Salerno: Memoria in Movimento su sbarco migranti Sea Eye

Salerno: Memoria in Movimento su sbarco migranti Sea Eye

Dopo l’ultimo sbarco di migranti e il fermo amministrativo  della nave Sea Eye (che li aveva soccorso a mare) almeno su alcuni organi di stampa locali è nato un timido dibattito.

Le politiche di questo governo   oltre ad essere platealmente  “incompatibili con la cultura dell’accoglienza e dell’umanità” sono  in palese contrasto con le norme internazionali e delle leggi del mare. Questo governo in modo particolare, ma anche quelli precedenti,  cerca in tutti i modi di far passare nell’opinione pubblica il messaggio che, la meritevole attività delle ONG di salvataggio di vite umane, sono un veicolo di ingresso dei “clandestini” (per loro non per noi) nel nostro paese.

Sul tema immigrazioni in realtà servirebbero ben altre politiche  con un approccio di maggiore spessore culturale. Da decenni l’Italia su questo tema è particolarmente deficitario.

Siamo convinti di ciò ed è anche per questa ragione da qualche mese abbiamo programmato le due ultime iniziative, per completare il ciclo iniziato a marzo scorso,  che ci porterà a festeggiare il nostro decimo anno di attività.

La prima iniziativa, si terrà il prossimo 27 settembre, affronterà, insieme alle tematiche delle  lotte di liberazione, dell’autodeterminazione e di resistenza dei popoli (con particolare riferimento al Medio Oriente e all’area mediterranea),  un intervento specifico sui corridori umanitari.

Le guerre, le invasioni e le repressioni dei popoli producono  migrazioni di migliaia di persone  interessate da conflitti, alcuni decennali,  e invasioni che i mass media italiani ignorano totalmente.

Prova è che tra i migranti sbarcati ci sono anche palestinesi, curdi e siriani.

La seconda iniziativa sarà il prossimo 9 novembre discuteremo anche della straordinaria esperienza di Riace e come questa, grazie all’accoglimento e all’integrazione dei migranti, ha potuto risollevare, migliorandole, l’economia, il deficit di abitanti, servizi all’intera cittadinanza di nuovi e buoni servizi pubblici.