Legio Mariae e la Medaglia Miracolosa della Madonna
don Marcello Stanzione
La Medaglia Miracolosa (M.M.) fa parte della storia della legione di Maria a cui essa è strettamente unita; così troviamo scritto in un’appendice del manuale della legione, ove si afferma che: “Non per un proposito deliberato, una statua, modello 1830, dell’Immacolata, ornava il tavolo della prima riunione, eppure essa riassumeva efficacemente la devozione dell’organizzazione che lì nacque”. La Madonna della Medaglia è dunque presente al momento della nascita di tale associazione il cui programma è straordinariamente contenuto nella M.M. Da quel primo incontro, entrò nella legione l’uso di diffondere la M.M. e di recitare ogni giorno, nella Catena (preghiera della legione), l’invocazione: “ O Maria concepita…..”. La provvidenzialità di tale evento, dice il testo, si può ricavare dal fatto che la stessa Medaglia ci presenta Maria Immacolata Concezione, madre e Mediatrice come è onorata dalla legione, dal fatto che nel verso della medaglia compaiono i due cuori di Gesù e Maria uniti nella compassione e perciò stesso sorgenti di quelle grazie che il legionario chiede di poter portare agli altri. Combinazione non meno significativa fu i fatto che mentre si celebrava, in Francia, il centenario dell’Apparizione del 1830, il Card. Verfier, Arcivescovo di Parigi aprì l’udienza nella quale veniva approvata la legione: “Così possiamo dire che la medaglia è stata assimilata dalla legione, in modo che la missione del legionario, include quella della medaglia. Il legionario è quasi una M. M. vivente, umile strumento delle grazie concesse al mondo della Madonna”.
L’effige della M.M. appare anche sul vexillum della legione (adattamento dello stendardo della legione) ed è parte integrante di esso. Il manuale parlando del Vexillum, o meglio della sua simbologia, dice. “L’insieme (rappresentazione dello Spirito Santo, M.M. e Mondo) esprime l’idea che il mondo sarà conquistato dallo Spirito Santo, operante per mezzo di Maria e dei suoi figli”. Esprime in pratica lo scopo della Legione di Maria. La Legione di Maria (L.M.) nacque nel silenzio e nella semplicità. Il 7 settembre 1921, vigilia della natività di Maria, alcune persone si riunirono in un locale delle opere di Myra House a Dublino (Irlanda): il gruppo si era radunato per studiare il modo di lavorare alla diffusione del regno di Dio, intorno alla statua della madonna della M.M. Componevano il gruppo: un prete P. Toher; un funzionario del ministero delle finanze, Frank Duff e una quindicina di donne di condizione modesta (impiegate). Essi si proponevano di effettuare un apostolato spirituale che fosse complementare a quello svolto dalle confraternite di S. Vincenzo che potevano, avendo più mezzi, dedicarsi attualmente al servizio dei poveri.
Pensavano quindi di poter donare la loro fede, il loro cuore per le anime, ma ciò per il momento era solo nei loro intenti, occorreva fare qualcosa. Frank, un giorno, fece partecipe il gruppo di una sua scoperta dovuta alla lettura del “Traité de la vraie dévotion” di S. Louis Grigion de Montfort, attraverso la quale era penetrato in un mondo a lui sconosciuto:la dottrina della mediazione universale. Frank Duff credette che tale dottrina era una sorgente e quale uomo di azione, decise di tirarne le pratiche conseguenze apostoliche. Il gruppo, dopo averlo ascoltato, si offrì alla madonna perché mettesse la sua mediazione in atto, e decise di visitare gli ammalati de “L’Union Hospital” di Dublino, per aiutarli spiritualmente. La legione era fondata e si diffuse in tutto il mondo. Frank affermava che senza dubbio esisteva il odo di convertire il mondo, per far ciò, diceva, occorre che ciascun cristiano ordinario si trasformi in apostolo; egli contava per questo soprattutto sugli uomini umili e piccoli, più ricchi di risorse e perseveranti. Occorreva semplicemente organizzarsi, a questo proposito, il gruppo è da considerarsi più efficace della sola persona, è più capace di trascinare gli altri, di raggiungere tutti.
Egli affermava ciò tranquillamente, ma si sa che egli stesso di fronte ad ostacoli e difficoltà, procederà anche da solo nel suo lavoro. Un vincolo stretto unisce la L.M. a S. Louis de Montfort, infatti il Manuale della legione prolunga il “Trattato della vera devozione a Maria”. Esso riprende la medesima dottrina e la trasporta nel terreno dell’azione efficace e semplice. Ecco come Frank stesso indica il valore vitale del messaggio di S. Luigi de Montfort: “La vera devozione non dipende dal fervore o da emozioni di alcun genere. Come ogni altro edificio, essa può a volte ardere al sole, mentre le più profonde fondamenta sono fredde come la roccia sulla quale riposano. La ragione è normalmente fredda, la migliore risoluzione può essere glaciale; la fede stessa può essere gelida come un diamante, eppure esse sono le fondamenta della Vera Devozione. Posate su di questa resisterà, e il gelo e la tempesta, che fanno crollare tanti monti, la troveranno e la lasceranno sempre più forte. Le grazie che hanno accompagnato la pratica della vera devozione, e il posto che essa occupa nella vita di preghiera della Chiesa, possono ragionevolmente far credere che essa rappresenti un autentico messaggio del cielo, come affermava precisamente S. Luigi de Montfort. Egli vi attribuiva immense promesse e asseriva con ferma sicurezza che queste promesse sarebbero state mantenute se si fossero adempiute le condizioni che le regolavano”.
