Salerno: RC, presentata petizione popolare per Misura Integrativa Regionale
Si è tenuta in mattinata, presso la sede di Rifondazione Comunista di Salerno, la presentazione della Petizione Popolare rivolta all’Ente Regione Campania affinché vari una Misura Integrativa Regionale (MIR). Erano presenti rappresentanti dei Cobas scuola e USB Salerno per la costruzione di Comitati di scopo territoriali in provincia di Salerno.
L’ obiettivo è quello di costruire con tutti delle soggettività potenzialmente interessate a difendere il reddito e le condizioni di vita e di lavoro delle classi popolari, uno schieramento capace di portare avanti una impegnativa raccolta di firme a sostegno della Petizione Popolare, entro fine giugno 30.000 firme, per portare la discussione in consiglio regionale affinché la Regione Campania vari l’integrazione al reddito per le fasce più deboli della popolazioni, un piccolo argine alla guerra che questo governo ha scatenato contro i poveri.
Nelle prossime settimane saremo impegnati nella raccolta delle firme e la costituzione di Comitati Cittadini.
Questa per noi è una importante risposta di contrasto alle diseguaglianze sociali.
L’attuale Reddito di Cittadinanza aiuta in Campania una platea di oltre 600.000 cittadini e cittadine, ma dal mese di agosto 2023 la loro condizione peggiorerà sensibilmente con la Misura di Inclusione Attiva (MIA) varata dall’attuale governo alcuni mesi fa. Non solo sono previste regole più penalizzanti per chi è disoccupato e più favorevoli per chi offre lavoro sottopagato, ma la corresponsione monetaria sarà nettamente inferiore all’attuale sistema.
Bisogna anche tener presente che l’inflazione nell’ultimo anno, soprattutto in relazione all’attuale crisi internazionale, è considerevolmente aumentata generando un’impennata del carovita con sensibili aumenti dei generi di prima necessità. La Campania, oltretutto fa parte, insieme all’intero Mezzogiorno, delle Regioni che nella programmazione dei fondi strutturali europei sono definiti come territori “meno sviluppati”.
Gli squilibri cronici del mercato del lavoro rendono difficile l’”occupabilità” dei disoccupati.
Il perdurare della crisi internazionale di cui, allo stato, non è ipotizzabile la fine a breve termine e le cui conseguenze sicuramente si avvertiranno anche dopo l’eventuale conclusione della stessa e quindi si rende necessario un potenziamento delle misure sociali.