Furore: “Università Popolare Terra Furoris”, Vivere a colori, arte e buon gusto

Furore: “Università Popolare Terra Furoris”, Vivere a colori, arte e buon gusto
 Successo per l’evento organizzato dall’ “Università Popolare Terra Furoris” nel ricordo di Raffaele Ferraioli, padre ideale del “paese dipinto”
 
Grande successo e partecipazione, domenica sera, a Furore, per “Vivere a colori”, l’evento organizzato presso l’ Hostaria di Bacco dall’associazione Università Popolare Terra Furoris. Un’iniziativa, quest’ultima, che ha visto protagonisti i murales del “paese che non c’è”, nella loro duplice funzione di opere d’arte e volano di sviluppo del territorio.
E fu, infatti, proprio la geniale intuizione del compianto Raffaele Ferraioli, patron di casa Bacco, già primo cittadino di Furore fino al 2019, a trasformare la “Terra Furoris” in un’apprezzata meta di un turismo di nicchia, colto, sostenibile sotto il profilo ambientale, attento alla valorizzazione di tipicità e territorialità.
L’evento si è aperto con un’intervista a Francesco De Stefano, originario di Agerola, giovane laureando in Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, che ha raccontato della sua esperienza di studio, in vista della redazione dell’elaborato di tesi, dei murales realizzati a Furore dagli anni ’80 sino ad oggi, a partire dall’incontro tra l’allora sindaco Ferraioli ed un gruppo di artisti e innovatori.
Il tutto fu racchiuso nella concettualizzazione di un’opera artistica, la Vela, che ancora oggi sorge sul “Poggio” di Furore, costruita dallo scultore Luigi Mazzella: sul ricordo di quell’esperienza, all’epoca innovativa e pionieristica, di suo figlio Mariano, architetto, si è aperta la tavola rotonda “La dimensione dell’arte nel contesto in cui viviamo”, moderata da Andrea Bignardi.
Questa ha visto protagonisti, tra gli altri, l’avvocato e consigliere comunale Antonella Marchese, che nel suo intervento si è soffermata sulla tutela offerta dall’ordinamento giuridico italiano alle opere artistiche murali; lo specialista in scienze dell’alimentazione e patologia clinica, nonchè divulgatore, giornalista e scrittore Michele Scognamiglio, che si è focalizzato, invece, sulla capacità della natura di orientare le scelte alimentari e sul ruolo del paesaggio nel benessere psicofisico; Michele Laurino, sindaco di Sant’Angelo Le Fratte, comune della provincia di Potenza al confine con il salernitano, che ha descritto l’esperienza di paese dipinto sviluppata sul modello di quella di Furore, a partire dal 1994.
Ha portato la sua testimonianza ed il suo ricordo di Raffaele Ferraioli anche l’artista Carla Viparelli, autrice, tra le altre opere, di “Cantus ab aestu”, citata nel lavoro di ricerca di Francesco De Stefano; così come Oreste Varese, ideatore del campionato di tuffi dalle grandi altezze che per decenni è stato un evento di punta del cartellone estivo della città del Fiordo.
Ma il compianto sindaco e patron di casa Bacco, come ricordato dagli autori, seppe declinare anche nella sua esperienza imprenditoriale nel settore della ristorazione la sua ricerca storica, filosofica e artistica diretta a rievocare il volto più arcaico di Furore che affonda le sue radici nel mito prima ancora che nella storia. In questo spirito si è mosso l’intervento dello chef Nino Cannavale, presidente dell’associazione Cuochi Normanni, che ha presentato una nuova creazione di casa Bacco, progettata e ideata insieme a Raffaele Ferraioli e prodotta dall’Antica Distilleria Petrone: “Nannarella, il liquore del sindaco”, un infuso a base di sedano, rosa canina e mirtillo.
L’infuso è stato, poi, protagonista di un “matrimonio perfetto” con il Furore bianco delle cantine Marisa Cuomo in un cocktail d’eccezione su cui si è basato un “aperitivo narrante” che ha chiuso il sipario sulla piacevole serata.