Racconti africani: il re, Mulasi e Maskini
Padre Oliviero Ferro*
anti anni fa, in un villaggio viveva un re di nome TAJIRI. Aveva due figli: MASKINI e MULASI. Erano due ragazzi irrequieti, ma ogni persona del villaggio gli voleva molto bene. Un giorno Mulasi cominciò a rubare le capre di un povero vecchio, di nome MWANGA. Ogni mattina si accorgeva che gliene mancava una. Aveva pazienza, perché voleva veramente bene ai due figli del re. Però, dopo una settimana, rimase senza capre e con la fame. Ci pensò su, poi decise di andare dal re. Gli disse: ”O re, mi mancano le capre. Penso che il colpevole sia il tuo figlio Mulasi. Io ho fame. Cosa devo fare?”. Il re chiamò il figlio e gli disse: ”E’ vero che hai rubato le capre di Mwanga?”. Lui si mise a ridere: ”Forse…forse…forse”. Il vecchio aveva ascoltato e gli disse: ”Ascoltami, io ti perdono. Però: ho fame. Dammi una mano di aiuto”. Mulasi cominciò a dirgli brutte parole: ”Tu sei vecchio. Non hai bisogno di cibo, perché stai per morire. Prega ABECHA(Dio) e lui ti darà il vero cibo”. Il re vide che il vecchio piangeva. Si alzò in piedi e disse:”Mulasi, ti sei comportato male. Restituisci in fretta le capre a questo vecchio. Lui ha diritto di vivere come te”.
Mulasi si rifiutò, perché lui era il figlio del re. Maskini, suo fratello, cercò di dargli qualche buon consiglio, dicendogli: ”Fratello mio, cosa aspetti? Non hai visto che questo vecchio ti ha perdonato ogni volta, anche se ti sei comportato male? Adesso gli devi fare del bene. Chi rifiuta l’invito, rifiuta colui che l’invita. Ti ha chiesto di riflettere sulle tue colpe. Non rifiutare. Ogni persona ha bisogno del perdono dell’altro per continuare a vivere bene”. Mulasi cominciò a riflettere. Dopo tre giorni, andò a visitare il vecchio. Bussò alla porta e il vecchio lo ricevette gentilmente. Gli disse: ”Vecchio, perdonami. Ti ho fatto del male. Ora sono pronto a riparare. Ho rubato cinque capre. Te ne restituisco serre. Ho visto che mi hai perdonato”. Il vecchio gli rispose: ”Grazie. Mi bastano cinque capre. Con le altre due faremo una festa insieme ai tuoi amici. Ho visto che sei cambiato”. E tutti furono felici e contenti.
*missionario saveriano