Eboli: inaugurazione “Il Forno di Vincenzo”, forno sociale di comunità
Nella Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, domenica 3 dicembre alle ore 9:00, sarà inaugurato “Il forno di Vincenzo”. Un traguardo che arriva a un anno esatto dall’inizio dei lavori di ristrutturazione dei locali che ospitano il forno sociale di comunità in via Antonio Giudice, 1, nel Centro Antico di Eboli. Un sogno che diventa realtà, una gioia che riempie i grandi occhi verdi di Vincenzo Bardascino, 30 anni, che da 25 anni convive con la Sindrome dell’X Fragile.
«La forza dei legami che permettono la lievitazione del pane è uguale alla forza delle persone che credono in un progetto e lo aiutano a crescere – sottolinea Vincenzo Bardascino -. Sono emozionato e orgoglioso di quanto abbiamo realizzato fino a oggi, ma ancora di più per le cose belle da costruire insieme in futuro.»
Vincenzo si è appassionato alla panificazione da bambino, ha poi frequentato l’Istituto Alberghiero “Ancel Keys” di Castelnuovo Cilento, ha studiato la terra e i grani antichi che ha iniziato a coltivare con il nonno paterno nell’orto di famiglia. Gli stessi grani antichi con cui ancora oggi realizza il suo pane, unendo la sua passione alla tenacia per la costruzione di un progetto di vita di qualità, che gli possa permettere di essere indipendente e autosufficiente.
«Questo progetto è stato una sfida sociale, una sperimentazione di welfare rigenerativo che pone al centro la persona, un percorso per la costruzione del durante e dopo di noi – spiega Vito Bardascino, Coordinatore de “Il forno di Vincenzo ETS” e papà di Vincenzo -. La maggior parte dei ragazzi con disabilità vivono l’esperienza di progetti che non hanno senso per la loro vita. Vincenzo oggi è il primo ragazzo in Italia con Sindrome dell’X fragile a gestire un forno, a sfornare il suo pane della felicità in maniera autonoma, ma allo stesso tempo “fianco a fianco” con la comunità allargata e diffusa del centro Antico di Eboli. Le attrezzature sono state scelte per rispondere a due requisiti principali: garantire la massima sicurezza e la massima autonomia possibile a Vincenzo. Non si tratta di un’attività commerciale, ma di un punto di riferimento a disposizione della comunità: l’associazione ha come mission l’orientamento e l’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità intellettiva, relazionale e sindrome dello spettro autistico allineato coerentemente alla loro qualità di vita.»
Scegliere il pane realizzato da Vincenzo, significa sostenere il suo progetto di vita e quello di altri ragazzi che come lui vivono una condizione di fragilità. Il forno distribuirà il pane una volta alla settimana, mentre almeno una volta al mese la comunità potrà utilizzare il forno anche per cuocere il proprio pane. Nei prossimi mesi Vincenzo terrà dei corsi di panificazione: «La sua libertà, la sua autodeterminazione, passano attraverso il pane che è diventato un facilitatore nelle relazioni, nella crescita umana e professionale di mio figlio.» conclude papà Vito.
Nel 2019 è avvenuta la consegna delle chiavi dei locali che ospitano il forno, nello stesso anno è partito il crowdfunding con cui si sono avviati i lavori di ristrutturazione. Dopo lo stop causato dalla pandemia, tra pochi giorni il progetto di vita di Vincenzo, che è anche il suo sogno, si fa concretezza. Per diversi anni Michele Sica a Calvanico, nella Residenza Rurale Incartata, e Carmelo Vignes a Eboli, in VicoRua, hanno messo a disposizione il proprio forno a legna per consentire a Vincenzo di svolgere le sue attività.
Per Elena Merola, rappresentante della “Università Popolare per la Qualità di Vita ETS” e mamma di Vincenzo: «Prima ancora del forno sociale, si è creata la comunità. L’accompagnarsi si è dimostrato essere un punto di forza in cui noi crediamo molto. Definire la qualità di vita di una persona non è semplice, può essere diversa per ognuno di noi e ci sono parametri specifici per misurarla. L’esigibilità dei diritti è sacrosanta per tutti, le famiglie non possono essere l’unico punto di riferimento per chi vive una condizione di fragilità. Noi genitori, come tutti, progressivamente, dovremo allontanarci dai nostri ragazzi. C’è bisogno di persone che siano formate nell’accompagnamento di coloro che vivono una condizione di disabilità, c’è bisogno di comunità, di condivisione di percorsi per consentire a questi ragazzi di autodeterminarsi e costruire la propria vita indipendente e autonoma in un contesto sociale e relazionale di reale inclusione.»
Mario Conte, Sindaco di Eboli sottolinea: «L’apertura del forno sociale è un traguardo straordinario, un sogno che diventa realtà. Un progetto che si inserisce all’interno del centro antico della città, nel cuore della comunità ebolitana che ha accompagnato concretamente il percorso di Vincenzo. Questo progetto è un modello da replicare a supporto di chi vive una condizione di fragilità, in funzione della autonomia e autodeterminazione della persona con disabilità. Cercheremo di adeguare il centro antico anche a livello urbanistico, di sicurezza, di abbattimento delle barriere architettoniche proprio in virtù dell’idea di rendere strutturale questo modello, che lancia uno sguardo in prospettiva alla volontà di realizzare un borgo sociale.»
A corollario dell’inaugurazione del forno sociale di comunità, ci saranno alcuni momenti di riflessione sui temi dell’inclusione e della qualità di vita per e con le persone con disabilità.
Scolastica Aresu, Presidente «Il Forno di Vincenzo ETS” spiega: “Venerdì 24 novembre faremo una cena solidale per raccogliere fondi a sostegno del progetto. Sabato 2 dicembre è in programma sabato, presso la Sala San Lorenzo, il convegno “Dall’inclusione al welfare generativo di comunità”; domenica 3 dicembre, dalle ore 10, Agorà in Porta Dogana “Sinergie intelligenti per rigenerare i territori”; domenica 3 dicembre, presso la Sala San Lorenzo dalle ore 15, Workshop per la “Presentazione Schema Disegno di Legge Codice del Terzo Settore”. Presso la Sala San Lorenzo, nel centro antico di Eboli, sarà possibile visitare la mostra fotografica “Il forno di Vincenzo” con scatti realizzati da Pio Peruzzini, Giuseppe Cacetta Pellegrino, Francesca Bardascino, Giulio Rivelli e Anna Rizzo. In Piazza Porta Dogana, inoltre, sarà allestita una mostra dell’artigianato e saranno previsti intermezzi musicali del gruppo “Tammorrasia”.»