinascere, generando nel rispetto della Costituzione Repubblicana un vivere civile. Per chiudere la Pisano occupiamo l’occupabile, indiciamo lo stato di mobilitazione permanente, resistiamo un minuto più del padrone.