Salerno: svolta a Palazzo di Città Giornata Mondiale Sindrome di Sjogren
Si è svolta la manifestazione per la Giornata Mondiale della Sindrome di Sjogren sabato 23 luglio ore 16 c/o il Salone dei Marmi del Comune di Salerno, con il Patrocinio dell’Ordine dei Medici di Salerno, dell’Ass. Medici Artisti AMA et AmA, ecc. E’ intervenuta la Dr.ssa Paky Memoli, Vicesindaco Comune di Salerno, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno Giovanni D’Angelo, Medici, Artisti, ecc. Gli interventi musicali a tema del Dott. Vincenzo Pagliara, Presidente dell’Associazione Medici Artisti AMA hanno caratterizzato l’evento, in particolare con il brano inedito Monsieur Sjogren, con musica composta dall’oculista cantautore, che ha rielaborato il testo scritto dalla Dr.ssa Lucia Marotta, organizzatrice e Presidente dell’Ass. ANIMaSS. Inoltre la Dr. Marotta ha presentato il suo libro con quadri e poesie offerti dagli Artisti, declamati dall’Attore Antonio Angrisano e dall’Arch. Pina Russo.
Si è tenuta anche un’Asta di Beneficenza per l’Ass. ANIMASS a cui hanno aderito tanti artisti dall’Italia, regalando opere che testimoniassero il passaggio delle varie fasi della malattia sul volto di Lucia, un calvario che mostra la sofferenza e i mutamenti dovuti alla grave patologia nel corso della vita.
Gli artisti che hanno partecipato al progetto solidale, coordinati dal pittore Angelo Lazzano (Art Experience) e dal cantautore Vincenzo Pagliara (Medici Artisti Ama et AmA), sono: Stefano Anselmi, Luca Bissoli, Nadia Bonzi, Elena Cappellotto, Sandro Carloni, Antonio Cosimato, Teresa Citro, Anna De Rosa, Gabriella Failla, Rosalba Fatigati, Yehudth Maria Ferrara, Nunzia Florio, Carlo Iacomucci, Mario Iaione, Angelo Lazzano, Mattia Mombello, Iole Mustaro, Giuliano Napoli, Silvio Natali, Marco Petillo, Zhena PranoArt, Piero Piangerelli, Carmela Porco, Maurizio Rossi, Pina Russo, Regina Senatore, Agata Senatore, Loredana Spirineo, Rita Ragni, PierFrancesco Mastroberti. Inoltre hanno scritto poesie a tema gli artisti Lorella Rosati, Laura Bruno, Donatella Fenio, Antonietta D’Episcopo, pubblicate nel libro della Dr. Marotta “Un viaggio tra Emozioni, Ricordi, Colori…Volti Invisibili”.
Il Dott. Pagliara ha diffuso in maniera chiara e sintetica importanti norme di prevenzione per la Sindrome di Sjogren. In pratica, con una visita oculistica ed un’esame di pochi minuti, il Test di Shirmer, si può valutare il film lacrimale ed effettuare una diagnosi precoce secchezza oculare, un tipico segno premonitore della Malattia di Sjogren.
La secchezza oculare è una condizione in cui l’occhio non riesce a mantenere una buona lubrificazione. Viene definita anche sindrome dell’occhio secco, si estende a tutta la superficie oculare, coinvolgendo il film lacrimale, le palpebre, la congiuntiva e la cornea. È un disturbo degli occhi più frequente nelle donne in menopausa e negli ultracinquantenni, ma da qualche anno è in notevole aumento anche nei bambini e negli adolescenti, che trascorrono troppo tempo davanti a cellulari, tablet e computer, sbattendo con minore frequenza le palpebre (ammiccamento), con la conseguente evaporazione del film lacrimale.
Il film lacrimale è lo strato di liquido che bagna le strutture anteriori dell’occhio, in modo specifico la cornea e la congiuntiva, e viene prodotto dalla ghiandole lacrimali. E’ composto da tre strati: strato lipidico, più superficiale, per evitare l’evaporazione del liquido lacrimale; strato acquoso, più abbondante, composto da acqua, sali, enzimi (come il lisozima); strato mucoso, più interno, che mantiene l’acqua “attaccata” alla cornea.
