Balneari: SIB “Pare Commissione non pregiudica giusta soluzione”
“La Commissione europea, nella procedura di infrazione avviata il 3 dicembre 2020, ha emesso oggi il ‘Parere motivato’ sulla questione balneare- ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio.
E’ opportuno ricordare che la procedura non riguarda solo gli stabilimenti balneari, ma tutti coloro che operano su suolo demaniale e pubblico in genere: dai ristoranti ai campeggi; dai chioschi bar agli alberghi. In pratica il segmento più importante del turismo italiano.
Il termine dei 60 giorni per l’eventuale recepimento delle indicazioni della Commissione europea non è tassativo, così come non è scontato il suo ricorso alla Corte di Giustizia.
Al momento a carico del nostro Paese sono pendenti 77 procedure di infrazioni con 18 Pareri motivati: il più “vecchio” risale al 2013 (per l’Ilva di Taranto), e a questi 18, oggi, si aggiunge quello sulle concessioni demaniali marittime.
In attesa di leggere il “parere” è opportuno riportare quanto dichiarato dalla Portavoce della Commissione europea Johanna Bernsel, e cioè che “il parere motivato non pregiudica il proseguimento del confronto che avremo con le Autorità italiane”.
Siamo fiduciosi che il Governo, nella sua interlocuzione con la Commissione europea, nelle prossime settimane valorizzi adeguatamente il risultato registrato dal Tavolo tecnico consultivo sulla non sussistenza della scarsità della risorsa”.
Presupposto per la corretta applicazione della direttiva Bolkestein, così come ribadito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea lo scorso 20 aprile.
È possibile e doveroso conciliare una maggiore concorrenza con la tutela dei diritti dei concessionari attualmente operanti, così come prescritto proprio dal diritto europeo: dal legittimo affidamento di coloro che hanno confidato nelle leggi dello Stato alla proprietà aziendale.
“Siamo impegnati a impedire che una applicazione non corretta della Bolkestein danneggi decine di migliaia di famiglie – ha concluso Capacchione – che hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato e con esse il nostro Paese. Confidiamo in una soluzione strutturale ed equilibrata socialmente ed economicamente sostenibile dal Paese”.