Cilento: Vassallo, riconoscimento mondiale, Fondazione all’ONU

Cilento: Vassallo, riconoscimento mondiale, Fondazione all’ONU
Abbiamo avuto conferma che è stato concesso il riconoscimento speciale per la ” UN Ocean Conference” alla nostra organizzazione. “Miliardi di esseri umani, animali e piante dipendono da un oceano sano, ma l’aumento delle emissioni di CO2 lo sta rendendo più acido, indebolendo la sua capacità di sostenere la vita sottomarina e terrestre. Anche i rifiuti di plastica stanno soffocando i nostri oceani ed entro il 2100 più della metà delle specie marine del mondo potrebbe essere sull’orlo dell’estinzione. Le soluzioni per ripristinare la salute dell’oceano – che fornisce ossigeno, cibo e mezzi di sussistenza – sono già disponibili e tra 100 giorni saranno sotto i riflettori a Lisbona, in Portogallo, alla seconda United Nation Ocean Conference che terrà dal 25 giugno al 1 luglio”. A dirlo è il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo, Dario Vassallo.
A 100 giorni dall’evento, UN News ne ha parlato con Peter Thomson, inviato speciale per l’Oceano del Segretario generale delle Nazioni Unite”. “E’ un traguardo importante che conferma il riconoscimento mondiale della nostra Fondazione. Ancora una volta siamo andati oltre la linea dove il mare e il cielo si toccano. “Pulizia dei fondali marini” è uno dei migliori progetti per il mare e continueremo a portarlo in giro per il mondo per spiegare che non è solo un progetto ambientale, ma un progetto culturale, perché anche salvando una sola goccia del nostro mare si contribuisce a salvare la vita e non solo marina. Gli oceani forniscono oltre il 50% dell’ossigeno che noi respiriamo.
Nel Mediterraneo la situazione è allarmante, basti pensare che ogni giorno si gettano in questo mare 731 tonnellate di rifiuti. Il Mediterraneo è un mare chiuso, nel quale sfociano 69 fiumi, dove il riciclo dell’acqua attraverso lo Stretto di Gibilterra avviene ogni 100 anni. E’ un mare dove vivono sulle coste 150 milioni di persone che diventano 450 milioni in estate.
Molti Paesi, compreso il nostro, non hanno impianti di depurazione adeguati e per questo l’Italia è sotto procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea e rischia di pagare una multa da milioni di euro. Oltre ci sono i sogni – conclude Vassallo -.