Personaggi africani: maestro di educazione alimentare
Padre Oliviero Ferro
Sembra strano che ci possa essere uno che fa questo, ma è molto importante. Vedevo che le mamme, dopo aver allattato il bambino, erano costrette ad andare a comperare il latte in polvere (e naturalmente ci volevano i soldi che non tutte potevano avere, anche perché il marito non sempre aveva un lavoro o metteva lo stipendio in casa). Quando il bambino aveva sui due anni, l’unica cosa che aggiungevano era il bugali (una specie di polentina, fatta con la manioca). Questo bloccava la fame. Allora, soprattutto le suore, avevano pensato di fare dei corsi per aiutare le mamme a nutrire meglio i figli. Vedevo che in Africa, non si utilizzava molto la frutta (come facciamo noi in Italia). Quindi si insegnava a fare dei frullati. Dopo tutto questa contiene vitamine utili per la crescita e così pure utilizzare gli alimenti per variare la dieta. Insomma delle ricette, buone e nutrienti. Piano piano, imparavano ed erano contente. Naturalmente anche i mariti! Si insegnava anche a coltivare ciò che poteva essere utile (non solo la manioca o altre erbe), ma anche i legumi e ad utilizzarli per preparare il cibo per la famiglia. Anche questa educazione era un modo per far crescere le persone, per farle sentire importanti e responsabili e per evitare che i figli rischiassero di prendere delle malattie, legate alla scarsa alimentazione. Quando una mamma aveva imparato a utilizzare quello che le era stato insegnato, era più contenta e rendeva la famiglia più serena. E in più, si poteva chiedere loro di fare anche delle gare di cucina o di preparare qualcosa di speciale per le feste della comunità.