Scienza e coscienza
Giulio Caso
Il cardinale statunitense Sean Patrick O’ Malley, preoccupato, sostiene che la scienza concorre al rischio di far sparire la spiritualità.
Lo scienziato Federico Faggin afferma che “I misteri dell’universo si spiegano accettando che la coscienza precede la materia”.
Considerando queste due tesi così diverse, espresse in ambito e formazione opposte: scienza e fede, qualche considerazione “è d’uopo”, come diceva il Principe.
È oramai percepibile che la tendenza di tutti gli studi, di tutte le ricerche e delle speculazioni filosofiche tendano verso qualcosa che va oltre la materia, oltre l’energia e arriva alle idee, alle emozioni, al pensiero.
Anche non scomodando il panteismo, si capisce che il nostro corpo traduce, mediante il cervello (precisamente nella corteccia cerebrale) l’energia in idee.
E, l’energia, chimica, elettrica, perfino elettromagnetica, che sostiene i processi del corpo, deriva dal cibo, dalla materia.
Quindi vi è una piccola zona del cervello, sembra identificata come “claustro” ove si svolge il passaggio più importante dell’universo, quello finale che traduce la materia iniziale, poi energia, infine pensiero/coscienza.
Alla luce di ciò, non solo è del tutto scongiurata l’ipotesi dell’annichilimento della coscienza tramite la scienza, ma, addirittura viene elevata a meta da scoprire. Capire meglio l’uomo per comprendere l’universo, materiale e trascendente.