Montecorice: Angelo Rossi, visionario idealista di grandi principi morali
Angelo Maria Rossi (1876 Ortodonico – 1971 Montecorice ) è stato uno dei primi esponenti italiani di una categoria piuttosto rara nel nostro paese, quella di farmacista e di visionario nel campo della medicina.
Nacque a Ortodonico in provincia di Salerno, frequentò le prime scuole a Salerno. A 15 anni si recò in Argentina a Buenos Aires insieme ad un gesuita dove svolse i suoi studi e dove in seguito fu inserito come direttore nella Farmacia Alberti , una delle più importanti di Villa Crespo. Conseguì il titolo di farmacista specializzandosi nella chimica per la preparazione delle medicine. Nel 1900 fece ritorno nel suo paese natale ed aprì una farmacia a Cosentini Cilento continuando sempre la sua vocazione per l’insegnamento della chimica ai giovani del posto dimostrando grande capacità comunicativa e desiderio di socializzazione culturale. Nella visione delle cose di Angelo Rossi il sapere era fondamentale e necessario per educare il popolo e mantenere viva la famiglia arricchendone i valori spirituali ed economici. Amico del medico condotto di Montecorice Piccirillo Gabriele, il quale affidò al giovane Angelo la cura dei borghi di Montecorice e Serramezzana, si servì della consulenza scientifica della Casa farmaceutica Carlo Erba di Milano, da dove riceveva consigli nella composizione delle medicine e nella cura della salute in generale del paese. Curò la stesura dell’Enciclopedia Carlo Erba e collaborò con la Società Erba per circa un decennio. Nel 1903 fondò con il collega ed amico dott. Araoz A. la rivista medica in Argentina (Revista de la Societad Medica Argentina). È in questi anni che diventa esperto nelle tecniche di estrazione degli alcaloidi dall’oppio e dello zucchero dalle barbabietole. Vive negli anni in cui l’antica erboristeria inizia a lasciare il passo alla chimica nei prodotti farmaceutici e con metodi chimici Angelo Rossi impara a preparare una serie di prodotti, come alcuni sali di ferro e di bismuto, il chinino, l’acido valerianico, la magnesia calcinata, la santonina, l’estratto di tamarindo. Per quei tempi la figura dello speziale Rossi era avanti rispetto al pensiero comune infatti divenne il punto di riferimento di Cosentini e paesi limitrofi. Tutto il paese si rivolgeva a lui non solo per consigli medici ma anche per consigli di vita. Casa Rossi era frequentata da tanti giovani era diventata una specie di cenacolo letterario. Molti diventeranno poi personaggi importanti, quasi tutti insegnanti e legali. Allo scoppio della prima guerra mondiale del 1915 andò sul Carso ottenendo il grado di ufficiale con il titolo di Cavaliere benemerito di Vittorio Veneto: finita la guerra ritornò a Cosentini dove continuò la sua missione nel campo sociale e sanitario. Fervente religioso partecipò con spirito alacre e desiderio duraturo nella Confraternita del SS. Rosario di Socia di Cosentini dove svolgeva la funzione di Priore e di maestro cantorum (cantando in falsetto) . Il gonfalone della “Congrega” riporta la data del 1576. Vi era l’uso che il Venerdì Santo le Congreghe visitavano, a piedi, i Sepolcri dei paesi vicini. Si partiva presto, la mattina e si faceva il giro da Serramezzana, il paese della moglie Teresa Cilento , a San Mauro, Acciaroli, Agnone, Montecorice, Perdifumo e la sera si ritornava alla Chiesa Madre denominata del Salvatore .
Dr Aldo Sansone