La Voce e la Vita della Chiesa: San Silvestro, ultimo giorno dell’anno
Diac. Francesco Giglio
“ Spirito Santo, attraverso le tue mani, oggi offriamo al Padre e al Figlio questo anno che oggi si conclude, con tutto ciò che abbiamo vissuto in ogni singolo istante.”
Il giorno di San Silvestro è l’ultimo dell’anno ed è un giorno che si divide tra sacro e profano essendo la vigilia di Capodanno. In questo giorno si attente la mezzanotte per festeggiare l’anno nuovo. Questo giorno prende il nome da papa Silvestro I morto il 31 dicembre del 335 d.C., sepolto nelle catacombe di Priscilla e venerato come santo. Sotto i ventuno anni del suo papato avvenne un importante avvenimento per la storia del mondo e della chiesa. Quelli furono infatti anni epocali in cui, sotto l’impero di Costantino, ci fu il passaggio dalla Roma pagana a quella cristiana. Furono gli anni del primo “Concilio Ecumenico” della storia (Concilio di Nicea), che formulò il “credo cattolico“ professato ancora oggi.
Il 31 dicembre è anche il giorno in cui nella messa vespertina in onore di Maria SS. Madre di Dio si canta il “Te Deum”, l’inno cristiano di ringraziamento a Dio per l’anno appena trascorso. Si tratta di un antico inno latino attribuito secondo la tradizione a San Cipriano di Cartagine. Oggi gli specialisti attribuiscono la redazione finale a Niceta, vescovo di Remesiana (Dacia inferiore) alla fine del IV secolo. Secondo una leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) il Te Deum è stato intonato da Sant’ Ambrogio e Sant’ Agostino il giorno di battesimo di quest’ultimo, avvenuto a Milano nel 386, per questo è stato chiamato anche “inno ambrosiano“.
Questo canto è stato musicato da diversi autori: Giovanni Pierluigi da Palestrina, de Victoria, Händel, Mendelssohn, Mozart, Haydn e Verdi. Da sempre la musica del Te Deum è stata utilizzata in diverse occasione: il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier viene usato come sigla di inizio e fine delle trasmissioni in Eurovisione ed è anche suonato alla fine di tutti i concerti dei Nomadi. Il Te Deum viene anche intonato dal coro nel finale del primo atto della Tosca di Giacomo Puccini. Alcuni versi del testo sacro sono stati usati per la colonna sonora del film “Il gobbo di Notre Dame” della Disney, in particolare nel pezzo “Rifugio (Sanctuary!)”, che accompagna la scena in cui Frollo sta per uccidere Esmeralda sul patibolo e le scene dell’assalto alla cattedrale. Con la celebrazione dei Vespri e del Te Deum ,la Chiesa ci introduce nel nuovo anno festeggiando Maria Santissima quale “Madre di Dio”. Anche San Giovanni Paolo II, proprio per l’occasione compose questa breve preghiera: “Accogli, o Padre Santo e onnipotente, questo anno che oggi cominciamo. Sin dal primo giorno, sin dalle prime ore desideriamo offrire a Te, che sei senza inizio, questo nuovo inizio e questo foglio ancora bianco, il nuovo tempo della prova”.
L’odierna festa fu istituita dal Sommo Pontefice Pio XI nel 1931, in occasione del XV Centenario del Concilio Efesino, coll’Enciclica “Lux Veritatis”: < Gesù nacque da una Vergine senza concorso di padre terreno, perché tale nascita conveniva al futuro Salvatore degli uomini, il quale, benché avesse in se la natura umana, ne doveva però ignorare le condizioni. Ciò fu opera della potenza divina: una Vergine è diventata Madre rimanendo Vergine. Questa Vergine è Maria SS. della stirpe regale di Davide >: « Ecco che una Vergine concepirà nel suo seno e partorirà un Figlio a cui sarà posto il nome di Emanuele che significa: Dio con noi » (cfr. Is 7,14; Mt 1,18-25). La fede della Chiesa nel dogma della “Divina Maternità di Maria SS.” si è conservata ininterrotta attraverso tutti i secoli. Maria « È Madre di Dio: dunque essa è immensamente più eccelsa di tutti gli Angeli, anche dei Cherubini e dei Serafini; è Madre di Dio, e perciò è la più pura, la più santa; così che, dopo Dio, non si può immaginare purezza maggiore: è Madre di Dio, e perciò possiede in grado molto più elevato tutti i privilegi concessi a qualsiasi altro santo ». (Cornelio)
Quest’anno speriamo ci abbia insegnato ad apprezzare le piccole cose che davamo per scontate. Certi che presto arriveranno nuove opportunità, nuove opere di bene da intraprendere e la possibilità di rendere felici tante persone. Auguriamoci quindi che il nuovo anno, con l’aiuto di Dio, ci faccia scegliere sempre il meglio per la nostra vita: amarla perché è un dono di Dio e di viverla all’insegna della qualità, senza mai scendere a compromessi con la sterile quantità.
Buon Anno Nuovo !