Salerno: presentata IX ediz. “SalerNoir Festival le notti di Barliario”
Fedele alla propria identità di luogo di frontiera aperto e inclusivo, quest’anno SalerNoir Festival le notti di Barliario, in programma a Salerno da domenica 2 a venerdì 7 luglio, è per gran parte al femminile e propone stimolanti contaminazioni tra i diversi linguaggi del noir: dalla narrativa, che rimane il cuore della manifestazione, alla visual art nelle sue diverse declinazioni (fumetto, pittura, fotografia), al teatro, alla musica, al cinema. La rassegna organizzata dall’Associazione Porto delle Nebbie e diretta dalla scrittrice Piera Carlomagno è più che mai una agorà accogliente, in cui il mondo dei saperi – tra cui la grande storia, presente con una serata speciale – si dà appuntamento sotto le stelle, nell’incomparabile scenario di due straordinari contenitori culturali del centro storico di Salerno: il Largo Barbuti, con il suo teatro naturale e il complesso monumentale di San Michele, finalmente restituito alla città grazie all’impegno della Fondazione Carisal, principale partner del festival. Non mancano i premi. Tre: quello intitolato alla memoria di Attilio Veraldi, maestro napoletano del noir; il Concorso Letterario Nazionale di narrativa gialla, poliziesca, noir e thriller, il cui esito, come tradizione vuole, terrà tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo utile; il Barliario Scuole, già assegnato ad aprile.
Cinque serate da vivere intensamente, cinque serate per riflettere, cinque serate per scoprire l’altra faccia della realtà, quella del crime, del mistero, del noir. La IX edizione del SalerNoir festival le notti di Barliario partirà domenica 2 luglio alle 20 sotto le stelle dei Barbuti con l’omaggio a Veraldi, nel ricordo di un maestro del genere noir che continua a essere ristampato, riletto, reinterpretato. Quest’anno l’ambito riconoscimento alla carriera va a una signora del giallo, Grazia Verasani, poliedrica figura di artista a tutto tondo che, nel corso di una lunga carriera, è passata dal cinema al teatro alla narrativa di genere, alla saggistica. Una biografia intellettuale molto ricca, in cui hanno un ruolo importante i sei romanzi gialli con al centro la figura di Giorgia Contini, tormentata investigatrice alle prese con casi scottanti, per risolvere i quali è costretta ogni volta a affrontare i propri demoni. Sullo sfondo, la città in cui la Verasani è nata, è cresciuta e si è affermata, Bologna. A consegnare il riconoscimento alla carriera a Grazia Verasani, un’opera dell’artista Chicca Regalino, sarà il direttore e ideatore del Premio Massimiliano Amato nel corso di una cerimonia condotta da Cinzia Ugatti a cui parteciperanno il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, il presidente della Fondazione Carisal, Domenico Credendino, il presidente della Fondazione Banco di Napoli Orazio Abbamonte, l’editore Aldo Putignano, la cui Homo Scrivens sta ripubblicando le opere del maestro, la direttrice artistica del festival, Piera Carlomagno, e la direttrice organizzativa della rassegna, Rosanna Belladonna.
Lunedì 3 luglio SalerNoir Festival le notti di Barliario resta nell’arena dei Barbuti per una serata in cui sarà protagonista la grande storia. Due appuntamenti, il primo dei quali organizzato in collaborazione con la rivista teorica Critica Sociale, antica testata fondata nel 1891 da Filippo Turati. Sul palco del teatro all’aperto salernitano irrompe uno dei più efferati omicidi di Stato della storia politica italiana, del quale l’anno prossimo ricorrerà il centenario: quello del deputato socialista Giacomo Matteotti, rapito e ucciso da una squadraccia fascista il 10 giugno del 1924. Quale fu il vero movente di quel barbaro assassinio, con cui praticamente si instaurò la dittatura in Italia? Due le tesi che si sono confrontate sugli ultimi due numeri di Critica Sociale. La prima è quella del delitto esclusivamente politico, ordito per eliminare dalla scena parlamentare colui il quale si andava sempre più affermando come il nemico numero uno, e più pericoloso, del nascente regime. Lo sostiene, con forza, il capo dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica, Giampiero Buonomo, nel solco di un’interpretazione storiografica molto radicata. A questa tesi se ne affianca una più recente, che fa risalire il delitto a un grumo di interessi illeciti in materia di concessioni petrolifere in cui sarebbero stati coinvolti sia il fratello di Benito Mussolini, Arnaldo, sia alcuni esponenti della Corona: Matteotti aveva trovato le prove dello scandalo e sarebbe stato assassinato per evitare che lo portasse alla luce. A questo movente “alternativo” uno dei maggiori storici italiani dell’età contemporanea, Mauro Canali, professore emerito dell’Università di Camerino e allievo prediletto di Renzo De Felice, ha dedicato accurate ricerche, sfociate in un libro, “Il delitto Matteotti”, pubblicato qualche anno fa da Laterza, e di cui è in corso di stampa una nuova edizione, con altri documenti e prove. Introdotti da Massimiliano Amato, condirettore della Critica Sociale, Buonomo e Canali esporranno le loro tesi al pubblico del festival a partire dalle 19.30. Il loro confronto sarà “arbitrato” dal presidente della Società Salernitana di Storia Patria, Alfonso Conte, storico dell’età contemporanea dell’Università di Salerno, pure lui studioso di fascismo e antifascismo.
