Racconti africani: il ladro convertito
Padre Oliviero Ferro
Un ladro aveva una moglie, anche lei con un comportamento poco serio, e un figlio che seguiva l’esempio del proprio padre. Quando l’uomo morì, il figlio disse a sua madre: “Vado a cercare del lavoro” e se ne andò senza dire altro. Dal fabbro, rubò un martello e partì alla miniera a cielo aperto per tagliare una grossa pietra che ruppe in sei pezzi. Viaggiò per diversi anni, cambiò le sue abitudini di ladro e ritornò un giorno a casa con sua moglie e i suoi sei figli. Lo fece per ritrovare sua madre, anche lei fornita di 6 figli, ma ciascuno aveva un padre differente, perché era diventata la donna libera del villaggio. Il figlio avrebbe voluto rientrare a casa sua rispettato e stimato. Ma purtroppo non fu possibile. Il fabbro l’accusò di essere andato via con il suo martello e il comportamento di sua madre attirava tutti i pettegolezzi del villaggio. Sua moglie e i suoi sei figli ne ebbero vergogna e l’obbligarono a lasciare il villaggio.
Come dice il proverbio: “una piccola capanna non sarà mai un villaggio” (un figlio naturale, anche se diventa ricco e potente, resterà sempre un figlio naturale: non sarà rispettato come i figli legittimi. Colui che è nato nella miseria e nella schiavitù conserverà per tutta la vita le proprie abitudini: il figlio segue l’esempio di quelli che lo hanno fatto nascere e i comportamenti della capanna dove è stato allevato…Educa dunque i tuoi figli nel modo migliore che tu puoi; lavora e datti da fare perché siano liberi e a loro agio).