Scuola: Dirigente Scolastico Cirino “Più che di dimensionamenti, urgenti rafforzamenti!”
Dirigente Scolastico Michele Cirino
I cambiamenti rapidi, indotti dall’innovazione tecnologica e dalle comunicazioni e informazioni mass-mediali impongono una forte messa in discussione dell’idea di educazione oggi per un PDM continuo per la scuola. Urge la costruzione di un autentico sistema formativo integrato con il territorio. Per realizzare ciò vi è bisogno di ridare priorità di risorse economiche alla scuola statale, per edificare e consolidare l’autonomia scolastica sui territori, ancor prima della politica dei dimensionamenti.
L’obiettivo del sistema educativo integrato è di realizzare l’autonomia della scuola come base della conquista dell’autonomia di ogni singolo allievo, secondo quelle che sono le sue potenzialità emotive e le singole situazioni socio-culturali. Scuola a sistema formativo integrato, in pratica, coinvolgono tutta la comunità in un progetto di miglioramento dell’offerta formativa. Bisogna allargare il concetto di educazione al di là della scuola, riconoscere anche il valore dell’extra scuola e considerare il territorio nella sua concezione globale e locale come un laboratorio educativo.
Più che una logica della realizzazione di un’ efficienza della spesa pubblica e dei conseguenti dimensionamenti, la scuola ha bisogno di considerare altre priorità.
Il sistema formativo integrato, più che dimensionamenti e lifting implica collegialità, partecipazione, corresponsabilità, direttività, il passaggio da una visione organizzativa burocratica (system world), ad una vision umanizzante (life world). C’è bisogno, ai fini di una migliore e più efficiente offerta formativa, di una strategia di miglioramento della scuola, che coinvolga tutto il personale docente e il gruppo dirigente in una sistematica analisi della pratica corrente. Anche in questo emergono lacune e mancanze di risorse. La scuola dovrà caratterizzarsi per una maggiore riflessività e introspezione e dovrà nel contempo colmare il gap tra la riflessione e l’azione.
In questo urgono risorse ulteriori.
E’ necessario ridare più forte vitalità alla scuola statale (protagonista nella pur breve storia, di un cammino di civiltà e di conquiste culturali dei ceti meno abbienti).
Evidentemente c’è bisogno di una programmazione della spesa pubblica più attenta alla ricerca scientifica (che parte dai diversi ordini di scuola, Infanzia compresa). Urgono più risorse economiche, per mantenere gli attuali assetti in termini di autonomia scolastica, altrimenti a pagare il gap della mancata e adeguata offerta formativa saranno le classi più deboli.
Il ruolo della scuola è quello di offrire la prima e fondamentale occasione di aiuto, elevazione e riscatto, per superare differenze sociali e non solo, per un risorgimento inteso soprattutto in senso culturale e morale. Servono, per la scuola dell’autonomia e per il suo definitivo decollo (inteso come allargamento del tempo scuola, dei servizi integrati all’offerta formativa, dell’avvio dei laboratori e del cooperative learning, dell’entusiasmo delle famiglie e alunni….) maggiori risorse economiche e non solo.
Bisogna aiutare la scuola ad uscire dalla tendenza all’isolamento autoreferenziale, attraverso processi auto valutativi condivisi e tesi al superamento delle problematiche e attraverso una cultura sistemica della valutazione. In questo urgono risorse ulteriori, per ridare più forte vitalità alla scuola statale (protagonista nella pur breve storia, di un cammino di civiltà e di conquiste culturali dei ceti meno abbienti).
La politica economica della nazione deve sostenere l’idea della scuola unico baluardo di civiltà, di crescita democratica e di emancipazione culturale e sociale.