Salerno: la fontana di don Tullio
Maria Amendola
Essa prende il nome da colui che la finanziò ovvero un uomo chiamato don Tullio, ma è anche conosciuta come “Fontana di Esculapio” in quanto la nicchia centrale in origine ospitava un busto di Esculapio (il dio greco della medicina) poi sostituito da un putto nell’800. La fontana risale al 1790, anno in cui fu assemblata e locata nelle vicinanze del lungomare di Salerno, presso l’ormai scomparsa “porta occidentale” della città. Dopo circa due decenni, agli inizi dell’800 quindi, il prefetto Charron la fece spostare nella zona di “Santa Teresa” attigua ad uno spazioso viale alberato (dunque essa aveva una funzione ornamentale e di rinfresco per coloro che approdavano dal vicino molo Manfredi). Grazie ad una fotografia pubblicata dal De Angelis nel 1870 si può costatare che la sua collocazione era quasi allineata alla Chiesa dell’Annunziata. Nel 1923 fu nuovamente spostata, fu collocata verso l’interno, nell’attuale e definitiva sede ovvero nella Villa Comunale. La fontana faceva già parte del progetto dei giardini pubblici municipali del 1817 degli architetti Bellini e Scodes, che però non sarà realizzato. La fontana nel 1842 verrà dipinta dal pittore, incisore e docente Achille Vianelli (1803-1894), divenendo così oggetto di confronto. Nel 1852 ne saranno restaurate le strutture idrauliche. In una rara fotografia scattata tra il 1852 e il 1853 dal fotografo francese Firmin Eugène Le Dien (collezione del Getty Museum di Los Angeles) si nota che la fontana di don Tullio è posizionata in uno spiazzo adiacente il Largo dei Pioppi, tra il mare e la zona conventuale di Santa Teresa. Nel 1870, l’architetto Casalbore progettò la Villa Comunale di Salerno proprio intorno alla fontana di don Tullio. Durante l’occupazione francese di Salerno il terreno dove è collocata l’attuale fontana fu utilizzato come Piazza d’Armi: secondo una certa tradizione, pare che la fontana sia stata donata a Gioacchino Murat ( 1767-1815) in occasione del suo compleanno. Subito dopo l’Unità d’Italia il sindaco Matteo Luciani (1812-1888) volle abbellire Salerno, creando i giardini comunali intorno alla fontana del Tullio. Successivamente nel 1980 rimase danneggiata dal terremoto, oltreché privata del piccolo putto a seguito di un furto vandalico, e fu successivamente restaurata.