Salerno: partire da fabbisogno civico per superare squilibri esistenti, UIL su delibera “rivoluzionaria” ASL, lettera del segretario generale Falabella a DG ASL Sosto
Continuano le prese di posizione positive sulla recente delibera della ASL Salerno (la n. 587) che istituisce una commissione per rideterminare le capacità operative massime delle strutture private accreditate. La delibera è stata definita “rivoluzionaria” perché punta esplicitamente, per la prima volta, ad applicare due principi essenziali finora disattesi: il primo è quello di definire le prestazioni sanitarie partendo dal fabbisogno reale dei cittadini, il secondo è quello di superare le sperequazioni, oggi gigantesche, tra i diversi territori della ASL. La delibera del Direttore generale Sosto è stata già salutata con grande favore dal Comitato diritto alla cura, che la considera un passo fondamentale per garantire a tutti i cittadini le giuste prestazioni e il rispetto dei loro diritti. Ora è la UIL a scrivere al Direttore Sosto con una lettera firmata dal segretario generale della UIL Fpl Gennaro Falabella. Prendendo atto della delibera, il sindacato pone l’accento sugli obiettivi che vanno perseguiti, in particolare, si legge, “sull’esigenza di realizzare procedure omogenee su tutto il territorio” in riferimento “sia alle attività erogate sia al miglioramento dell’efficienza dei percorsi amministrativi e di calcolo”. In sostanza il sindacato rimarca la necessità di superare le sperequazioni attuali e di tutelare i bisogni dei cittadini.
Riconoscendo l’impegno del direttore Sosto, il sindacato parla dell’importanza di andare avanti in un percorso capace di “garantire e soddisfare le esigenze degli utenti, peraltro fragili con disabilità, e di assicurare le prestazioni necessarie” scongiurando così anche il rischio “di una situazione ulteriormente penalizzante per il futuro, con la riduzione delle attività e delle ore lavorative”. In questo senso, si legge sempre nella lettera, si ribadisce “l’importanza di quanto espresso in delibera” sottolineando che “rappresenta l’inizio di un percorso giusto ed efficace che affronta parte delle problematiche esistenti” e collegandola alla necessità di “dare la giusta importanza al servizio che la sanità privata accreditata rende agli utenti ed a tutto il territorio, nonché la dovuta dignità ai lavoratori del settore”. In pratica il lavoro che è chiamata a fare la commissione prevede un monitoraggio che individui il fabbisogno reale e su questa base il riequilibrio tra tutti i distretti dei fondi destinati alla riabilitazione. Un lavoro necessario e urgente, non a caso il Direttore generale ha previsto che la commissione possa avvalersi di consulenti esterni, che lavori fuori dall’orario di servizio per non essere “frenata” dal lavoro ordinario e che ci siano delle “premialità” per accelerare il raggiungimento degli obiettivi. Obiettivi condivisi, evidentemente, anche dal sindacato.