Padula: alla Certosa conversazioni sul libro “Lidia Poet. La prima avvocata””

Padula: alla Certosa conversazioni sul libro “Lidia Poet. La prima avvocata””

Domenica 24 Settembre 2023, ore 17:00, nella splendida Certosa di S. Lorenzo – Sala Limonaia, il Circolo Carlo Alberto 1886, l’Associazione culturale “Il Foro” e la Biblioteca Vollaro-Pasquariello, presentano conversazioni sul libro “LIDIA POET. La prima avvocata” di Ilaria Iannuzzi e Pasquale Tammaro, con la prefazione di Simona Grabbi –Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino-, con gli atti originali dei processi e un saggio di Clara Bounous, la prima storica ad aver dato avvio allericerche sulla figura di Lidia Poet. Completa il libro un’appendice documentale contenente la tesi di laurea di Lidia Poet e tutti gli atti e le sentenze dei giudizi.

Dopo i saluti istituzionali dell’Avv. Rosanna Bove Ferrigno -Presidente del Circolo Carlo Alberto-, dell’Avv. Giuseppe Vollaro -Presidente dell’Associazione Culturale “Il Foro”-, di Michela Cimino -Sindaco di Padula- e di Enzo Bonafine -Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro-, DIALOGHERA’ CON L’AUTRICE Angela Rivellese, Magistrato.

Evento accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro (per la partecipazione n. 2 crediti formativi).  

Il 17 giugno 1881 Lidia Poët, davanti a un’immensa folla plaudente, si laurea in Legge all’Università di Torino. Ha ventisei anni, intelligenza e coraggio da vendere, ed è determinata ad arrivare dove nessun’altra era ancora mai riuscita: diventare avvocata. Due anni dopo termina la pratica, sostiene brillantemente gli esami per l’iscrizione all’Albo, qualcuno nel Consiglio dell’Ordine storce il naso, ma la maggioranza la sostiene. Ce l’ha fatta, è lei la prima avvocata d’Italia. Ma la conquista sarà effimera: il Procuratore del Re impugna l’iscrizione davanti alla Corte d’appello di Torino, che dichiara che le donne non possono esercitare l’avvocatura. Lidia si prepara al ricorso in Cassazione, mentre l’intero Regno attende col fiato sospeso la sentenza definitiva. Tutti i giornali, i giuristi, le femministe, i politici durante quei mesi non parlano d’altro: chi è a favore, chi è contro, chi precorre i tempi e chi rimane ancorato al passato. Ne emerge una polifonia di voci, l’affresco di un’epoca fervida e contraddittoria e, soprattutto, il ritratto di una donna straordinaria, che con la sua tenacia e il suo ingegno ha dischiuso la strada a tutte le colleghe del futuro.