Nocera Inferiore: cerimonia di sepoltura del calciatore Mario Busidoni
Sabato la cerimonia di sepoltura di Mario Busidoni, calciatore che traghettò la Nocerina per la prima volta in serie B nel ’47, sfuggendo alle foibe.
Alle 11.00, al Cimitero Comunale, al porticato XXV Aprile, la sepoltura nell’area dedicata alle
personalità che si sono contraddistinte nel tempo
Saranno trasferite sabato, 28 ottobre, le spoglie mortali di Mario Busidoni, storico calciatore della Nocerina,
che nel ’47 contribuì alla prima promozione in serie B dei rossoneri.
La cerimonia si svolgerà al Cimitero Comunale, al porticato XXV Aprile, dedicato alle personalità che si sono
contraddistinte nel tempo. La decisione è stata approvata in Giunta, accogliendo la richiesta dell’associazione
Nuovo Circolo Nocerino.
Mario Busidoni nacque il 10 settembre 1920 a Pola, in Istria. Fu costretto all’emigrazione forzata che in quegli
anni obbligò tanti cittadini di nazionalità e lingua italiana a lasciare il territorio istriano passato sotto il
dominio dell’ex Jugoslavia, oggi Croazia.
Busidoni Iniziò a giocare a calcio nelle giovanili del Grion e lo sport lo salvò dal massacro delle foibe. Notato
dagli osservatori del Torino, approdò poi in rossonero nel 1945.
Indossò la maglia rossonera per cinque anni, collezionando 139 presenze e 20 gol.
Decise poi di partire per l’Australia dove conobbe la futura moglie. Dopo la sua morte, Busidoni decide di
trasferirsi di nuovo a Nocera: “Nocera per me ha fatto tanto e voglio morire qui, dove ho trovato amore e
calore umano” disse.
È morto nella sua Nocera ad 81 anni nel 2002.
“Nel corso della sua attività sportiva, il signor Busidoni, si è più volte distinto dando lustro alla città per le
sue gesta con la nocerina, soprattutto per l’amore che ha avuto per Nocera” dichiara il consigliere comunale,
Ferdinando Padovano.
“Le spoglie di Busidoni troveranno finalmente posto dove meritano, nell’area del nostro Cimitero destinata
a tutti coloro che hanno amato la Città e si sono distinti per meriti, in questo caso sportivi. Un modo per
ricordarne l’esempio e onorarne la memoria” afferma il Sindaco Paolo De Maio.