Salerno: consigliere comunale Lambiase su Consiglio comunale

Salerno: consigliere comunale Lambiase su Consiglio comunale
“Salerno è una città europea, a detta di qualcuno che tende a parlare senza contraddittorio; se questo significhi insistere su un territorio che fa parte geograficamente dell’Europa possiamo anche assentire, ma se si voglia paragonare agli standard europei il livello dei servizi forniti dall’amministrazione comunale,  allora di europeo non vi è nulla.
Basta uscire dai palazzi e girare qualche ora tra la gente che si viene investiti da lamentele. Tasse altissime per avere in cambio servizi insufficienti per non dire fallimentari. Troppo semplice sottolineare per l’ennesima volta la assenza di manutenzione del verde pubblico, che oramai è diventata una barzelletta ed oramai fa parte delle mete dei turisti (specie quelli che escono dal sistema fognario). Ma le voragini dell’amministrazione comunale trovano un ulteriore record negativo nello stato di incuria della gestione della mobilità cittadina.
Non vi è una visione, né si vedono all’orizzonte idee per migliorare questo aspetto che incide fortemente sulla qualità di vita dei cittadini.
Non si possono accampare scuse né indagini della procura eppure a Salerno vi è un completo immobilismo finanche sul rinnovamento delle strisce pedonali.
Disegnate in curva, a volte oblique per una assurda gestione degli scivoli per disabili, attraversare a Salerno sulle strisce è diventata una manovra incauta.
L’ amministrazione comunale ha dimenticato di gestire la viabilità; purtroppo questa dimenticanza ha un costo: dal traffico veicolare sino alla pericolosità delle nostre strade.
A Salerno non si riesce neppure a montare dissuasori sonori o pannelli luminosi che indicano riduzioni della velocità. Nelle commissioni consiliari si sprecano gli appelli ad intervenire: ma le richieste rimangono nei verbali delle commissioni a futura memoria.
Vi è un tale caos che è di qualche giorno fa la diatriba tra comandante dei Vigili ed assessore alla Sicurezza sulla utilità di erigere dossi che poi si “scontrano” con il Codice della strada.
Quanto alla mobilità sostenibile oramai siamo ad un ricordo sfuocato delle promesse elettorali. Dopo una riunione al comune con gli stakeholders la società vincitrice è scomparsa, nel più totale silenzio dell’amministrazione.
Piste ciclabili, parcheggi delocalizzati di interscambio, parcheggi ciclabili, percorsi pedonabili sono parole che qui non trovano seguito. Eppure basta muoversi in qualunque città che, specie complice la bella stagione, vi è un pullulare di persone che si muovono sulle due ruote.
Mi chiedo cosa si aspetta a nominare un assessore alla mobilità, una persona che possa occuparsi a tempo pieno a risolvere problemi: il tasso di incidenti delle strade cittadine è in aumento, la cronaca purtroppo ci riporta con tristezza vite giovani perse sull’asfalto cittadino e non possiamo “girarci dall’altra parte”.
Settembre è alle porte e con le riaperture delle scuole si riproporranno i soliti problemi. Intasamenti nei pressi di queste ultime, ingorghi “a croce uncinata” di dicrescenziana memoria.
Ed al pari della mobilità l’amministrazione comunale ha dimenticato lo sport e le aree di svago e di aggregazione per i più piccoli.
Le promesse di aree “verdi” nel centro cittadino e nei quartieri è plasticamente visibile nello stato di incuria dei campi di periferia e nelle piazze divenute giungle.
Oltre allo stato di abbandono del Vestuti (mi chiedo oltre agli annunci sensazionalistici cosa sia stato fatto), nonostante la buona volontà dei componenti della commissione preposta non vi è un interlocutore istituzionale. Il Sindaco non può avere le deleghe su queste materie e poi dimenticarsene.
I giovani non trovano luoghi di incontro visto che i parchi sono stati sinora inaccessibili ed aree attrezzate per giovani in città non se ne vedono. Poi inutile lamentarsi delle baby-gang che si aggirano in città.
Salerno ed i suoi cittadini non meritano una amministrazione così sorda ai bisogni primari di giovani e cittadini.
Faccio – poi –  appello alla professoressa Adinolfi. Lei é un tecnico prestato alla politica. La mala gestio delle finanze cittadine non é stata causata da Lei né ha inciso sui bilanci nei decenni scorsi.
Bisogna per prima cosa avere un linguaggio di verità. E’ una persona competente e non può scaricare il debito del comune di Salerno, 170 milioni di euro, sui minori trasferimenti dallo stato centrale. Questi hanno potuto incidere, in maniera marginale, ma non sono la principale voce di questa voragine.
Dica con chiarezza dove sono “i buchi” di bilancio che ci hanno portato a questo disavanzo che ci costringe a chiedere l’adesione al decreto aiuti.
Negli ultimi decenni le finanze di Salerno sono state amministrate male, i suoi predecessori non hanno fatto nulla per invertire il trend di un bilancio che andava via via appesantendosi.
Tutti ricordano che nella scorsa consiliatura ci fosse un “super assessore” con un potere immenso. E’ troppo colta per non capire che il suo ruolo non é quello di assessore ma di commissario liquidatore.
Per far quadrare i conti non può fare altro che vendere i gioielli di famiglia.
Dopo aver venduto la centrale del Latte, costantemente in attivo, pura follia, si é passati a vendere pezzi di città con diritti edificatori. Con la doppia conseguenza nefasta di “svendere” queste aree perché i privati sanno che il comune deve fare cassa e di amplificare il consumo di suolo e l’ergersi di nuovo cemento in una città che vede contrarsi la propria popolazione.
Non sia complice di questa svendita, riveli quali sono le colpe degli assessori passati e lasci a chi ha causato questo scempio di presentarsi ai cittadini chiedendo aumento di tasse e riduzione di servizi. Si dimetta perché le colpe non sono sue. Poi non potrà più smarcarsi da coloro che hanno portato Salerno al disastro finanziario”.