Pagani: “Un abbraccio” di Gerardo Torre, medico in prima linea che ha curato da Covid 19
Carmine De Nardo
Presso il Teatro Auditorium S. Alfonso di Pagani (SA), si è tenuta la manifestazione dal titolo “Un abbraccio”, dedicata al medico Gerardo Torre e presentata da Angela Camuso (giornalista di “Fuori dal Coro” Rete 4). La serata è stata trasmessa su AncoRadioTV da Leonardo Lisanti. Il numeroso pubblico era costituito soprattutto dalle tantissime persone che durante la pandemia, causata dal Covid 19, sono state curate e salvate dall’eroico dott. Gerardo Torre. Commoventi sono state le testimonianze di alcuni di loro a partire dal sindaco di Pagani: Raffaele Maria De Prisco. Questo umile medico di provincia, obbedendo al giuramento di Ippocrate, ha osato rischiare la vita visitando e curando 4000 malati di Covid, da un lato, e dall’ altro, ha rischiato la sospensione dall’Ordine dei Medici per non aver seguito il protocollo del Ministero della Salute che prescriveva la “tachipirina e la vigile attesa”. Se sul territorio italiano ci fossero stati 40000 medici come Gerardo Torre, quante vite sarebbero state salvate? Basterebbe fare questa banale operazione aritmetica per ottenere la risposta. Per questo motivo l’utilizzo del cosiddetto vaccino sperimentale, imposto dal governo a tutta la popolazione italiana, poteva essere utilizzato solo per alcuni soggetti fragili. “In verità” ha affermato Gerardo Torre “credo che sia in atto un’epocale battaglia morale tra la medicina etica e quella utilitaristica”. “I medici devono tornare sul territorio. Il Covid è ormai una malattia endemica simile all’influenza e il vaccino dovrebbe essere utilizzato solo in casi strettamente necessari, ma mai sui bambini o sulle donne in gravidanza”.
Dopo i vari riconoscimenti e la dedica di un brano musicale da parte del musicista Pasquale Grimaldi, durante la manifestazione, il dott. Torre ha comunicato anche la pubblicazione di un suo nuovo libro dal titolo: “Un medico normale”.
Angela Camuso ha duettato con il protagonista della serata sfoggiando il meglio delle sue doti di giornalista di inchiesta. Ha appassionato, infatti, il pubblico ripercorrendo tutto il lavoro che ha realizzato durante la pandemia fino ad approdare alla seguitissima trasmissione di Rete 4 : “Fuori dal coro”. Scavando attraverso i dati ufficiali e dentro i meccanismi sociali che hanno mosso il sistema dei media a favore di una narrativa sulla pandemia propagandistica, si è imbattuta nello scandalo delle cure negate ai malati di Covid. Una scoperta giornalistica che è diventata argomento del suo scoop mondiale sulle cure negate, che si scopre essere la causa della stragrande maggioranza dei decessi, dovuta proprio a causa della mancanza di cure appropriate durante i primi giorni di malattia. L’inchiesta è andata in onda su Rete 4 nel corso di una serie di servizi televisivi della giornalista Camuso, che ha documentato come sin da aprile del 2020 le Autorità Sanitarie sapessero che esisteva una possibilità di cura che avrebbe fatto calare drasticamente le ospedalizzazioni, salvato innumerevoli vite e fatto uscire velocemente il Paese dalla crisi totale provocata dalla Pandemia. Le Autorità Sanitarie italiane, tuttavia, furono sorde agli appelli. Nel frattempo imperversava la follia: dal green pass alla vaccinazione di massa indiscriminata, estorta senza alcun criterio di precauzione. Questi i temi che la giornalista ha ampiamente trattato soprattutto nei sui due ultimi libri: “La vita che ci state rubando”- “ma io stanotte non dormo”