La presenza di un buon film lacrimale, per la sua funzione diottrica, è fondamentale per consentire agli occhi di avere una buona vista, oltre che per idratarli, ossigenarli e difenderli dalle infezioni.
Il liquido lacrimale, che riveste il bulbo oculare, è molto importante per le varie funzioni, indispensabile per la sua protezione e per vederci chiaro.
Attualmente è sempre più diffusa la cosiddetta sindrome da discomfort oculare, caratterizzata da bruciore agli occhi più o meno lieve, arrossamento ( iperemia congiuntivale ), annebbiamenti transitori della vista, spesso causata dalla secchezza oculare.
La secchezza oculare può essere provocata da svariate cause, come l’eccesivo utilizzo del computer, l’inquinamento atmosferico, farmaci per terapie prolungate, patologie generali o, a volte, semplicemente l’eccessivo caldo o freddo provocato anche dall’aria condizionata o dal riscaldamento dei termosifoni. Purtroppo avviene spesso che le nostre lacrime siano aggredite da agenti esterni come vento, aria condizionata, eccessivo calore dei termosifoni o del sole, che ne riducono la quantità dando una fastidiosa sensazione di secchezza oculare. Anche l’uso eccessivo del computer, ormai entrato nella vita di quasi tutti noi, riduce la frequenza dell’ammiccamento con conseguente evaporazione del film lacrimale e discomfort visivo, cioè stanchezza e bruciore agli occhi.
Inoltre ci sono patologie generali come la Sindrome di Sjogren, l’Artrite Reumatoide e varie Connettiviti, che determinano una riduzione o una alterazione del liquido lacrimale,
Anche alcuni farmaci come antidepressivi, antipertensivi,anticoncezionali possono dare secchezza oculare, come pure la menopausa, possono determinare secchezza oculare.
COMPOSIZIONE E FUNZIONI DEL FILM LACRIMALE
Il liquido lacrimale riveste la parte anteriore dell’occhio, in modo specifico la cornea e la congiuntiva. Viene prodotto dalla ghiandola lacrimale e da ghiandole congiuntive.
Si compone di tre strati:
Strato lipidico, più superficiale, che ha lo scopo di evitare l’evaporazione del liquido lacrimale;
Strato acquoso, il più abbondante, composto da acqua, sali, enzimi, proteine;
Strato mucoso, il più interno, che mantiene l’acqua “attaccata” alla cornea.
Le funzioni del film lacrimale sono varie e tutte molto importanti.
Innanzitutto, com’è intuitivo, l’idratazione della cornea e la sua protezione dall’essiccazione.
Inoltre il liquido lacrimale ha una funzione diottrica, cioè la sua stabilità consente di mantenere costante il potere rifrattivo e quindi di vedere meglio.
Ancora, per la presenza di enzimi come il lisozima (che si trova anche nella saliva) e di varie sostanze è importante per la difesa dalle infezioni.
Infine, poiché la cornea non è vascolarizzata, ha la funzione di ossigenarla.
Con l’ammiccamento il liquido lacrimale si ridistribuisce continuamente sulla parte anteriore dell’occhio e ciò avviene ogni 10 secondi circa, quando apriamo e chiudiamo gli occhi automaticamente.
In pratica, una giusta composizione del film lacrimale, consente una stabilità ottica ed una buona idratazione dell’occhio.
Purtroppo avviene spesso che le nostre lacrime siano aggredite da agenti esterni come vento, aria condizionata, eccessivo calore dei termosifoni o del sole, che ne riducono la quantità dando una fastidiosa sensazione di secchezza oculare. Anche l’uso eccessivo del computer, ormai entrato nella vita di quasi tutti noi, riduce la frequenza dell’ammiccamento con conseguente evaporazione del film lacrimale e discomfort visivo, cioè stanchezza e bruciore agli occhi.
Inoltre ci sono patologie generali come la Sindrome di Sjogren, l’Artrite Reumatoide e varie Connettiviti, che determinano una riduzione o una alterazione del liquido lacrimale,
Anche alcuni farmaci come antidepressivi, antipertensivi, anticoncezionali possono dare secchezza oculare, come pure la menopausa.
La presenza di un buon film lacrimale, per la sua funzione diottrica, è fondamentale per consentire agli occhi di avere una buona vista, oltre che per idratarli, ossigenarli e difenderli dalle infezioni.
