Nocera Inferiore: Villa dei Fiori, Comitato lavoratori “Jatevenne! Sindaco e assessore Prisco hanno gettato la maschera, devono dimettersi”
Sulla vicenda dell’ampliamento di Villa dei Fiori, giovedì scorso c’è stata una riunione, però a distanza, tra il Comune e i tecnici della struttura. Ne dà notizia il Comitato dei lavoratori in un comunicato con cui si chiedono esplicitamente le dimissioni del Sindaco, dell’assessore Prisco e di chi, secondo i lavoratori, “ha dimostrato definitivamente che l’obiettivo è quello di non consentire la realizzazione dell’opera, e questo non per motivi tecnici ma per una scelta politica che per noi vuol dire licenziamento”.
Questo il comunicato del Comitato dei lavoratori.
“Abbiamo saputo della riunione che si è tenuta tra l’assessore Prisco, tutto l’ufficio tecnico e l’avvocato del Comune con gli architetti di Villa dei Fiori per discutere delle richieste fatte dal Comune dopo quattro anni dalla conclusione dell’iter della pratica. Una riunione che chiedevamo da anni, sempre negata e ottenuta solo grazie al TAR. Una “riunione farsa”, assurda. Doveva essere tecnica, convocata dal tecnico, e invece l’ha gestita solo il politico, a nome del sindaco. In modo, a nostro parere, illegittimo, andando contro il mandato del TAR. Perché per legge la competenza sui dossier urbanistici spetta all’ufficio tecnico, ma i tecnici sono dovuti stare zitti. Ha parlato solo il politico e, per un minuto, l’avvocato del Comune, giusto per dire che il TAR avrebbe ordinato a Villa dei Fiori di consegnare i documenti richiesti dall’amministrazione. È falso. Se fosse vero il TAR avrebbe respinto la nostra richiesta di annullare la domanda di nuovi documenti da parte del Comune. Non l’ha fatto e anzi ha invitato le parti a chiarirsi per poter andare in Consiglio comunale prima dell’udienza del 22 marzo. In tutta la riunione i nostri architetti hanno tentato di entrare nel merito, come richiesto dal TAR. È stato impossibile. Le uniche affermazioni ripetute nel soliloquio del politico sono state: a) l’amministrazione parla per atti e non c’è discussione; b) dateci i documenti richiesti e basta; c) decideremo noi se fare una nuova Conferenza dei servizi e voi non dovete fare domande; d) la Conferenza dei servizi precedente non conta perché è “una conferenza dei pareri” e può essere ripetuta come ci pare; e) rifate la relazione paesaggistica; f) ciò che ha detto la Sovrintendenza non conta, anche quello è solo un “parere”. Insomma tutto quello che è stato fatto in sette anni, tutti i documenti e le nove integrazioni consegnate, tutte le approvazioni già avute, non contano niente. Non conta niente neanche il lavoro svolto negli anni dagli uffici tecnici del Comune, dalla giunta, dalla Sovrintendenza, dalla Conferenza dei Servizi, dalla ASL. Tutto al macero purché si possa ricominciare da capo, ovvero bloccare tutto. Facciamo un solo esempio che vale per tutti, quello della Sovrintendenza archeologica, belle arti e paesaggio che nella Conferenza dei Servizi del 12/12/2017 rilascia questo parere favorevole “ritenuto che le opere proposte si inseriscano armonicamente nel paesaggio oggetto di tutela, a seguito di modifiche del progetto secondo le seguenti prescrizioni: – la copertura della struttura deve essere attintata con colore verde per meglio mitigarsi nella vegetazione presente, parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione delle opere in oggetto così come dettagliate nel progetto trasmesso”. Chiaro e inappellabile. Ma non per il Comune. Nei giorni scorsi il sindaco parla di “impatto paesaggistico che ve lo raccomando” e si inventa “una stecca in vetro e acciaio” che non esiste. Insomma “non gli piace” e quindi non se ne fa niente. Il dirigente Califano invece si inventa una mai esistita “integrazione con sistemazione a verde estensivo”, insomma un giardino pensile. L’assessore si inventa che la Sovrintendenza è un ente inutile, il cui parere può essere stravolto come vogliono loro. Ma lo sanno questi signori che cos’è la Sovrintendenza? Sì, ma se ne fregano. Perché sono pronti a fare di tutto pur di non approvare la delibera che consentirebbe alla Regione di decidere sul nostro progetto. Hanno gettato la maschera! Hanno finto che ci fossero ragioni tecniche, che non esistono, per camuffare una scelta politica, assurda, contro i lavoratori e contro i cittadini. E hanno perfino l’ipocrisia di fare manifestazioni contro l’illegalità, tema su cui ovviamente tutti siamo d’accordo, dopo aver votato per licenziare la gente, creare disagio sociale, impoverire il territorio. Ovvero per creare le condizioni che favoriscono l’illegalità.
Pertanto chiediamo le dimissioni immediate del sindaco, dell’assessore, del tecnico che si è prestato a buttare a mare il lavoro dei suoi predecessori, dopo quattro anni dal perfezionamento della pratica e otto mesi dal suo insediamento.
Chiediamo le dimissioni per i candidati sindaci De Maio, Lanzetta e De Nicola, che hanno votato contro i lavoratori e la città dicendo che tutto dipende dai tecnici. Non è vero, la scelta è politica, e lo sanno.
A queste persone, che vogliono vedere le nostre famiglie sul lastrico, lo diciamo con tutta la forza che abbiamo in corpo: jatevenne! Con il resto di niente”.