Racconti africani: non basta essere forti per essere furbi

Racconti africani: non basta essere forti per essere furbi

Padre Oliviero Ferro

C’era una volta un serpente così grande e così forte che terrorizzava tutto il paese al punto che nessuno osava più aprire la porta della propria casa. Un gattino nero che passeggiava innocentemente al limite della foresta si trovò naso a naso con lui. Il serpente cominciò a prenderlo in giro: “Gatto, se tu sei intelligente, preparati a morire perché ti mangerò in un boccone. Non lo sai che ho tutti i poteri?”. E per provare quello che diceva, il pitone si trasformò in un toro, poi in un leopardo, poi in un elefante. Il gattino lo applaudì a ogni trasformazione e disse: “Tu sei formidabile. Non ho mai visto un essere così straordinario. Chi potrebbe resisterti? Puoi trasformarti in un coccodrillo?”. E il serpente divenne un coccodrillo. “E in gorilla?”. E il serpente diventò un gorilla. “E in topo?”. E il serpente diventò un topo e il gatto lo divorò.

Come dice il proverbio: “Io passo sulla schiena del pitone: morte per l’orgoglioso, vita per il prudente” (La vita è un pericolo. Se tu l’affronti orgogliosamente, non fidandoti che di te stesso, tu ti perderai. Ma, al contrario, se hai la flessibilità di adattarti alle circostanze, di entrare in contatto con la gente con la cortesia, di ascoltare i loro consigli, ti salverai. Se tu ti metti negli affari, prima di impiegare i tuoi beni, cerca di capire bene quale è la strada e avanza con precauzione).