Padre Giuliano Di Renzo
Gesù, Figlio di Dio, Figlio di Davide, Figlio della Ss.ma Vergine Maria di Nazareth.
Egli è centro e desiderio dei nostri cuori bisognosi e assetati di amore e di pace.
“Dio li metterà in potere altrui, / fino a quando Colei che deve partorire partorirà / e il resto dei fratelli tornerà ai figli d’Israele. /
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, / con la maestà del Signore, suo Dio. / Abiteranno sicuri, perché Egli allora sarà grande / fino agli estremi confini della terra.
EGLI STESSO SARA’ LA PACE” (Michea 5,2-4).
 L’Occidente va verso la sua autodistruzione perché ha apostato dal suo redentore e salvatore, ha rifiutato il giogo soave e leggero di Lui e preferito il giogo oppressivo e mortale del suo nemico il diavolo, del mondo, dei propri orgogli, delle proprie sensualità e volgarità, in cui ha, e troverà sempre di più, l’inferno quaggiù.
E gli uomini che avranno preferito correre dietro ad essi troveranno quell’inferno, tremendo e ultimo, al quale dicono di non credere.
L’inferno! L’eterno stare sotto la tremenda sferza della giustizia di Dio per non essersi essi ravveduti nel tempo a loro concesso.
“Alla vista della città Gesù pianse su di essa dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!
Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi! Perché verranno in te giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee e getteranno a terra te e i tuoi figli che sono in te, e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata” (Lc 19,41-44).
E prima: “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono , quante volte volli accogliere i tuoi figli come la chioccia i pulcini sotto le sue ali de tu non hai voluto!
Ora Ecco che LA VOSTRA CASA VI SARA’ LASCIATA DESERTA” (Lc 13,34-35).
La vostra casa, l’abitazione di Dio tra voi, per gli ebrei di allora il Tempio, garanzia della loro elezione, della loro identità ed elezione.
Chissà, forse anche la morte che distrugge il tempio di Dio che noi siamo, il nostro corpo, giusta pena della primordiale nostra originaria infedeltà può far noi e l’intero corpus dell’umanità farci pensare simili ad esso.
Dio, che è infinitamente paziente e misericordioso, proprio perciò è anche infinitamente giusto. Con dunque Lui non si scherza.
La cosiddetta Unione Europea ha iniziata la precipitosa caduta verso nel baratro da quando disse: “Non vogliamo che Egli regni su di noi”(Lc 19,14).
Ossia da quando rifiutò nella sua costituzione il richiamo alle radici ebraico-cristiane e come Esaù barattò la sua primogenitura con un piatto di lenticchie.
Accadde più che altro per l’ostinazione della volterriana massoneria atea francese. Della Francia che ad essere la primogenita della Chiesa preferì il berretto frigio e la coccarda tricolore della République, personificazione della pagana dea Ragione, come la statua della Libertà – come licenza – all’entrata del porto di New York. Il Panteon della modernità, gli sbandierati valori dell’Occidente!
La nuova costituzione venne sottoposta al referendum dei popoli europei. A maggio 2005 votarono i francesi e a giugno gli olandesi, i quali la bocciarono. Prudentemente di altri referendum non si parlò più.
Tuttavia dagli scranni dell’Unione Europea non si è rinunciato a considerarla stato e trovati occulti referenti potenti esterni e ridottisi i governi ad essere i loro proconsoli trattano i cittadini come sudditi.
“Nolumus hunc regnare” (Lc 19,14), “Non abbiamo altro re che Cesare” (Gv 19,15).
Infatti siamo precipitati – noi e le nostre coscienze – nella gelida e fetida notte profonda di glaciale mare artico religioso, spirituale, morale e civile.
I sovrani della terra – repubbliche e democrazie sono oggi esse pure monarchie, oppressivo ingombrante Leviatano – regnano in modo assoluto e considerando potere la loro autorità vogliono vittime per i loro troni.
Gesù invece regna come sole benefico di Vita e di Verità donando se stesso e amando sino alla fine.
Però non regna da solo, come le loro ambizioni ed egoismi spinge gli uomini a fare, ma porta accanto a sé sul trono della sua gloria sua Madre, la sua Chiesa e noi (cf Sl 45 (44) 1ss e Ap 3,21).
Tale sono il senso e il valore dell’evento che la storia e il cosmo coinvolge e insieme li trascende quale fu la resurrezione di Gesù.
Il disegno del Padre è rifare in Cristo, riiniziare in Lui tutte le cose. Cristo è re. Egli il mistero di amore col quale di Dio ha ripreso il disegno di salvezza e santificazione nella creazione di tutte le cose che gli angeli e l’uomo avevano lacerato col loro peccato.
“Il mistero della sua volontà che aveva in sé prestabilita per realizzarlo nella pienezza dei tempi, il disegno cioè di restaurare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1,9-10).