Con l’avanzare dell’età gli occhi producono lacrime con un minore contenuto di lipidi, per cui la parte acquosa evapora più velocemente. Inoltre le variazioni di livelli ormonali possono ridurre la naturale produzione di lacrime: ecco perché la sindrome dell’occhio secco predilige il sesso femminile, soprattutto dopo i 35-40 anni di età.
Oggi anche i dati relativi ai più giovani sono preoccupanti. Secondo le recenti statistiche, un bambino su cinque prende contatto con cellulari e tablet nel primo anno di vita. Fra 3 e 5 anni di età l’80 per cento usa il telefonino di mamma e papà; a 9-10 anni il 25 % dei ragazzi ha già un proprio computer portatile, il 10% ha il cellulare, che oltre la metà degli adolescenti tiene acceso giorno e notte.
Negli ultimi anni è emerso che un utilizzo prolungato di smartphone, tablet, computer o tv può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco, perché durante queste attività i nostri occhi tendono a sbattere le palpebre molto meno frequentemente del normale, generando un’eccessiva evaporazione e una ridotta produzione del liquido lacrimale. L’occhio normalmente apre e chiude le palpebre ogni 7-10 secondi, ma se è impegnato in una visione prolungata con le nuove tecnologie digitali, gli ammiccamenti diventano la metà del necessario.
Purtroppo avviene spesso che le nostre lacrime siano aggredite da agenti esterni come vento, aria condizionata, eccessivo calore dei termosifoni o del sole, che ne riducono la quantità, generando una fastidiosa sensazione di secchezza oculare.
Inoltre ci sono patologie generali come la sindrome di Sjogren, l’artrite reumatoide e varie connettiviti, che determinano una riduzione o una alterazione del liquido lacrimale,
Anche alcuni farmaci come antidepressivi, ansiolitici, antipertensivi, anticoncezionali possono dare secchezza oculare. Anche l’alimentazione, se carente di acqua e di vitamine, può favorire la secchezza oculare.
I sintomi che devono insospettire sono arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell’occhio e una difficoltà ad aprire gli occhi la mattina, perché costituiscono la prima spia di una secchezza oculare dovuta a un’insufficiente produzione di liquido lacrimale o alla sua eccessiva evaporazione.
Le palpebre hanno la funzione di proteggere i nostri occhi: si alzano e si abbassano, chiudendosi per difendere l’occhio e per ricambiare continuamente il film lacrimale con il loro movimento. Ogni volta che avviene un ammiccamento, le palpebre distribuiscono uniformemente il film lacrimale sulla congiuntiva e sulla cornea.
Grazie alla ricerca scientifica, il medico oculista oggi ha la possibilità di diagnosticare in maniera precisa le alterazioni del film lacrimale, con strumenti diagnostici molto precisi, in grado di individuare in maniera personalizzata per ogni paziente la terapia più appropriata. Esistono molte strategie terapeutiche da scegliere in base alla storia del malato e alla severità della malattia, dalle lacrime artificiali (colliri) agli anti-infiammatori mirati, fino a recenti tecniche più innovative come la luce pulsata.
Ricordiamo, infine, che una delle funzioni del liquido lacrimale è quella ottica, cioè della messa a fuoco delle immagini. Quando siamo al computer, per esempio, la riduzione dell’ammiccamento provoca un’evaporazione del film lacrimale con conseguente decadimento della qualità dell’immagine retinica per la variazione del potere diottrico dell’occhio, per cui siamo costretti ad “accomodare” continuamente per la messa a fuoco, con conseguente astenopia, cioè bruciore agli occhi e mal di testa. Quindi l’occhio secco ha un impatto negativo sulle attività giornaliere come la lettura e l’uso del VDT. Oggi sono disponibili lenti digitali e con filtri per la luce blu, per proteggere gli occhi dai danni da pc, smartphone, ecc.
La secchezza dell’occhio dà quasi sempre infiammazione ed anche una maggiore facilità alle infezioni, specialmente se si portano le lenti a contatto.
In conclusione, per la prevenzione della temibile Sindrome di Sjogren, chi sospetta di avere secchezza oculare o che già ne soffre e desidera una visita di approfondimento può effettuare una visita oculistica con test specifici per la diagnosi precoce e la terapia personalizzata, indispensabile per contenere l’evoluzione dalla malattia e i possibili danni alla vista.