“Tu scendi dalle stelle”: il canto natalizio composto da Sant’Alfonso
don Marcello Stanzione
Tu scendi dalle stelle, il più famoso dei cantici natalizi italiani, fu composto nel 1754 a Nola (Napoli) o, secondo altre fonti, a Deliceto (Foggia). Testo e musica furono opera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), un personaggio decisamente straordinario. Il consiglio di San Paolo, nella 2a Lettera a Timoteo di lavorare incessantemente per il Regno di Dio, riassume bene la vita di san Alfonso, questo santo che è il patrono dei teologi moralisti infatti egli ha fondato una nuova congregazione religiosa, ha composto centoundici opere tra grandi e piccole e per 13 anni è stato vescovo di sant’Agata dei Goti. Egli aveva fatto il voto di non permettersi alcuna inutile perdita di tempo. La sua vita si è prolungata al di là del 90o anno. A 16 anni, aveva già conseguito i gradi accademici del diritto civile e del diritto canonico, ma, avvocato brillante in carriera del foro di Napoli, a trent’anni subì un pesante insuccesso di carattere professionale, perdendo per un semplice cavillo una causa in tribunale. Egli valutò i pericoli e la vanità del mondo e intelligentemente si volse verso gli studi ecclesiastici ed il sacerdozio deponendo la sua spada ai piedi della statua della Madonna nella Chiesa della Mercede. Sacerdote, professore; apostolo, vescovo santo, egli fondò un nuovo ordine religioso, la Congregazione dei Sacerdoti del Santissimo Redentore, per l’evangelizzazione delle campagne e degli ambienti rurali e delle periferie delle città. A Napoli arrivò ad ideare le Cappelle Serotine. Ossia il raduno al suono serale dell’Angelus nelle piazzette per consentire alla gente dei bassifondi, ai cosiddetti “lazzaroni”, ma anche agli operai e agli artigiani di riunirsi alla sera per partecipare alla preghiera e parlare di Dio. La sua oratoria trascinava le folle per le quali usava un linguaggio semplice e comprensibile e quando serviva, utilizzava anche la letteratura e la poesia per far penetrare il messaggio di Dio. Sant’Alfonso è anche noto per le sue doti di compositore di musiche e canti popolari tra i quali spicca la celebre pastorale natalizia “Tu scendi dalle stelle”. Egli è anche autore di una cinquantina di canzoncine popolari per le feste religiose più significative. Costretto dal Pontefice, dovette accettare l’episcopato, con grande zelo per le anime, con scienza e santità, egli governò la sua diocesi, si ritirò in ragione delle deficienze della sua salute e, in mezzo ai suoi religiosi Redentoristi, nel lavoro, nell’austerità, nella sopportazione generosa delle sofferenze fisiche, egli trascorse l’ultima parte della sua esistenza. La salma fu tumulata nella chiesa di San Michele dei Redentoristi di Pagani, che lui stesso aveva disegnato e fatto costruire. Alfonso fu dichiarato Beato da Pio VII il 15 settembre 1816 e Gregorio XVI lo canonizzò il 26 maggio 1839. Il canto “Tu scendi dalle stelle”, scritto nel classico modo pastorale dei 6/8 ed eseguito nelle diverse regioni d’Italia con lievi varianti, è un tenerissimo monologo del Santo ma, nelle sue intenzioni, dovrebbe esserlo di ogni anima con Gesù, il “Creatore del mondo”, il “Re del Cielo”, “disceso dalle stelle” per nascere “in una grotta al freddo e al gelo”, come recitano alcune espressioni che tutti conoscono. Con intuizione profonda tipica delle anime mistiche, il santo capisce che il “Creatore del mondo” non piange tanto per il freddo e la durezza della paglia, quanto piuttosto per il freddo e la durezza dei cuori ingrati, incapaci di ricambiare l’infinito amore di Dio.