Il delitto Matteotti non sarà l’unico mistero a essere investigato nella serata dei Barbuti. Dopo il confronto tra Buonomo e Canali, infatti, il Festival accende un riflettore su altre oscure vicende della storia nazionale. La più importante: la scomparsa, quando aveva 15 anni, di Emanuela Orlandi, figlia di un funzionario dello Stato di Città del Vaticano, della quale non si hanno più notizie esattamente da quarant’anni (giugno 1983). Di questo e di un altro giallo che pure ha fatto tremare le mura vaticane si occupa “Vatican Tabloid” di Pietro Caliceti, un romanzo pubblicato da Baldini+Castoldi, che partendo da un presupposto di fantasia scandaglia a fondo la sparizione di Emanuela Orlandi e quella, avvenuta pochi mesi dopo, di Mirella Gregori, collegandole a grandi vicende internazionali della metà degli anni Ottanta. Dialogherà con Caliceti, avvocato specializzato in materie finanziarie con la passione per il thriller, Pina Masturzo, responsabile del Progetto Scuole del Festival. La serata avrà un epilogo musicale, con lo spettacolo, alle 22, “A Cappella Summer Show”, esibizione canora dell’Orchestra vocale del Conservatorio “G. Martucci” di Salerno.
Martedì 4 luglio il festival si sposta nel Complesso Monumentale di San Michele, nel cuore del centro storico di Salerno, con l’inaugurazione, alle 19, delle mostre “Il noir in fotografia, pittura e fumetto”. Tre gli interpreti di un percorso espositivo originale, con il quale SalerNoir Festival le notti di Barliario crea un circuito di confronto tra diversi linguaggi artistici: la fotografia con 7even in Modern Life di MAKKAP_ART (Marco Capua, Francesca Collarile, Beatrice Bruno), la pittura di Chicca Regalino, il fumetto con Giallo China di Laura Papa e Vincenzo Giordano).
Alle 19.30, nella Sala degli Affreschi, la prima delle due sessioni di una tavola rotonda fra signore del noir, con il coordinamento del critico letterario Filippo La Porta, “Donne e noir. Una questione femminile lunga un secolo (il poliziesco, il noir e il cosy crime). Protagoniste della discussione saranno, con le loro ultime opere, Nora Venturini (“Paesaggio con ombre”, Mondadori), Piera Carlomagno (“Il taglio freddo della luna”, Solferino), e Serena Venditto (“Camera gialla con gatto nero”, Mondadori). Alle 20.30, sempre nella Sala degli Affreschi, la docente dell’università di Urbino e membro di UrbinoirUrbinurb Alessandra Calanchi presenta “Delitto senza castigo” (Unpunished), un mistery di Charlotte Perkins Gilman (le Lettere). Interviene Marcello Ravveduto, docente di Public History all’Università di Salerno. Per il drink sotto le stelle, appuntamento che contrassegnerà tutte le Notti di quest’anno, la rassegna si sposta nell’anfiteatro del San Michele, dove alle 21.30 l’Officina del Dramma Antico del Liceo Classico De Sanctis di Salerno presenta “La coscienza di Oreste”, brano teatrale tratto dalle Coefore di Eschilo, nella traduzione e adattamento di Anna Rotunno per la regia di Amelia Imparato e Anna Rotunno. Scenografia di Benedetta Maresca, brani di Lorenzo Tempesti e musiche liberamente ispirate a motivi tradizionali, composte ed eseguite dagli allievi del liceo salernitano.
