Salerno: accorata partecipazione a Santa Messa per vittime cancro da inquinamento atmosferico nella Valle dell’Irno

Salerno: accorata partecipazione a Santa Messa per vittime cancro da inquinamento atmosferico nella Valle dell’Irno

È stata celebrata stamattina, domenica 3 aprile, una Santa Messa nella Chiesa Nostra Signora di Lourdes nel quartiere Matierno, in memoria delle vittime di cancro a causa dell’inquinamento atmosferico nella Valle dell’Irno, da parte dei parroci don Marco Raimondo e don Gianfranco Pasquariello.
In particolare, nella sua omelia, don Marco ha ricordato che il Signore invita a prendere posizione ed ha riportato le parole di Papa Francesco, “cresce un’ecologia superficiale o apparente che consolida un certo intorpidimento ed una spensierata irresponsabilità” e che bisogna uscire dalla logica del “corto respiro”, riferendosi anche al successo elettorale a breve termine, che sacrifica sull’altare del profitto e dell’egoismo la vita di ciascuno, in attesa della Verità, parola riprodotta dai lumini davanti all’altare, che è la sola che rende liberi. Don Marco ha ricordato che la politica è una cosa importante, ma questa spesso non si schiera o lo fa con i potenti di turno. Nella sua omelia ha perciò parlato anche di don Maurizio Patriciello, parroco da sempre in prima linea in quella terra di nessuno che è il Parco Verde a Caivano di Napoli,  due settimane l’esplosione di una bomba carta nella sua parrocchia e ieri gli  è stato rinvenuto un nuovo messaggio intimidatorio.
Don Marco ha perciò ricordato non solo la figura di don Patriciello, ma anche di altri parroci schierati a favore dell’ambiente e contro i poteri forti, chiedendo ai fedeli di stare accanto a questo prete e a quello che rappresenta. Sulla stessa linea anche Lorenzo Forte, presidente dell’associazione “Salute e Vita”, che ha letto una preghiera scritta dallo
stesso comitato “Per don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. Da sempre accanto ai comitati, alle mamme e ai papà della terra dei fuochi e di tutti territori in lotta contro i devastatori dell’ambiente, contro le organizzazioni criminali e contro gli imprenditori senza scrupoli, che si arricchiscono devastando il Creato. Preghiamo per lui, perché ha subito in
pochi giorni diverse intimidazioni. A lui la nostra vicinanza, certi che tali vili atti non scalfiranno la sua granitica fede e la sua missione”.
È sin dagli anni Ottanta che, donne e uomini della Valle dell’Irno, denunciano la grave situazione ambientale dovuta all’inquinamento e la loro condizione di abbandono, costretti a vivere nella sofferenza a causa di imprenditori senza scrupoli e con la complicità di una parte delle Istituzioni.
L’articolo 32 della nostra Costituzione sancisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo”, eppure sono tanti, genitori e figli, che vivono ed hanno purtroppo vissuto sulla loro pelle le conseguenze ed il dolore di abitare in una zona altamente inquinata, in cui il diritto costituzionale alla salute non viene garantito. Grazie alle battaglie di tanti cittadini liberi che si ribellano ad uno Stato incapace di assicurare loro questo diritto fondamentale, stiamo arrivando passo dopo passo alla verità, ed è per questo che la Santa Messa di oggi è stata anche l’occasione per commemorare la memoria di chi non c’è più perché morto di cancro.
Ricordando ancora una volta le parole di Papa Francesco: “Oggi – non domani: oggi! – commenta Forte- dobbiamo prenderci cura del Creato con responsabilità”, una preghiera è stata rivolta anche a chi baratta il lavoro rendendolo merce di scambio e lo sacrifica con il diritto alla salute per aumentare il profitto e danneggiare la vita altrui. Abbiamo pregato per cambiare le loro coscienze e convertire gli inquinatori durante questo periodo di Quaresima. Abbiamo invitato la popolazione a partecipare, per dare un forte messaggio tutti insieme: vogliamo che questa valle abbia un futuro ed in questa giornata abbiamo pregato affinché il Signore ci dia anche la forza per arrivare alla verità e fermare quella che, la signora Anna Risi, da sempre definisce ‘una guerra che non fa rumore ma miete vittime innocenti'”.