Queste linee condensano una ricca somma di esperienze, sono un omaggio reso a colui che il Manuale chiama il precettore della legione, S. Luigi de Montfort. Si può dire che la tesi del Trattato riceve dall’esperienza della legione una magnifica conferma. Lo scopo della L.M., basata sulla preghiera e sull’unione dei suoi membri a Maria, è quello di conquistare le anime a Dio con quella dolcezza e carità che conviene agli apostoli di cristo e di Maria. Pacifica nel suo scopo, essa è tuttavia organizzata come un’armata. Ne ha infatti preso la severa disciplina, che richiede una formazione appropriata, un allenamento progressivo dei ruoli precisi che non lasciano alcun spazio al capriccio e alla fantasia. Ella ha adottato la terminologia latina per ragioni pratiche. Il raggruppamento di base della legione prende infatti il nome di Praesidium; è composto dai quattro ai venti membri attivi. Il Praesidium tiene un raduno ogni settimana che comporta: la recita in comune della preghiera della Legione (Catena), la verifica del lavoro effettuato da ciascuno e la distribuzione di un nuovo lavoro, inoltre un’esortazione del direttore spirituale.
I nuovi presidi locali (di città o distretto) devono essere approvati direttamente dal Consiglio Superiore; ogni presidio fa capo alla Curia e le Curie di una regione al Comitium. Al di sopra del Comitium e il Consiglio centrale di Dublino (o Concilium legionis), esiste un corpo amministrativo chiamato “Senatus” la cui autorità si estende all’intera nazionale nella misura fissata dal Consiglio Centrale. Altri aderenti alla legione sono i membri ausiliari, destinati a sostenere con la preghiera i membri attivi; i membri ausiliari perciò effettuano un apostolato libero, come dovrebbe essere per tutti i battezzati. La preghiera occupa un gran posto nella vita della legione, parte di ogni incontro è riservata ad essa. La L.M. all’apostolato diretto, nella linea degli Atti degli Apostoli, promuovendo il contatto personale in diversi modi: l’accento è messo sulla visita legionaria secondo le parole di Gesù: “Andate , annunciate il Vangelo a tutte le creature”. Le visite vengono fatte sia ai poveri che ai ricchi, sia ai credenti che ai non credenti, ai peccatori più incalliti. Essa mira a raggiungere al di là della massa, metodo mariano per eccellenza, poiché esso è una partecipazione attiva alla maternità spirituale di Maria ed è il modo proprio della madre nell’allevare i suoi figli.
La madre infatti nutre i suoi figli uno ad uno rispettando la diversità dei loro caratteri e dei loro bisogni. Ciò che è importante in questi contatti diretti è il sincero clima di simpatia e di amicizia, qualunque sia la forma di attività legionaria di servizio sociale, di diffusione dei giornali, di azione missionaria e aiuti vari, questa è un’occasione di contatti personali per poter svolgere un’azione religiosa profonda e duratura. Il contatto personale che i legionari promuovono fa sì che la famiglia sia il campo apostolico di predilezione. Un campo di azione molto delicato, ma oltremodo importante, l’azione svolta nella famiglia è senz’altro la più valida se fatta con lo spirito dovuto. Tutta la spiritualità della legione mira ad inculcare al legionario il rispetto necessario per tale attività che pone all’ultimo posto sé stessi, e si fonda sulla fede nell’azione sicura di Dio.
Tutta l’efficacia dell’apostolato della legione è in funzione della sua animazione profonda. Ella crede semplicemente con la Chiesa e come la Chiesa che il Cristo è già nato e che egli continua misticamente a nascere oggi dallo Spirito Santo e per l’opera di Maria che è quella di condurre gli uomini a suo Figlio. La sua spiritualità è quindi orientata verso lo Spirito santo, è lui che i legionari invocano in ogni seduta, è a lui che indirizzano la promessa Legionaria, formula di impegno e di fedeltà di ciascun membro. L’opera mariana della legione consiste nella collaborazione umana per la redenzione dell’uomo, collaborazione che riproduce quella di Maria. Tutto l’apostolato sa che chi non è mariano è tronco, poiché nel piano di Dio, Maria occupa sempre il ruolo di mediatrice. L’unione a Maria sorgente di efficacia apostolica, avrà per contraccolpo un’azione trasformante sull’anima dei legionari Protetti dalla Vergine, i legionari a loro volta avranno parte alla sua fede, alla sua umiltà, carità e purezza di cuore e saranno presto formati a somiglianza di Gesù Cristo.