Significato della collocazione di Gesù Bambino in mangiatoia secondo San Vincenzo Ferreri

Significato della collocazione di Gesù Bambino in mangiatoia secondo San Vincenzo Ferreri

Prof. Antonio Adinolfi

Nel sermone  In Nativitate Christi Domini (  riportato alle pag. 187-194 del libro  Sancti Vincentii Ferrarii Tomi primi pars prima – sermones de tempore – Valentiae 1693 ) S. Vincenzo Ferreri, il grande predicatore domenicano degli inizi del Quattrocento, mostra di credere senz’alcun dubbio alla presenza del bue e dell’asino nella stalla di Betlemme, al momento della nascita di Gesù. Più che sermoni per il popolo i suoi ci sono sembrati  esortazioni ad altri predicatori su ciò che dovevano dire ai loro uditori. Questo non solo perché sono scritti in latino e il popolo il latino non lo comprendeva ma perché intuiamo da alcune espressioni che  i destinatari  sono persone che devono illustrare bene ad altri la Sacra Scrittura. S. Vincenzo dà nei paragrafi 15-17  del sermone citato la spiegazione del gesto della Madonna di porre nella mangiatoia Gesù Bambino subito dopo averlo dato alla luce. Ad un  lettore del Vangelo di Luca che eventualmente si chiede  << E che ? La Madonna che ha dato alla luce Gesù miracolosamente senza dolori e senza bisogno di purificarsi dalle impurità di un parto se lo poteva tenere in grembo o in braccio.  Invece che fa? Lo va a mettere in una mangiatoia davanti alla bocca di due animali. Perché? >> il domenicano spiega che fu per tre motivi che fece ciò.

Innanzitutto perché fu profetizzato  che tra animali Gesù doveva esser posto e da loro essere adorato. Poi perchè  doveva alleviare una di lui necessità  corporale ( il freddo: gli animali lo avrebbero riscaldato col loro alito ) infine perchè doveva insegnare la bontà morale di Gesù: era nato per salvare tutti gli uomini.  Gli animali  significavano varie categorie di uomini alle quali tutte era offerta la salvezza. La Madonna sapeva che   il suo gesto, che aveva un insegnamento, sarebbe stato ricordato per sempre. Ma chi avrebbe recepito l’insegnamento se i predicatori non l’avessero spiegato ai popoli ?  Da tempo ormai non lo si spiega più anzi si nega addirittura la presenza nella grotta di bue ed asino. Riportiamo ora le parole proprio di S.Vincenzo tradotte: <<  Per prima cosa  la Madonna ci volle dire col suo gesto : il bue è un animale grande che ha due corna. Esse simboleggiano i Signori temporali  e i Reggitori delle comunità. L’asino invece che porta pesi simboleggia i Vassalli e i Sudditi. (Il mio gesto ) vuol  mostrare che tutti possono ben salvarsi, i Signori conservando la giustizia, cosicché non per odio, né per amore,  né per timore, né per ricevere doni agiscano contro la giustizia, i Vassalli conservando la fedeltà, l’obbedienza e la riverenza ai Signori.

Per seconda cosa (ci volle dire) : il bue è un animale mondo che nei tempi antichi era sacrificato a Dio, perciò simboleggia i sacerdoti che offrono sacrificio a Dio. Il rude asino simboleggia i laici. (Il mio gesto  ) vuol  mostrare che tutti, sacerdoti e laici,  si possono salvare. Per terza cosa (ci volle dire): il bue non porta pesi e simboleggia i ricchi che non lavorano con le loro mani, l’asino simboleggia i lavoratori se sono pazienti. ( Il mio gesto )  vuol  mostrare che tutti  si possono salvare.  Per quarta cosa  ( ci volle dire ): il bue che ha corna simboleggia persone devote e sante le due corna significano l’una la vera prudenza e la fede, l’altra la pronta obbedienza ai comandamenti,  l’asino accidioso significa i peccatori che se fanno penitenza si possono salvare.

Per quinta cosa (ci volle dire): il bue che rumina  ed ha l’unghia divisa simboleggia i letterati, i magistrati e i dottori che ruminano studiando ed hanno l’unghia divisa  cioè hanno la scienza del Vecchio e del Nuovo Testamento, l’asino  simboleggia gli ignoranti. Cristo l’ho posto in mezzo ad essi realizzando la profezia di Davide ( Salmo 35, 6 e seg. ) << Signore, Tu soccorrerai  uomini e bestie...>>. Nel Salmo la parola uomini indica sia quelli potenti che quelli che non hanno potere, tanto i sapienti che i ricchi e la parola bestie indica i peccatori rudi, gli ignoranti ecc.  >>. Non è cosa frequente che bue ed asino vengano raffigurati mentre riscaldano col loro alito il corpo di Gesù. Sì, stanno lì, vicino a Gesù Bambino ma non fotografati col loro muso sopra di lui. Questo lo abbiamo visto nell’ antichissima raffigurazione delle catacombe di san Sebastiano e in poche altre opere. La pittura  delle catacombe è del III-IV sec.

Oggi è estremamente deteriorata ma la comprendiamo bene perché fatta disegnare nel 1877, quando era più visibile, dall’archeologo  Giovanni Battista de Rossi. Il Bambino, coperto e con aureola, è disteso su una specie di tavolino con il bue e l’asino ( foto 1 ). C’è sopra di lui il busto di un giovane anche lui con aureola ( che non abbiamo riportato nella foto ). Indica il Cristo giovane che diventerà quel Bambino. Tra le altre poche opere citiamo qui il mosaico nella cappella Palatina di Palermo ( XII sec.) e la tempera trecentesca su tavola di Paolo o Lorenzo Veneziano che è a Belgrado nel Museo Nazionale della Serbia ( foto 2 ).