Salerno: Castel Terracena
Maria Amendola
La reggia era la sede del dominio normanno, voluta e fatta edificare dal normanno Roberto d’Altavilla (il Guiscardo,1015-1085 ) per omaggiare la moglie longobarda Sichelgaita (1136-1190), al fine di sostituire totalmente le antiche dimore dei signori longobardi della città: Palazzo d’Arechi e Palazzo San Massimo. Le tracce della Reggia oggi sono pressoché inesistenti, quel poco rimasto fa presagire lo splendore del palazzo, nato soprattutto per scopi anche militari, per tal ragione fu denominato “castello”.
Il periodo di edificazione può essere individuato tra il 1076 al 1080. L’edificio si trovava ad est del Duomo, sulla sommità di un’altura, vicino alle mura orientali della città e nelle vicinanze del Complesso di San Benedetto. Attualmente del complesso, che si estendeva dal Duomo fino all’attuale Museo Archeologico,si riconoscono solo pochi elementi decorativi, quali alcune torri decorate in “tarsie” di tufo giallo e piperno, che sono state recentemente restaurate. Le finestre sono ornate da motivi geometrici ed altri molto più complessi. Si ipotizza che la reggia venne distrutta nel XIII secolo da un terrificante terremoto ed in seguito il progredire dell’urbanizzazione l’abbia inglobata nelle nuove costruzioni.
Alla fine del XII secolo vi soggiornò l’imperatrice Costanza d’Altavilla (1154-1198), madre di Federico II (1194-1250) e moglie di Enrico VI (1165-1197) prima come ospite, poi assediata e fatta prigioniera dai nobili fedeli a Tancredi di Sicilia (1138-1194). Nel secolo XVI la regina Margherita di Durazzo (1347-1412) vi stabilì la sua residenza. Castel Terracena durante la Secondo guerra mondiale divenne un confine, non era consigliato oltrepassarlo per questo i soldati americani dipinsero la scritta “Out of Bounds”, attualmente salvaguardata.