Il filo rosso del noir al femminile continuerà a dipanarsi nella terza serata della rassegna, mercoledì 5 luglio, sempre nello scenario della Sala degli Affreschi del complesso monumentale di San Michele, con la seconda sessione di “Donne e noir. Una questione femminile lunga un secolo (il poliziesco, il noir e il cosy crime)”. La discussione si articolerà, a partire dalle 19.30, intorno al romanzo “Il dono”, di Paola Barbato (Piemme), con la quale dialogheranno le scrittrici Piera Carlomagno e Sara Bilotti. Gli attori Marcello Andria e Marica De Vita leggeranno alcuni brani selezioni del volume della Barbato. Nemmeno il tempo di tirare il fiato e, alle 20.30, sulla scena del SalerNoir Festival le notti di Barliario torneranno a materializzarsi gli spettri dei grandi misteri italiani. Quello del Mostro di Firenze, per esempio, che fa da sfondo alla storia narrata da Sandrone Dazieri ne “Il figlio del mago” (Rizzoli). Con Dazieri dialogherà Massimiliano Amato, e la discussione sarà intervallata da letture di brani del libro. Dalle 21.30, nell’anfiteatro, proiezione di un classico hitchcockiano, “La finestra sul cortile” (tratto da un classico di Cornell Woolrich), nell’ambito di Night SalerNoir Movie, curata dall’associazione Limen.
Giovedì 6 luglio è il giorno del Concorso Letterario Nazionale Premio Barliario SalerNoir Festival, con la proclamazione del vincitore. La serata finale del premio sarà preceduta da un lungo prologo che inizierà, alle 21 nella Sala delle Esposizioni del Complesso di San Michele, con la presentazione di un’importante iniziativa sulla violenza di genere del Comitato Regionale per la Comunicazione (Co.Re.Com.). A parlarne, sarà la presidente dell’organismo, Carola Barbato. Subito dopo la sua comunicazione, l’attrice Cinzia Ugatti interpreterà il monologo di Franca Rame sullo stupro subito dall’attrice nei primi anni Settanta. Aspettando il Premio Barliario, alle 21.30 il blogger letterario Angelo Cennamo, nell’ambito della sezione “i più grandi di tutti”, parlerà del genio di Phililp Roth e della sua “Pastorale americana”.
Alle 22, la cerimonia entrerà nel vivo, con una “sceneggiatura” molto simile a quella della serata finale del Premio Strega: mentre la giuria tecnica assolverà gli ultimi adempimenti del Concorso per procedere alla proclamazione del vincitore, Cinzia Ugatti intervisterà Angelo Cennamo, (Telegraph Avenue), Cecilia Lavopa (Contorni di Noir), Cristina Marra (Castroreale Mistery Festival), Francesco Roseto (Festival delle Letterature di Policoro) e Francesca Spanu (Festival delle Letterature del Monreale).
Ma i protagonisti della serata saranno loro, i tre finalisti che hanno superato la durissima selezione della Giuria Popolare, composta dai “Grandi Lettori” che si sono iscritti come volontari. A contendersi il Premio saranno, quindi, Marco De Franchi con “La condanna dei viventi”, edito da Longanesi, Romano De Marco, con “La casa sul promontorio”, pubblicato da Salani, e Barbara Perna, con “Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi”, uscito per i tipi di Giunti. Un primo vincitore, che ha ricevuto il punteggio immediatamente inferiore a quello dei finalisti e dunque riceve il Premio Giuria Popolare c’è già: è Domenico Carpagnano, con “Sono solo coincidenze”, edito da Bertoni. Alla serata presenzierà la Giuria tecnica al gran completo, che quest’anno è formata dal magistrato Antonio Centore, Procuratore capo presso il Tribunale di Nocera Inferiore, dal giornalista Francesco de Core, direttore de “Il Mattino”, dal direttore del Festival del cinema Linea d’Ombra Giuseppe D’Antonio, dalla professoressa Maria Rosaria Pelizzari, dell’Università di Salerno, e dall’avvocato Carmen Maria Piscitelli.
Neanche la proclamazione del vincitore del concorso, però, farà calare il sipario sulla IX edizione del SalerNoir Festival le notti di Barliario. La rassegna, infatti, avrà un pirotecnico finale venerdì 7 luglio. A scendere nell’arena dei Barbuti, alle 21, per l’ultima, spettacolare, notte del festival saranno lo scrittore Diego De Silva e i musicisti Stefano Giuliano, con il suo sassofono, e Aldo Vigorito col suo contrabbasso. Insieme, De Silva (voce narrante), Giuliano e Vigorito compongono il Trio Malinconico, con la cui esibizione – musica e parole – concluderà ufficialmente la rassegna salernitana.
SalerNoir Festival le notti di Barliario è ideato e organizzato dall’Associazione Porto delle Nebbie in collaborazione e con il sostegno della Fondazione Carisal, con il contributo del Comune di Salerno, della Fondazione Banco di Napoli, della Luiss Guido Carli, il patrocinio di Provincia di Salerno e Università di Salerno Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione e la collaborazione di altri enti e associazioni.