Napoli: SIMIT, progetto RESISTIMIT, a Campania primati d’ infezioni da germi resistenti ed abuso antibiotici
Arriva a Napoli il progetto nazionale della piattaforma clinica Resistimit, realizzato dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT per combattere i microrganismi multiresistenti agli antibiotici, fenomeno in crescita in tutta Europa, con l’Italia che è tra i Paesi con le peggiori performance. Due gli elementi caratterizzanti: il registro dinamico delle infezioni da germi multiresistenti, che coinvolge 30 centri infettivologici suddivisi tra Nord, Centro e Sud in un solido sistema di sorveglianza, e una piattaforma software per la messa in rete di questi dati, che con l’intelligenza artificiale permetteranno di definire futuri scenari. Per rafforzare la rete, SIMIT ha organizzato tre convegni a Roma, Napoli e Milano.
I RECORD NEGATIVI DELLA CAMPANIA NELLA LOTTA AI GERMI MULTIRESISTENTI – Dopo l’incontro di Roma, martedì 24 ottobre si tiene a Napoli presso l’Hotel San Francesco al Monte l’incontro che inaugura l’inizio delle attività di Resistimit anche al Sud, con il capoluogo campano che farà da capofila. Presenti decine di infettivologi tra figure di primo piano a livello nazionale e giovani clinici pronti a concentrarsi su questa sfida. “Il progetto Resistimit si impegna a coinvolgere i centri dislocati su tutto il territorio nazionale per favorire un’attenzione ai fenomeni locali – sottolinea il Prof. Ivan Gentile, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università Federico II, Napoli – In Campania c’è il triste primato del record di infezioni da germi multiresistenti ai farmaci ed è anche la regione dove gli antibiotici vengono usati in maniera spesso inappropriata, soprattutto sul territorio. L’idea di un registro nazionale dove si possano esaminare gli spaccati locali consentirà di affrontare seriamente il problema e di valutare le peculiarità dei territori. Potremo avere dati robusti per comprendere meglio e dinamicamente il fenomeno sia per quanto concerne l’incidenza delle infezioni da germi MDR che il trattamento da effettuare con nuovi farmaci, che assicuri la massima probabilità di successo per i pazienti, con il preciso scopo di utilizzare queste potenti armi solo laddove necessario e non rischiare di perdere lo loro efficacia nel tempo”.
IL PROGETTO RESIMIT: RIDURRE MORTALITA’ E INTERVENIRE PRECOCEMENTE – A far partire Resistimit a fine 2022 sono stati dieci centri pilota: Roma con Spallanzani, Tor Vergata e Umberto I, Napoli con Cotugno e Federico II, Bari, Foggia, Palermo, Pisa, Varese, Modena, Perugia, Padova. “Il progetto ora si estende su 30 centri infettivologici a livello nazionale, dieci in ogni area geografica tra Nord, Centro e Sud – spiega il Prof. Marco Falcone, Segretario SIMIT – Queste 30 unità operative di malattie infettive svolgeranno un’attività di sorveglianza e condivideranno dati continuamente attualizzati su trend epidemiologici, caratteristiche dell’infezione, mortalità associata all’infezione e altri parametri utili. Oggetto di studio saranno batteri, funghi, virus e ogni altro microrganismo resistenti ai farmaci. I nostri centri clinici devono fornire ai decisori, compresa AIFA, un supporto tecnico-scientifico basato su dati di real-life per dimostrare efficacia e sicurezza dell’uso degli antibiotici nel nostro Paese. Gli antibiotici restano un prezioso strumento salvavita, ma devono essere usati con consapevolezza”.
CON LA TECNOLOGIA LA RICERCA DIVENTA DINAMICA – Oltre alla sinergia tra i centri infettivologici, Resistimit si contraddistingue per la funzione degli strumenti tecnologici. “La piattaforma software che utilizzeremo permetterà non solo di mettere in rete tutti i dati di real life, ma anche di determinare un sistema di analisi dei dati stessi tramite l’intelligenza artificiale con analisi predittive – evidenzia il Prof. Marco Falcone – Ciò significa che avremo la possibilità di anticipare le diagnosi, identificare il miglior trattamento, individuare i casi più complessi, fino a migliorare la gestione delle infezioni e ridurre la mortalità. Questo trasforma la ricerca da statica a dinamica”.
I DATI DELLA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI, PROBLEMA ITALIANO ED EUROPEO – I dati proposti da OMS e ECDC confermano il trend peggiorativo dei germi multiresistenti in tutto il continente, con particolare attenzione per l’Italia. Colpisce che non siano coinvolti solo i Paesi mediterranei come in passato, ma anche quelli anglosassoni e scandinavi. “L’Italia resta il primo Paese europeo per numero di infezioni e di morti, con circa 15mila decessi l’anno stimabili causati da microrganismi resistenti agli antibiotici – evidenzia il Prof. Marco Falcone – Come indicato dai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2050 l’antibiotico-resistenza sarà la prima causa di morte a livello globale, con 10 milioni di decessi. Nel nostro lavoro verranno utilizzati anche i dati della rete ALARICO (Advancing knowLedge on Antimicrobial Resistant Infections Collaboration Network), i cui recenti aggiornamenti di settembre 2023 relativi a 17 ospedali italiani attestano come le infezioni da microrganismi multiresistenti carbapenetici, i più difficili da trattare, causano, rispetto ai microrganismi sensibili a questi antibiotici, un eccesso di mortalità che può arrivare fino al 35%”.
LA SIMIT IN PRIMA LINEA CONTRO L’ANTIMICROBICO RESISTENZA – “Il progetto Resistimit, curato da un board di giovani infettivologi con una profonda esperienza sia clinica che di ricerca, è emblematico per certificare l’impegno di SIMIT contro un fenomeno quale quello dei microbi multiresistenti, caratterizzato da numeri allarmanti e dall’assenza di adeguate contromisure – sottolinea il Prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT e coordinatore del progetto insieme al Prof. Falcone – Con questo progetto si vuole fornire supporto sia ai clinici che alle istituzioni. Si affianca ai sistemi di sorveglianza ministeriali, ma si caratterizza per il valore aggiunto della gestione clinica, per la dinamicità, per gli interventi in real life. Si offre un prezioso strumento per analizzare nel dettaglio tutte le sfaccettature di questa problematica e per ottenere informazioni aggiornate sulle infezioni provocate da microrganismi multiresistenti”.