Salerno: circo, Veg, appello su affissioni abusive ed organizzazione presidio

Salerno: circo, Veg, appello su affissioni abusive ed organizzazione presidio

L’emergenza coronavirus ha rallentato le nostre vite, costringendoci, per diversi mesi a partire dal marzo del 2020, ad una forzata “prigionia”. Eppure, nonostante i disagi, le nostre erano “gabbie” spaziose, in cui potevamo scegliere quando mangiare, dormire, muoverci, comunicare con i nostri simili. Non eravamo sottoposti a tortura e, soprattutto, sapevamo che ne saremmo usciti. Questa reclusione forzata avrebbe dovuto insegnarci, in primis, che la libertà è un diritto fondamentale di tutti, uomini ed animali.

Invece, dopo un anno di stop legato alla pandemia, ancora una volta Salerno ospiterà un circo che utilizza animali. Da giorni, le locandine che preannunciano l’arrivo del circo in città, ovviamente sprovviste del timbro attestante il pagamento dell’imposta comunale sulla pubblicità, si trovano ad ogni angolo, dai muri dei palazzi, alle pensiline degli autobus, passando per le vetrine dei negozi, in contrasto con l’ordinanza del Comune di Salerno emanata in data 14 dicembre del 2009, che sancisce il divieto di affissione su pertinenze urbane.

Abbiamo pertanto inoltrato, nella giornata di ieri, una segnalazione al Sindaco, al comando della Polizia Municipale e al servizio Affissioni e Pubblicità del Comune di Salerno, relativa a questo illecito diffusissimo negli ultimi giorni in città, chiedendo che vengano accertate le presunte violazioni e che si proceda ai sensi di legge nei confronti dei trasgressori, al fine di restituire il decoro alla città e di rientrare delle tasse evase, nonché delle spese sostenute per rimuovere tali affissioni.

Contestualmente, facciamo un appello ai commercianti di Salerno, chiedendo a loro di non affiggere le locandine del circo. Oltre ad essere prive del necessario contrassegno, il che rende gli stessi negozianti esposti a sanzione, ricordiamo che in questo modo si legittima una prigionia senza colpe che dura tutta la vita. Animali appartenenti a specie che in natura si spostano lungo percorsi di centinaia di km, nei circhi passano l’intera vita negli squallidi vagoni-gabbia dei camion che li trasportano. Quello che i circensi definiscono “uno spettacolo di lunga tradizione” è, per gli animali, la totale assenza di libertà, un’intera vita passata a sognare guardando attraverso gabbie, sbarre e recinti.

Alla reclusione a vita, come se non bastasse, si aggiungono i metodi coercitivi: solo la paura delle punizioni può spingere un animale a comportamenti totalmente contro natura, patetici e disperati, frutto di violenze, come testimoniato da numerosi lavoratori e da video facilmente reperibili in internet. Impossibile addestrare animali mastodontici come gli elefanti, fieri e possenti come i grandi felini, indomiti e selvaggi come le zebre, con metodi “dolci”: è possibile piegarli, assoggettare e dominare i loro corpi, imporsi con la forza delle fruste e dei pungoli, prenderli per fame.

Ci chiediamo, ancora una volta, a che titolo il circo metterà le tende a Salerno, essendo in vigore un regolamento comunale, che, a partire dal 1° aprile 2017, avrebbe dovuto vietare “di utilizzare e/o di esporre in attività di spettacolo e/o di intrattenimento, pubblico o privato, animali appartenenti alle specie selvatiche ed esotiche, quali individuati nelle linee guida dell’Autorità scientifica CITES e, segnatamente: elefanti, felini, orsi, lupi, primati, rinoceronti, ippopotami, giraffe, foche, otarie e leoni marini, cetacei, rapaci notturni e diurni”, non essendoci mai stato alcun ricorso al Tar e non essendo stata emanata, da quanto ci risulta, alcuna sospensiva al regolamento.

Chiediamo al sindaco Vincenzo Napoli ed al nuovo assessore alle Politiche ambientali, Massimiliano Natella, di prendere posizione. Ribadiamo il nostro fermo dissenso nei confronti di uno spettacolo che probabilmente strapperà qualche sorriso agli ignari bambini, ma che costringe gli animali ad una vita in gabbia o in catene. Dove c’è un essere vivente recluso c’è sempre sofferenza e sfruttamento: è l’empatia il valore da trasmettere, non uno show altamente diseducativo per i più piccoli.

Ancora una volta disillusi dalla politica, come privati cittadini abbiamo il dovere di boicottare gli spettacoli circensi affinché venga alla luce la vera realtà del circo ed il sipario sia finalmente alzato sul dietro le quinte, nel tentativo di sensibilizzare un pubblico, nel migliore dei casi poco informato e, nel peggiore, insensibile all’immane sofferenza degli animali. Ancora una volta, quando il circo monterà le sue tende, noi ci saremo a spiegare le nostre ragioni, che poi sono quelle degli animali. Giustizia e libertà per loro.