Castel San Giorgio: FdI, P.U.C. “Giù dalla torre”

Castel San Giorgio: FdI, P.U.C. “Giù dalla torre”

Il Consiglio di Stato mette in luce la difformità del piano approvato in consiglio comunale da quello adottato in giunta la conseguente illegittimità può essere fatta valere verso ogni attuazione dello strumento urbanistico.

Una sentenza del Consiglio di Stato, la n. 8045 / 2023, ha accolto il ricorso in appello avverso i principali atti di adozione del P.U.C. di Castel San Giorgio, annullando le Delibere di Giunta e Consiglio nella parte di interesse del ricorrente, ma la portata del provvedimento emesso determina un grave vizio per l’intero strumento urbanistico.

QUESTI I FATTI:

Il Piano Strutturale ed il Piano Operativo, entrambi parti fondamentali del P.U.C., come adottato dalla Giunta Comunale con Delibera n. 366 del 20 dicembre 2018, presentavano una rilevante incoerenza.

Infatti, la stessa area veniva indicata, nel primo, come “di potenziale trasformazione a destinazione prevalentemente residenziale” e nel secondo “area destinata a spazio o attrezzature di uso pubblico”, per questo potenzialmente espropriabile.

A seguito delle osservazioni, previste dalla procedura e presentate da uno dei cittadini interessati, il Comune tentava di risolvere il problema modificando il Piano Strutturale attraverso l’Ufficio di Piano, piuttosto che con un doveroso nuovo passaggio in Giunta, mai avvenuto, per la riadozione dello strumento urbanistico.

Il tecnico comunale, in concreto, interveniva eliminando dal Piano Strutturale la dicitura “destinazione prevalentemente residenziale”, operando quella modifica sostanziale che, il Consiglio di Stato ha giudicato illegittima.

In concreto, a seguito di quanto accertato dai giudici di Palazzo Spada, il Comune di Castel San Giorgio si trova ad avere un P.U.C. approvato dal Consiglio Comunale diverso da quello adottato dalla Giunta, proprio in virtù della modifica operata dall’Ufficio di Piano, senza una successiva adozione da parte della Giunta Comunale.

Bisogna prendere atto degli effetti generali di questa sentenza perché alla luce di quanto ben motivato dai giudici qualsiasi atto di attuazione del P.U.C. può essere impugnato, facendo valere i gravi vizi accertati dal Consiglio di Stato. Chiediamo che il Sindaco e la maggioranza si assumano le proprie responsabilità nei confronti dei cittadini, per evitare le ancor più gravi conseguenze di un atteggiamento incomprensibilmente superficiale ed irresponsabile.

 

IL PORTAVOCE CITTADINO                                                           Michele Salvati