Fisciano: Ateneo, Convegno “Giovani, Meridionali, Donne”

Fisciano: Ateneo, Convegno “Giovani, Meridionali, Donne”

Giovedì 23 e venerdì 24 giugno, presso l’Aula “Carmine Pecoraro” dell’Università degli Studi di Salerno si terrà il convegno dal titolo “Giovani, meridionali, donne”, iniziativa interdipartimentale tra il Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione e il Dipartimento di Studi Politici e Sociali in collaborazione con l’Osservatorio Giovani OCPG del Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione, con il patrocinio del Centro Studi Sociologia per la Persona (SPe), del Gruppo SPeG Ricerca sui Giovani e dell’Osservatorio Giovani Istituto Toniolo.
Il convegno, articolato in 3 sessioni, prenderà il via il giorno 23 giugno alle ore 15:00 con i saluti del Magnifico Rettore Vincenzo Loia e dei Direttori dei due Dipartimenti organizzatori: Virgilio D’Antonio (Policom Unisa) e Gennaro Iorio (Disps Unisa). Introdurranno i lavori: Stefania Leone (Responsabile scientifico Osservatorio Giovani Unisa), Paolo Zurla (Università di Bologna) e Rita Bichi (Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano).
I lavori proseguiranno con una prima sessione sul tema “Essere giovani al Sud. Condizioni di vita e differenze di genere” – Chair: Gennaro Iorio (Università degli Studi di Salerno); Discussants: Alessandro Martelli (Università di Bologna), Luca Raffini (Università di Genova), Maria Clelia Romano (ISTAT). Relazioni di: Stefania Leone (Università di Salerno) e Fabio Massimo Lo Verde (Università di Palermo). La sessione, di carattere generale, indaga la condizione dell’essere giovani e donne al Sud proponendo riflessioni sviluppate sui legami tra queste sfere come chiave di lettura necessaria per la comprensione di aspetti caratterizzanti le condizioni di vita e di transizione, le traiettorie rivolte al futuro e alcuni tratti identitari e culturali. Gli interventi presenteranno gli scenari emergenti dalla statistica ufficiale e recenti ricerche condotte sui giovani meridionali con focus sull’universo NEET in relazione al contesto familiare e sulla propensione delle giovani generazioni alla mobilità, in uno scenario scosso dalla pandemia.
Il convegno proseguirà il giorno 24 giugno a partire dalle ore 9:00 con la seconda sessione sul tema “Donne e culture nel Sud Italia” – Chair: Giuseppina Cersosimo (Università degli Studi di Salerno); Discussants: Ilaria Pitti (Università di Bologna), Niccolò Morelli (Università di Genova), Claudia Sarritzu (giornalista Globalist).
Relazioni di: Liana Maria Daher (Università di Catania), Maurizio Merico (Università di Salerno). La sessione è volta a inquadrare il rapporto tra le giovani donne del Sud e la sfera culturale. In quest’ambito si guarda ai significati espressi dall’universo femminile in termini di immaginari e narrazioni, approfondendo in particolare la prospettiva generazionale e la visione della donna entro coordinate territoriali meridionali. I contributi proporranno studi sulle rappresentazioni sociali della donna secondo giovani del Sud, ricostruzioni di profili di donne la cui vita è immersa nel mondo della cultura e della scienza e riflessioni nell’ambito dei processi di crescita dei giovani e delle giovani al Sud nei percorsi identitari, educativi e di acquisizione di competenze.
L’ultima sessione verterà sul tema “Politiche, generazione di risorse e genere nel Mezzogiorno” – Chair: Stefania Leone (Università degli Studi di Salerno): Discussants: Andrea Pirni (Università di Genova), Veronica Riniolo (Università Cattolica del Sacro Cuore), Maria Lucia Piga (Università di Sassari). Relazioni di: Giuseppe Moro (Università di Bari), Andrea Millefiorini (Università della Campania “Luigi Vanvitelli”). La sessione presenta contributi di analisi sulle policies per il Mezzogiorno rivolte ai giovani e, in particolare, alle donne.
I contributi proposti affrontano il valore sociale della cura nelle politiche di welfare e, ad uno sguardo d’insieme, le politiche per il Sud, particolarmente quelle rivolte ai giovani e alle donne, alla luce di interrogativi necessari per analizzare la loro effettiva capacità di generare risorse, specie negli scenari di programmazione europea e del PNRR rispetto a priorità, obiettivi specifici e trasversali e misure differenziate.